Nastro di Teflon : se è proprio necessario
Inviato: domenica 5 novembre 2023, 16:02
Colgo l'occasione di questa discussione viewtopic.php?p=388697#p388697 , per alcune dritte che mi sento di dare a chi deve o vuole utilizzare il nastro di Teflon (PTFE) per sigillare le giunzioni di una stilografica .
Generalmente si sconsiglia l'uso del teflon in ambito stilografico (preferendo ad esempio il grasso al silicone, vaselina, cera di candela/api) principalmente perché se si sbaglia l'utilizzo o la quantità di questo materiale, è possibile procurare danni alle parti interessate come crepe o rotture.
Tuttavia , seguendo certe accortezze , può essere utilizzato in sicurezza. Personalmente lo consiglio ? Sì solo se tutte le altre soluzioni sono fallite o , per qualche strano motivo, non sono praticabili. L'applicazione del Teflon è quindi a vostro rischio e pericolo
Personalmente predico bene e razzolo male: su due o tre penne lo ho utilizzato
Per prima cosa il nastro di Teflon delle essere di primissima qualità : evitate quelli economici , quelli con la dicitura "per uso idraulico" , quelli con il nastro troppo spesso (anche se a voi può sembrare finissimo). Preferite invece un nastro di un certo costo, composto esclusivamente di Teflon al 100% , molto meglio se indicato "per uso gas" e con uno spessore non superiore al 0,10 mm. Tipo questo nell'immagine sottostante :
in questo caso è un nastro dalla lunghezza di 12 metri (hai voglia a riparare stilografiche...) , dalla altezza di 12 mm e dallo spessore di 0,076 mm
Seconda cosa, non meno importante : l'altezza del nastro deve essere minore o uguale all'altezza della parte interessata all'intervento (solitamente quindi l'altezza della filettatura) e soprattutto la quantità utilizzata (i giri di nastro sulla filettatura) non deve essere eccessiva . Il Teflon è un materiale autolubrificante che quindi aiuta lo scorrimento: se fate anche la minima fatica nel proseguire ad avvitare le parti , smettete e rifate tutto da capo usando meno nastro (meno giri). E' sempre meglio provare per difetto che per eccesso ; ne avete messo poco e perde ancora ? Bene, mettetene mezzo giro in più; perde ancora ? Altro mezzo giro in più. Il rischio di abbondare con il Teflon è quello crepare o rompere fusti o sezioni , non è che più ne metto e più tiene . Dopo aver steso il nastro , il filetto deve sempre essere ben visibile. Sei, sette centimetri di nastro generalmente sono già sufficienti . Non deve tenere alla pressione di una condotta d'acqua a qualche atmosfera o la pressione di un gas industriale a qualche centinaio di atmosfere, è una stilografica...
Nel caso in cui il nastro abbia una altezza eccessiva, semplicemente tagliatelo a misura.
Quando mettete il nastro, prestate attenzione al senso di avvitamento della filettatura : girate il nastro sul filetto maschio nello stesso verso in cui si avvita il filetto femmina e non in senso contrario.
Questo accorgimento eviterà che la filettatura femmina svolga il nastro appena messo , trascinandoselo dietro man mano che si avvita e creando poi un ammasso di nastro sulla fine del filetto
come nel caso dell'immagine sopra; nell'avvitarsi il fusto si trascina dietro il Teflon che poi si ammassa sulla parte finale del filetto; questo ammasso è la prima causa del generarsi di crepe o rotture , poiché diventa sempre più spesso lo strato di nastro man mano che si avanza nell'avvitare (si ha di fatto lo stesso effetto generato dal aver messo troppo nastro)
Se invece il nastro (come nel caso dell'immagine sopra) è stato steso nello stesso verso di avvitamento del filetto femmina, quest'ultimo non farà altro che "passare sopra" e stendere uniformemente il nastro. Si evita accumuli di materiale ed il lavoro sarà più agevole, sicuro e la tenuta perfetta.
Nastro steso secondo il senso del filetto. Il nastro di Teflon deve essere ben teso durante l'operazione di avvolgimento.
Se il nastro è stato steso correttamente, esso avrà un aspetto uniforme anche dopo aver smontato/svitato le due porzioni della penna (foto sopra).
P.S. Ovviamente questo è solo un esempio e non vi era alcun bisogno di mettere del teflon sulla filettatura di una sezione di una penna a cartuccia/converter.
Generalmente si sconsiglia l'uso del teflon in ambito stilografico (preferendo ad esempio il grasso al silicone, vaselina, cera di candela/api) principalmente perché se si sbaglia l'utilizzo o la quantità di questo materiale, è possibile procurare danni alle parti interessate come crepe o rotture.
Tuttavia , seguendo certe accortezze , può essere utilizzato in sicurezza. Personalmente lo consiglio ? Sì solo se tutte le altre soluzioni sono fallite o , per qualche strano motivo, non sono praticabili. L'applicazione del Teflon è quindi a vostro rischio e pericolo
Personalmente predico bene e razzolo male: su due o tre penne lo ho utilizzato
Per prima cosa il nastro di Teflon delle essere di primissima qualità : evitate quelli economici , quelli con la dicitura "per uso idraulico" , quelli con il nastro troppo spesso (anche se a voi può sembrare finissimo). Preferite invece un nastro di un certo costo, composto esclusivamente di Teflon al 100% , molto meglio se indicato "per uso gas" e con uno spessore non superiore al 0,10 mm. Tipo questo nell'immagine sottostante :
in questo caso è un nastro dalla lunghezza di 12 metri (hai voglia a riparare stilografiche...) , dalla altezza di 12 mm e dallo spessore di 0,076 mm
Seconda cosa, non meno importante : l'altezza del nastro deve essere minore o uguale all'altezza della parte interessata all'intervento (solitamente quindi l'altezza della filettatura) e soprattutto la quantità utilizzata (i giri di nastro sulla filettatura) non deve essere eccessiva . Il Teflon è un materiale autolubrificante che quindi aiuta lo scorrimento: se fate anche la minima fatica nel proseguire ad avvitare le parti , smettete e rifate tutto da capo usando meno nastro (meno giri). E' sempre meglio provare per difetto che per eccesso ; ne avete messo poco e perde ancora ? Bene, mettetene mezzo giro in più; perde ancora ? Altro mezzo giro in più. Il rischio di abbondare con il Teflon è quello crepare o rompere fusti o sezioni , non è che più ne metto e più tiene . Dopo aver steso il nastro , il filetto deve sempre essere ben visibile. Sei, sette centimetri di nastro generalmente sono già sufficienti . Non deve tenere alla pressione di una condotta d'acqua a qualche atmosfera o la pressione di un gas industriale a qualche centinaio di atmosfere, è una stilografica...
Nel caso in cui il nastro abbia una altezza eccessiva, semplicemente tagliatelo a misura.
Quando mettete il nastro, prestate attenzione al senso di avvitamento della filettatura : girate il nastro sul filetto maschio nello stesso verso in cui si avvita il filetto femmina e non in senso contrario.
Questo accorgimento eviterà che la filettatura femmina svolga il nastro appena messo , trascinandoselo dietro man mano che si avvita e creando poi un ammasso di nastro sulla fine del filetto
come nel caso dell'immagine sopra; nell'avvitarsi il fusto si trascina dietro il Teflon che poi si ammassa sulla parte finale del filetto; questo ammasso è la prima causa del generarsi di crepe o rotture , poiché diventa sempre più spesso lo strato di nastro man mano che si avanza nell'avvitare (si ha di fatto lo stesso effetto generato dal aver messo troppo nastro)
Se invece il nastro (come nel caso dell'immagine sopra) è stato steso nello stesso verso di avvitamento del filetto femmina, quest'ultimo non farà altro che "passare sopra" e stendere uniformemente il nastro. Si evita accumuli di materiale ed il lavoro sarà più agevole, sicuro e la tenuta perfetta.
Nastro steso secondo il senso del filetto. Il nastro di Teflon deve essere ben teso durante l'operazione di avvolgimento.
Se il nastro è stato steso correttamente, esso avrà un aspetto uniforme anche dopo aver smontato/svitato le due porzioni della penna (foto sopra).
P.S. Ovviamente questo è solo un esempio e non vi era alcun bisogno di mettere del teflon sulla filettatura di una sezione di una penna a cartuccia/converter.