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Oggi tratterò una penna per me speciale perché legata a un luogo speciale: l'ho infatti acquistata durante un breve viaggio a Nagasaki. Non è turisticamente rinomata come altre città giapponesi (ne ho sentito parlare ahimè quasi solo per la bomba atomica) ma l'ho trovata veramente graziosa, con quelle colline e quel misto di architetture giapponesi ed europee. E il negoziane mi ha pure regalato una boccetta di inchiostro
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Si tratta di un modello di cui non ho trovato molte informazioni in giro, e non sembra essere circolato molto in Europa, tutto quello che sono riuscito a capire è che il nome "Legance 89s" richiami l'ottantanovesimo anniversario di Pilot e che la "s" stia per "small" ("piccolo" in inglese). Si tratta di una penna di piccole dimensioni, con cappuccio a pressione e pennino in oro 14 carati. La cosa che più mi ha colpito e convinto ad acquistarla è stata la resina con cui è costruita; è un bel nero-grigio marmorizzato, molto sobrio ed elegante, che dà dei bei riflessi alla luce. Trovo anche eleganti le parti finali di corpo e cappuccio che terminano con due "tappi" in semplice resina nera. Si nota in generale una grande attenzione ai dettagli: la vera centrale, gli anelli, il fermaglio sono fissati e lucidati alla perfezione, e la penna sembra godere di grande robustezza. Questa impressione mi è ispirata soprattutto dall'innesto della sezione e dalla filettatura del corpo, entrambi in metallo. La non trascurabile quantità di metallo fa sì che la Legance non sia una penna leggerissima a dispetto delle dimensioni: la trovo leggera al punto giusto, e se si vuole del peso in più si può calzare il cappuccio, cosa che tra l'altro la rende adatta anche a mani più grandi delle mie manine. Vi lascio delle immagini comparative con una Lamy Al-star per far capire meglio le dimensioni. La qualità di scrittura è davvero ottima, tipicamente Pilot: il pennino in oro è del tipo della serie Custom, ma mentre quelle partono dal numero 5 come dimensione del pennino, quello della Legance è di numero 3, quindi è più piccolo di quello della Custom 74 o della Heritage 91. Si tratta di un tratto fine giapponese, quindi molto fine, e com'è tipico dei pennini in oro Pilot è morbido e scorrevole (ma non flessibile). A seconda del tipo di carta e di inchiostro si può avvertire un certo feedback. Trovo il flusso perfettamente adeguato. In conclusione, trovo sia veramente una bella penna che esce dallo stereotipo "scrive bene ma è bruttina (a meno che non sia urushi o maki-e)", riuscendo a offrire una bella esperienza di scrittura e un certo fascino estetico.
Concludo con una prova di scrittura. La poesia e la sua traduzione sono come al solito tratti dalla "Antologia della poesia giapponese" (a cura di E. Gerlini, Marsilio, 2021). Saluti inchiostrati!
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