La cartoleria Tsubaki
Inviato: mercoledì 16 agosto 2023, 23:00
Spero di non aver toppato la sezione del Forum (...nel caso, me ne scuso) con questo breve cenno al romanzo di Ito Ogawa che si intitola "La cartoleria Tsubaki" che tratta la storia di una calligrafa professionista giapponese.
Il romanzo, che personalmente ho gradito molto, si sviluppa attorno al personaggio di Amemiya Hatoko che oltre a gestire la cartoleria ricevuta in eredità dalla nonna esercita la professione di calligrafa, scrivendo testi in bella calligrafia per i clienti che richiedono questo servizio. La scelta della carta, dell'inchiostro, dello strumento di scrittura sono funzionali ai contenuti del messaggio ma anche ad esprimere la personalità dei mittenti. Un bello spaccato sulla tecnica tecnica calligrafica giapponese, anche con qualche rimando tecnico, oltreché sulle tradizioni nipponiche, che credo possa interessare chi apprezza l'arte della calligrafia (e non solo).
"La scrittura è come una reazione fisiologica. Non basta l'intenzione di tracciare al meglio i caratteri: se la mano non vuole saperne, c'è ben poco da fare. Ci si può dannare l'anima e contorcersi per terra, fino a soffrire le pene dell'inferno, ma non serve a niente, occorre aspettare che scatti la scintilla. La calligrafia è una specie di mostro indomabile".
Il romanzo, che personalmente ho gradito molto, si sviluppa attorno al personaggio di Amemiya Hatoko che oltre a gestire la cartoleria ricevuta in eredità dalla nonna esercita la professione di calligrafa, scrivendo testi in bella calligrafia per i clienti che richiedono questo servizio. La scelta della carta, dell'inchiostro, dello strumento di scrittura sono funzionali ai contenuti del messaggio ma anche ad esprimere la personalità dei mittenti. Un bello spaccato sulla tecnica tecnica calligrafica giapponese, anche con qualche rimando tecnico, oltreché sulle tradizioni nipponiche, che credo possa interessare chi apprezza l'arte della calligrafia (e non solo).
"La scrittura è come una reazione fisiologica. Non basta l'intenzione di tracciare al meglio i caratteri: se la mano non vuole saperne, c'è ben poco da fare. Ci si può dannare l'anima e contorcersi per terra, fino a soffrire le pene dell'inferno, ma non serve a niente, occorre aspettare che scatti la scintilla. La calligrafia è una specie di mostro indomabile".