L'Atomica nel taschino! La LUS Atomica N°1
Inviato: venerdì 14 luglio 2023, 20:03
3 gennaio: in Italia iniziano le trasmissioni televisive, diffuse solo in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia, Toscana, Umbria e Lazio su un unico canale. 17 maggio: negli Stati Uniti d'America la Corte Suprema dichiara incostituzionale la segregazione razziale nelle scuole.
4 luglio: nel Regno Unito viene abolito il razionamento alimentare, frutto della seconda guerra mondiale.
12 luglio: con la firma del “cessate il fuoco” alla Conferenza di Ginevra, si conclude, dopo nove anni di combattimenti fra l'esercito coloniale francese ed i Viet Minh, la guerra d'Indocina.
31 luglio: Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, con il decisivo contributo di Walter Bonatti, conquistano la vetta del K2, nel Karakorum. La spedizione alpinistica italiana è guidata da Ardito Desio. 29 settembre: viene firmata da dodici stati, tra i quali l'Italia, la convenzione che istituisce il Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire (CERN).
5 ottobre, Memorandum di Londra: Trieste sarà italiana dal 26 ottobre. 22 ottobre: la Repubblica Federale Tedesca entra a far parte della NATO.
Una delle intuizioni più brillanti di Umberto Legnani, fondatore, insieme alla consorte, della ditta LUS (Legnani Umberto Saronno), fu quella di fabbricare una stilografica di bassissimo costo (e fin qui nulla di particolarmente originale, tenendo anche conto del fatto che la Bic Cristal era stata introdotta qualche anno prima, nel 1950 per l’esattezza), curandone però la distribuzione attraverso canali anche non usuali per una stilografica: tabaccai, edicole, bar, chioschi alimentari etc.
Con l’aumento delle quantità vendute, puntava a sfruttare l’effetto positivo delle economie di scala, forte anche d’una personalissima convinzione; diceva infatti: “la penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta”. L’operazione ebbe successo e la “LUS Atomica N° 1” venne venduta in moltissimi esemplari, contribuendo alla crescita dell’azienda, che negli anni ’50 giunse ad impiegare circa 1.000 dipendenti.
La sagacia commerciale e comunicativa di Legnani si ravvisa anche nel nome della penna: non solo, tema caldissimo in quegli anni, si fa riferimento all’atomica, ma sugli espositori si aggiunge anche la dizione “N° 1”, suggerendo che si tratti d’un prodotto in grado di primeggiare. Secondo Giovanni Abrate (https://newpentrace.net/articleGA02.html), la LUS Atomica precedette l’Aurora Duo-Cart e la Waterman CF nell’uso del sistema d’alimentazione a cartuccia. Parliamo, naturalmente, della cartuccia in materiale plastico, giacché l’uso d’un serbatoio interno mobile fu sperimentato ben prima del secondo dopoguerra.
Abrate sostiene infatti che l’Atomica fu introdotta un anno prima della CF, dunque nel 1953. In altra parte del suo articolo, tuttavia, afferma che si trattò solamente di qualche mese prima. In entrambi i casi, purtroppo non fornisce alcun elemento a supporto delle sue affermazioni. Non ho trovato riscontri in merito al materiale effettivamente impiegato per le cartucce dell’Atomica (Abrate sostiene che fossero in polistirene, non in polipropilene), né al periodo preciso in cui avvenne il lancio della penna. Una mia richiesta alla ditta Mondial LUS SpA, discendente della LUS, non ha purtroppo portato ad alcun risultato.
Ritengo che l’indicazione del polistirene, un solido vetroso, sia stata causata da un refuso nella stesura dell’articolo. Anche perché le istruzioni per l’uso dell’Atomica N° 1 specificavano, una volta inserita la cartuccia, di “premere la parte molle della cartuccia onde fare uscire una goccia d'inchiostro": operazione agevole con una cartuccia in polipropilene, ma decisamente meno adatta alla rigidità del polistirene. In assenza d’altre evidenze, rimango quindi dell’opinione che in realtà Legnani abbia seguito la strada tracciata per prima (se ci riferiamo alla data del relativo brevetto) da Aurora, grazie alla collaborazione con il premio Nobel Giulio Natta, inventore del polipropilene isotattico: l’utilizzo di questo materiale per la produzione delle cartucce. Ragionevolmente, l’operazione commerciale studiata da Legnani puntava alla realizzazione d’economie di scala anche nella vendita delle cartucce, ognuna delle quali costava 10 lire e, a detta della pubblicità, consentiva di scrivere per 20 km (una Bic Cristal può scrivere fino a 3 km). La stessa pubblicità reclamizzava l’Atomica come “brevettata”. Continua...