Octopus Certified Document Ink: questi sconosciuti
Inviato: sabato 2 dicembre 2023, 19:24
Dedicato a tutti gli appassionati di inchiostri indelebili.
Avevo notato da qualche tempo che la Octopus - prolifica azienda chimica produttrice tra l'altro di inchiostri per le nostre stilografiche - aveva commercializzato, oltre ad una bella gamma di inchiostri a pigmenti, una serie dedicata alla categoria degli indelebili - resistenti all'azione dell'acqua, all'abrasione, ai prodotti chimici - certificati secondo la norma DIN ISO 12757-2. Trattasi di una gamma di ben nove colori, scelti tra le tinte più comuni tra quelle da noi usate.
Ho cercato subito di procurarmene almeno una boccetta, indirizzandomi in prima battuta al sito del produttore e poi ai prodotti commercializzati su A... ma i costi di spedizione, abbastanza alti, mi hanno scoraggiato subito, anche in considerazione del fatto che non avevo alcuna idea di come gli inchiostri avrebbero potuto reagire nelle mie penne, ad esempio causando intasamenti a causa di utilizzo saltuario. Gli inchiostri in ogni caso sarebbero giunti dalla Germania (erano esposti su A.../DE). Ho scritto al produttore chiedendo se e quando avrebbero commercializzato i prodotti in Italia e prontamente hanno risposto che nell'arco di un mese li avrei visti in bella mostra sulla parte italiana del noto sito di e-commerce. Ci credete? No? e fate bene. Di mesi ne sono passati sei e non ho ancora visto nulla.
Questa la gamma: Un paio di mesi fa, andando a zonzo per il web, sono incappato per caso in una pagina dello stesso sito di e-commerce che esponeva questi inchiostri e - guarda guarda - con un costo di spedizione "umano". Ho subito acquistato una boccetta di Dark Blue ed una di Brown.
Non la tiro in lungo e vengo al sodo. Il marrone è un pò chiaro per i miei gusti, mentre il blu profondo ha un colore nettamente tendente al nero (ma resta comunque un blu). Successivamente, con qualche difficoltà, sono riuscito ad avere anche il Blue che farà felici gli amanti dei Royal Blue (è molto simile al Pelikan 4001).
Dico subito che questi prodotti sono molto scorrevoli e, sino ad ora, non hanno dato problemi di intasamenti nelle due penne usate per provarli: Pilot 78G con pennino B (in verità uno stub preso in prestito da una Plumix) caricata con Dark Blue e Pelikan M200 con pennino F riempita con il Blue.
Le penne vengono usate di rado ed entrambe non mi hanno mai dato false partenze o problemi di altro genere (ad esempio non trapassa la carta, Settimana Enigmistica compresa anche se su quella carta spesso allarga un tantino il tratto). Quindi i miei timori circa la possibile problematicità di questi "liquidi" sono stati fugati.
Ora la domanda sorge spontanea: ma sono davvero resistenti e indelebili? fino a ieri non avevo fatto prove specifiche ma ho provato diverse volte a bagnare di saliva un polpastrello e strofinarlo sulle scritte, senza che queste facessero una piega (o un alone, nulla insomma). Poi mi sono deciso a vincere la mia pigrizia - si, lo ammetto, sono pigro, ma pigro davvero - ed ho raccolto tra le mie "qualche" boccetta di inchiostri resistenti all'acqua (o presunti tali) ed ho scritto con questi ventidue righe su carta Fabriano EcoQua puntinata da 85 gr./mq con una penna in vetro, tanto per garantire una certa omogeneità (ma neanche con questa in definitiva si riesce a stare piatti come scrittura). I fogli sono stati poi immersi in acqua per qualche minuto e poi sciacquati abbondantemente in acqua corrente.
Questi i risultati:
dopo la cura
Avevo notato da qualche tempo che la Octopus - prolifica azienda chimica produttrice tra l'altro di inchiostri per le nostre stilografiche - aveva commercializzato, oltre ad una bella gamma di inchiostri a pigmenti, una serie dedicata alla categoria degli indelebili - resistenti all'azione dell'acqua, all'abrasione, ai prodotti chimici - certificati secondo la norma DIN ISO 12757-2. Trattasi di una gamma di ben nove colori, scelti tra le tinte più comuni tra quelle da noi usate.
Ho cercato subito di procurarmene almeno una boccetta, indirizzandomi in prima battuta al sito del produttore e poi ai prodotti commercializzati su A... ma i costi di spedizione, abbastanza alti, mi hanno scoraggiato subito, anche in considerazione del fatto che non avevo alcuna idea di come gli inchiostri avrebbero potuto reagire nelle mie penne, ad esempio causando intasamenti a causa di utilizzo saltuario. Gli inchiostri in ogni caso sarebbero giunti dalla Germania (erano esposti su A.../DE). Ho scritto al produttore chiedendo se e quando avrebbero commercializzato i prodotti in Italia e prontamente hanno risposto che nell'arco di un mese li avrei visti in bella mostra sulla parte italiana del noto sito di e-commerce. Ci credete? No? e fate bene. Di mesi ne sono passati sei e non ho ancora visto nulla.
Questa la gamma: Un paio di mesi fa, andando a zonzo per il web, sono incappato per caso in una pagina dello stesso sito di e-commerce che esponeva questi inchiostri e - guarda guarda - con un costo di spedizione "umano". Ho subito acquistato una boccetta di Dark Blue ed una di Brown.
Non la tiro in lungo e vengo al sodo. Il marrone è un pò chiaro per i miei gusti, mentre il blu profondo ha un colore nettamente tendente al nero (ma resta comunque un blu). Successivamente, con qualche difficoltà, sono riuscito ad avere anche il Blue che farà felici gli amanti dei Royal Blue (è molto simile al Pelikan 4001).
Dico subito che questi prodotti sono molto scorrevoli e, sino ad ora, non hanno dato problemi di intasamenti nelle due penne usate per provarli: Pilot 78G con pennino B (in verità uno stub preso in prestito da una Plumix) caricata con Dark Blue e Pelikan M200 con pennino F riempita con il Blue.
Le penne vengono usate di rado ed entrambe non mi hanno mai dato false partenze o problemi di altro genere (ad esempio non trapassa la carta, Settimana Enigmistica compresa anche se su quella carta spesso allarga un tantino il tratto). Quindi i miei timori circa la possibile problematicità di questi "liquidi" sono stati fugati.
Ora la domanda sorge spontanea: ma sono davvero resistenti e indelebili? fino a ieri non avevo fatto prove specifiche ma ho provato diverse volte a bagnare di saliva un polpastrello e strofinarlo sulle scritte, senza che queste facessero una piega (o un alone, nulla insomma). Poi mi sono deciso a vincere la mia pigrizia - si, lo ammetto, sono pigro, ma pigro davvero - ed ho raccolto tra le mie "qualche" boccetta di inchiostri resistenti all'acqua (o presunti tali) ed ho scritto con questi ventidue righe su carta Fabriano EcoQua puntinata da 85 gr./mq con una penna in vetro, tanto per garantire una certa omogeneità (ma neanche con questa in definitiva si riesce a stare piatti come scrittura). I fogli sono stati poi immersi in acqua per qualche minuto e poi sciacquati abbondantemente in acqua corrente.
Questi i risultati:
dopo la cura