Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Un giovane preoccupato
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Un giovane preoccupato
Primo post, non so bene come iniziarlo. Sono Leonardo, ho 19 anni e ho appena fatto il primo acquisto sul forum (anche se è già qualche anno che bazzico tra Prera, Safari, e altro). Andrò subito al punto. Non so se questo hobby mi continuerà ad appassionare anche più avanti, ma mi chiedevo: quale sarà la community tra 10, 20 o 30 anni? Guardando le foto dei pen show non posso fare a meno di notare che, senza offesa alcuna, non ci siano proprio molti ragazzi. Chiedo quindi a voi, che conoscete certo il forum e chi lo abita meglio di me: è una situazione più che altro dei pen show, dove comunque bisogna investire tempo e denaro, o anche il forum ne è più o meno allineato? Ed è un fenomeno di invecchiamento preoccupante oppure semplicemente è un hobby che si comincia in età adulta?
- piccardi
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Un giovane preoccupato
Ciao Leonardo,
beh, diciamo che il primo post avresti dovuto più che altro farlo nella sezione corretta, quella delle presentazioni. Ma poco male, ce lo sposto io. La questione che sollevi è interessante, hai notato bene, ai pen show ci sono abbastanza pochi giovani.
Non sono sicuro del perché (non sono un sociologo, anzi la materia è proprio molto distante dalle mie competenze e capacità). Per cui magari la mia è solo una idea balzana, ma l'unica ipotesi che mi viene in mente è che in genere ai pen show tendono ad essere abbastanza rivolti verso il collezionismo, cosa che in genere richiede una cerca disponibilità economica, che chi magari non ha ancora un lavoro stabile, come la gran parte dei giovano purtroppo, non ha.
Ovviamente la cosa mi lascia tutt'altro che soddisfatto.
E spero che sul forum questo problema non ci sia.
Simone
beh, diciamo che il primo post avresti dovuto più che altro farlo nella sezione corretta, quella delle presentazioni. Ma poco male, ce lo sposto io. La questione che sollevi è interessante, hai notato bene, ai pen show ci sono abbastanza pochi giovani.
Non sono sicuro del perché (non sono un sociologo, anzi la materia è proprio molto distante dalle mie competenze e capacità). Per cui magari la mia è solo una idea balzana, ma l'unica ipotesi che mi viene in mente è che in genere ai pen show tendono ad essere abbastanza rivolti verso il collezionismo, cosa che in genere richiede una cerca disponibilità economica, che chi magari non ha ancora un lavoro stabile, come la gran parte dei giovano purtroppo, non ha.
Ovviamente la cosa mi lascia tutt'altro che soddisfatto.
E spero che sul forum questo problema non ci sia.
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
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Un giovane preoccupato
È un po' misteriosa la cosa. In passato c'è stata un'ondata consistente di giovani ai penshow. Ma dopo due o tre anni son spariti, lasciandoci un po' perplessi.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Un giovane preoccupato
Ciao e benvenuto.
Ti posso dire che tranne per iniziazioni precoci grazie al cosidetro pen-abling (pennificare?contagiare con l'uso della penna(?) ) da parte di parenti e/o amici , ti ritrovi a usare la stilografica molto più tardi di quanto si dovrebbe.
Principalmente viene scoperto come hobby come è accaduto a me. Generalmente si passa da una penna gel quando a un certo punto della vita ti chiedi se esiste uno strumento simile ( colore saturo ), più economico ( ) e magari con una punta più fina o più larga. Nell'età adulta la stilografica è assieme a penne roller e a sfera, uno strumento per firmare. Non mi stupisce se c'è gente che compra le stilografiche per avere uno strumento prezioso tra le mani visto che quelle di lusso costano tanto.
Trovare chi li usa tra i giovani, in questo periodo dove lavorare con pc e Tablet e da remoto è in aumento, diventa sempre più difficile. Molte persone sono affascinante ma hanno paura di usarli per qualche stereotipo dato dalle tv o dai cartoni, dove vengono rappresentati come strumenti da vecchi e difficili da usare.
Come dice poi Simone, i soldi sono anche parte del perché ci siano pochi giovani.
Una bella stilografica costa tanto, e quasi nessuno si può permettere o vorrebbe spendere tanto a quell'età se non è investito nelle stilografiche. Vuoi mettere un bel iPhone 15 Pro a 18 anni piuttosto che una penna in celluloide Arco?
Ci sono comunque posti come l'India e stati uniti dove la morte dell'uso della stilografica è in controtendenza tra i giovani, anche se di poco.
Grazie a penne sempre più economiche, qualità e forme e colori, sempre più gente rimane nell'hobby anche se non li usa.
La passione della stilografica non deve essere per forza costante, molte persone del forum sono anche tornate ad amare le stilografiche dopo un periodo di pausa. Non c'è una linea guida per aprezzare una stilografica, potresti anche comprarli solo per vederli, non è sbagliato.
Il futuro della stilografica sarà sicuramente diverso da quello che vedi adesso: tra penne in celluloide che scompariranno e la popolarità di resine colorate spero proprio che torni in voga tra i giovani. Non sono completamente sicuro, ma c'è anche un impatto ambientale minore nell'usare una stilografica che potrebbe portare a un uso maggiore da parte della popolazione più giovane.
Negli stati uniti poi cresce anche l'uso della stilografica tra il pubblico femminile che usano e comprano le stilografiche più dei maschi, per cui sono stati creati proprio categorie di prodotti e inchiostri ( vedi le shikiori e serie cocktail sailor, wearinguel shimmer, ferris wheel, narwhal voyage.. .) con resine sempre più colorate e innovative ( diamondcast) per mantere alto l'appeal delle stilografiche. Per non parlare di nuove placcature e materiali in uso. Sono loro che tengono a galla il mondo delle stilografiche .
Principalmente rimarremo una nicchia sulla % di popolazione, ma chi lo sa, forse ci sarà il rinascimento delle stilografiche o forse ci siamo già dentro.
I vinili erano dati per morti e sono tornati, forse la gente si accorgerà di quanto sia bello sentire la carta con una stilografica
Ti posso dire che tranne per iniziazioni precoci grazie al cosidetro pen-abling (pennificare?contagiare con l'uso della penna(?) ) da parte di parenti e/o amici , ti ritrovi a usare la stilografica molto più tardi di quanto si dovrebbe.
Principalmente viene scoperto come hobby come è accaduto a me. Generalmente si passa da una penna gel quando a un certo punto della vita ti chiedi se esiste uno strumento simile ( colore saturo ), più economico ( ) e magari con una punta più fina o più larga. Nell'età adulta la stilografica è assieme a penne roller e a sfera, uno strumento per firmare. Non mi stupisce se c'è gente che compra le stilografiche per avere uno strumento prezioso tra le mani visto che quelle di lusso costano tanto.
Trovare chi li usa tra i giovani, in questo periodo dove lavorare con pc e Tablet e da remoto è in aumento, diventa sempre più difficile. Molte persone sono affascinante ma hanno paura di usarli per qualche stereotipo dato dalle tv o dai cartoni, dove vengono rappresentati come strumenti da vecchi e difficili da usare.
Come dice poi Simone, i soldi sono anche parte del perché ci siano pochi giovani.
Una bella stilografica costa tanto, e quasi nessuno si può permettere o vorrebbe spendere tanto a quell'età se non è investito nelle stilografiche. Vuoi mettere un bel iPhone 15 Pro a 18 anni piuttosto che una penna in celluloide Arco?
Ci sono comunque posti come l'India e stati uniti dove la morte dell'uso della stilografica è in controtendenza tra i giovani, anche se di poco.
Grazie a penne sempre più economiche, qualità e forme e colori, sempre più gente rimane nell'hobby anche se non li usa.
La passione della stilografica non deve essere per forza costante, molte persone del forum sono anche tornate ad amare le stilografiche dopo un periodo di pausa. Non c'è una linea guida per aprezzare una stilografica, potresti anche comprarli solo per vederli, non è sbagliato.
Il futuro della stilografica sarà sicuramente diverso da quello che vedi adesso: tra penne in celluloide che scompariranno e la popolarità di resine colorate spero proprio che torni in voga tra i giovani. Non sono completamente sicuro, ma c'è anche un impatto ambientale minore nell'usare una stilografica che potrebbe portare a un uso maggiore da parte della popolazione più giovane.
Negli stati uniti poi cresce anche l'uso della stilografica tra il pubblico femminile che usano e comprano le stilografiche più dei maschi, per cui sono stati creati proprio categorie di prodotti e inchiostri ( vedi le shikiori e serie cocktail sailor, wearinguel shimmer, ferris wheel, narwhal voyage.. .) con resine sempre più colorate e innovative ( diamondcast) per mantere alto l'appeal delle stilografiche. Per non parlare di nuove placcature e materiali in uso. Sono loro che tengono a galla il mondo delle stilografiche .
Principalmente rimarremo una nicchia sulla % di popolazione, ma chi lo sa, forse ci sarà il rinascimento delle stilografiche o forse ci siamo già dentro.
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Non credo il "penshow" sia necessariamente il punto di ingresso al mondo della scrittura o al mondo della stilografica. Personalmente ho usato e comperato penne per più di 20 anni prima di avere voglia di frequentare seriamente un penshow.LamaLello ha scritto: ↑venerdì 3 novembre 2023, 0:23 Guardando le foto dei pen show non posso fare a meno di notare che, senza offesa alcuna, non ci siano proprio molti ragazzi. Chiedo quindi a voi, che conoscete certo il forum e chi lo abita meglio di me: è una situazione più che altro dei pen show, dove comunque bisogna investire tempo e denaro, o anche il forum ne è più o meno allineato? Ed è un fenomeno di invecchiamento preoccupante oppure semplicemente è un hobby che si comincia in età adulta?
E' vero che l'età media è (mediamente) un po' avanzata, in particolare ai penshow in Italia. Ma è anche vero che c'è una grossa comunità di persone giovani che usano, scrivono e parlano di stilografiche. Raccolte magari intorno al mondo del Journaling e di Instagram più che al giro del penshow. Insomma le stilografiche non sono per nulla moribonde come la filatelia, a mio parere.
Occorre poi non sottovalutare l'aspetto demografico: i 50-75enni in Italia sono MOLTI di più dei 20-35enni ed hanno un reddito disponibile estremamente maggiore. E' un fenomeno nuovo nella storia e in parte ci si deve ancora abituare.
Venceremos.
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Un giovane preoccupato
aggiungo un piccolo particolare, e parlo da completo neofita.
trattasi comunque di un mondo di nicchia.
sono quasi 50enne, e le stilografiche non sono la mia unica passione.
sono riuscito a cancellare Windows dalla mia vita, passando con enorme soddisfazione a varie distro Linux.
e, col tempo, sono riuscito a convertire alcuni conoscenti e colleghi al pinguino: non frequento e non frequentano Linux Day o forum sull'argomento, ma ti posso garantire che, nel mio piccolo, ne ho aumentato il numero di utilizzatori.
Lo stesso dicasi per un altro mondo di nicchia: il wet-shaving o "rasatura tradizionale": stessa cosa, da utilizzatore son diventato divulgatore e sono riuscito a convertire piu' di qualcuno.
e tralascio il discorso sulla cottura al bbq in stile americano...
tutto questo per dire che i numeri di iscritti ad un forum o i partecipanti ad un penshow NON sempre sono indicativi della reale partecipazione e divulgazione di uno strumento all'interno di un gruppo di persone.
come hai detto anche tu:
ed aggiungo:
ovvio che se inizi a trasformare l'utilizzo in un hobby, servono tempo, passione e soldi, cose che in giovane eta' e' difficile possano coestistere.
trattasi comunque di un mondo di nicchia.
sono quasi 50enne, e le stilografiche non sono la mia unica passione.
sono riuscito a cancellare Windows dalla mia vita, passando con enorme soddisfazione a varie distro Linux.
e, col tempo, sono riuscito a convertire alcuni conoscenti e colleghi al pinguino: non frequento e non frequentano Linux Day o forum sull'argomento, ma ti posso garantire che, nel mio piccolo, ne ho aumentato il numero di utilizzatori.
Lo stesso dicasi per un altro mondo di nicchia: il wet-shaving o "rasatura tradizionale": stessa cosa, da utilizzatore son diventato divulgatore e sono riuscito a convertire piu' di qualcuno.
e tralascio il discorso sulla cottura al bbq in stile americano...
tutto questo per dire che i numeri di iscritti ad un forum o i partecipanti ad un penshow NON sempre sono indicativi della reale partecipazione e divulgazione di uno strumento all'interno di un gruppo di persone.
come hai detto anche tu:
quindi, seppur giovane, sei gia' penabled, cosa che sto facendo anche io col mio piccolo pupo di quasi 6 anni.
ed aggiungo:
hai idea, magari, di quante persone utilizzano UNA penna ed UN singolo inchiostro per decenni?
ovvio che se inizi a trasformare l'utilizzo in un hobby, servono tempo, passione e soldi, cose che in giovane eta' e' difficile possano coestistere.
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Un giovane preoccupato
Che il pen show venga frequentato soprattutto da persone "datate" è, come è stato detto, abbastanza comprensibile per tempo e disponibilità economiche, oltre al fatto che è più incentrato sul materiale vintage (che i giovani spesso non conoscono). Ma credo che questa sia la conseguenza non la causa, la discriminante è che non si si sa più scrivere, e non parlo di calligrafia ma in generale, complice l'istituzione scolastica che ha completamente abbandonato (ormai da vari decenni) di occuparsi di scrittura, sia dal punto di vista sintattico che estetico. Di conseguenza, sono più vicine agli strumenti di scrittura le persone per le quali hanno un significato più consistente, al netto del digitale; i giovani, tranne rari casi, sono immersi nel digitale e la scoperta degli strumenti di scrittura tende ad arrivare più tardi. Degli strumenti sottolineo, della scrittura la situazione è anche più deprimente: non a caso anche nelle altre risposte si citano i tentativi di incuriosire i giovani con i colori delle resine o in generale con i vari "rivestimenti" degli strumenti di scrittura, non con la scrittura (in effetti delle stilografiche sembra sia apprezzata l'apparenza non la sostanza: sia quando articoli di lusso dal costo assurdo sia quando appariscenti ed economici, mai o quasi la loro funzione principale cioè come scrivono).
E' probabile sia necessario attendere il "risveglio" della manualità personale come elemento distintivo rispetto alla indistinta "delega in bianco" al digitale per far riscoprire il "valore" degli strumenti di scrittura anche ai giovani.
E' probabile sia necessario attendere il "risveglio" della manualità personale come elemento distintivo rispetto alla indistinta "delega in bianco" al digitale per far riscoprire il "valore" degli strumenti di scrittura anche ai giovani.
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è sottinteso in alcuni interventi, non detto in chiaro, ma le persone "di una certa età" sono nate con la stilografica in mano, e ne hanno quindi volenti o nolenti subito un "imprinting", molti giovani sono invece nati con lo smart phone in mano, e alla stilografica ci arrivano per hobby/curiosità.
Sui numeri ho l'impressione che la questione abbia un suo peso, oltre ovviamente agli altri aspetti menzionati.
Sui numeri ho l'impressione che la questione abbia un suo peso, oltre ovviamente agli altri aspetti menzionati.
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Un giovane preoccupato
Io ho conosciuto le stilografiche con il COVID, all’alba dei 30 anni. Avessi saputo che una penna può essere così confortevole e veloce nello scrivere, le avrei usate volentieri anche per tutte le scuole e l’università.
Spesso manca proprio il gancio allo strumento. Se a scuola spiegassero vantaggi e svantaggi della stilografica e lasciassero scegliere chi vuole usare questo o quello strumento, ci sarebbe decisamente più affluenza
Spesso manca proprio il gancio allo strumento. Se a scuola spiegassero vantaggi e svantaggi della stilografica e lasciassero scegliere chi vuole usare questo o quello strumento, ci sarebbe decisamente più affluenza
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
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Non giriamoci tanto intorno, questo è oggettivamente un hobby da adulti (stavo per scrivere vecchi ). Sempre che si parli di hobby o passione collezionistica che dir si voglia.
Se poi si parla di semplice utilizzo, non fatico a credere che ci possano essere non pochi giovani che utilizzino normalmente la penna stilografica.
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Un giovane preoccupato
Ciao LamaLello e benvenuto.
Condivido praticamente tutte le ipotesi formulate.
In aggiunta posso portare l'esperienza di mio figlio, che ha qualche anno in meno di te.
Lui usa le stilografiche dalle elementari perché abituato e ammaliato dall'utilizzo mio e del padre.
Alle medie ha contagiato un po' di compagni, al punto che una gliel'hanno rubata.
Ora, alle superiori, ha un altro compagno che condivide la stessa passione, anche per le vintage. Anche nel suo caso c'è l'imprinting familiare.
Altri tre o quattro compagni di classe usano anche, ma non esclusivamente, la stilografica, puntando però su quelle scolastiche da cartoleria.
Rispetto a quando andavo io al liceo è già tanto, perché nessuno, ma proprio nessuno nessuno, usava la stilografica.
E infatti per quelli della mia generazione la stilografica è spesso intesa come un oggetto di lusso e di sfoggio, non come un vero strumento di scrittura.
Io sono attirata da molti strumenti di scrittura, e penso, come è già stato detto, che ai ragazzi più che altro manchi la conoscenza delle varie possibilità.
Perchè per esperienza diretta, quando mostri ai bambini e ai ragazzi quanti strumenti possono avere a disposizione (non solo per la scrittura) e quali risultati possono raggiungere, la reazione è quasi sempre di entusiasmo.
Quindi: fatti ambasciatore presso i tuoi coetanei!
Condivido praticamente tutte le ipotesi formulate.
In aggiunta posso portare l'esperienza di mio figlio, che ha qualche anno in meno di te.
Lui usa le stilografiche dalle elementari perché abituato e ammaliato dall'utilizzo mio e del padre.
Alle medie ha contagiato un po' di compagni, al punto che una gliel'hanno rubata.
Ora, alle superiori, ha un altro compagno che condivide la stessa passione, anche per le vintage. Anche nel suo caso c'è l'imprinting familiare.
Altri tre o quattro compagni di classe usano anche, ma non esclusivamente, la stilografica, puntando però su quelle scolastiche da cartoleria.
Rispetto a quando andavo io al liceo è già tanto, perché nessuno, ma proprio nessuno nessuno, usava la stilografica.
E infatti per quelli della mia generazione la stilografica è spesso intesa come un oggetto di lusso e di sfoggio, non come un vero strumento di scrittura.
Io sono attirata da molti strumenti di scrittura, e penso, come è già stato detto, che ai ragazzi più che altro manchi la conoscenza delle varie possibilità.
Perchè per esperienza diretta, quando mostri ai bambini e ai ragazzi quanti strumenti possono avere a disposizione (non solo per la scrittura) e quali risultati possono raggiungere, la reazione è quasi sempre di entusiasmo.
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Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
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Però i giovani, con un po' di fortuna, diventano vecchi e vanno per mercatini a comprar penne,
Io credo che si arrivi alle stilografiche ed orologi in età adulta, quando il fascino del cellulare e del PC da gaming tramonta... Solitamente pentendosi, prendendo coscienza di aver "sperperato" piccole fortune in oggetti che non conservano valore, almeno nel breve periodo.
Gli unici soldi che non rimpiango di aver speso in gioventù, sono quelli in esperienze di viaggio... ed altri beni "immateriali".
Io credo che si arrivi alle stilografiche ed orologi in età adulta, quando il fascino del cellulare e del PC da gaming tramonta... Solitamente pentendosi, prendendo coscienza di aver "sperperato" piccole fortune in oggetti che non conservano valore, almeno nel breve periodo.
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Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
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Un giovane preoccupato
La figlia di un amico che vive in Californi da un paio di anni ha iniziato a scrivermi chiedendomi consigli sulle stilografiche. Da quando ha terminato gli studi ha incrementato la collezione testimoniando la febbre della passione. Buon segno. Forse, almeno a breve, non ci estingueremo. Per comprendere la stilografica basta provarla. Carta e penna stanno ovunque ed un foglio può sempre essere scansionato ed archiviato.RisottoPensa ha scritto: ↑venerdì 3 novembre 2023, 8:10
Negli stati uniti poi cresce anche l'uso della stilografica tra il pubblico femminile che usano e comprano le stilografiche più dei maschi, per cui sono stati creati proprio categorie di prodotti e inchiostri ( vedi le shikiori e serie cocktail sailor, wearinguel shimmer, ferris wheel, narwhal voyage.. .) con resine sempre più colorate e innovative ( diamondcast) per mantere alto l'appeal delle stilografiche. Per non parlare di nuove placcature e materiali in uso. Sono loro che tengono a galla il mondo delle stilografiche . a
Sono più preoccupato dalla superficialità dilagante; il problema non sembra scrivere ma pensare qualcosa di sensato da condividere.
All'età del giovane preoccupato ero tornato alla stilo anche perchè contribuiva a distinguermi agli occhi del gentil sesso e così è scoccata una passione .., non solo per le ragazze.
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Ciao LamaLello, benvenuto. Io mi sono ri-appassionata alle stilografiche qualche anno fa, quando ho finito l'università e ho iniziato a lavorare. Se ti può consolare, io e i miei 3 colleghi che usiamo le stilografiche siamo tutti nella fascia d'età 25-35. Sicuramente il fattore economico incide, ma devo dire che, rispetto a qualche anno fa, sento quasi la necessità di rallentare e dedicarmi ad attività che, come la scrittura, richiedono riflessione e cura.
Ai pen show non ho mai partecipato principalmente per timidezza e timore di trovarmi un po' spaesata, ma prima o poi la passione avrà la meglio
Ai pen show non ho mai partecipato principalmente per timidezza e timore di trovarmi un po' spaesata, ma prima o poi la passione avrà la meglio