Parker Victory IV messa male
Inviato: mercoledì 21 giugno 2023, 13:28
Salve a tutti,
ho pensato spesso a come impratichirmi nelle operazioni mirabolanti che vedo fare a tanti qui sul forum.
Ho pertanto deciso di acquisire una o più penne in così misere condizioni da non costituire un esborso significativo e che avrei potuto usare come palestra per irrobustire la mia tecnica.
La prima di queste cavie di laboratorio è quella che presento qui. Una banalissima Parker Victory Mark IV che ha avuto chiaramente una vita difficile. l'ho presa su un noto sito internet d'aste, dove non ho avuto nessun competitore (quando vedrete le immagini capirete perché
) e quindi l'ho presa per quattro soldi, quasi tutti di spedizione.
Ecco la penna e i suoi problemi: il cappuccio è stato schiacciato come una noce, poi rimesso insieme con una colla che ha ricoperto la superficie di incrostazioni. All'altra estremità, il fondello è stato masticato e ciucciato con risultati molto vistosi e poco gradevoli. la penna - c'era da dubitarne?- non scriveva, con il serbatoio di gomma in frantumi, e questo non sarebbe stato un problema, senonché separare la sezione dal fusto pareva impossibile, nonostante i miei sforzi. Insomma, come mi disse un ben noto membro del forum, reparto tecnico, al Pen show di Firenze, si trattava una penna su cui "c'era un bel po' da lavorare".
E così, dopo aver aspettato un po', mi son deciso a metterci mano. Eccola qua: la situazione del fondello non è meno scoraggiante; inoltre ci sono i classici problemi di penne molto vissute e lasciate a lungo inutilizzate; trafilamenti di inchiostro e sezione completamente saldata al corpo della penna. dopo aver raccolto informazioni e gli attrezzi necessari mi sono fatto coraggio e ho cominciato. ho utilizzato delle micromesh, comprate su un noto sito internet dal nome fluviale, ma devo dire che ero molto preoccupato, non avendo alcuna idea pratica sul loro corretto utilizzo. comunque mi sono fatto coraggio e ho cominciato. la più grossolana, di misura 320 delle placchette ha aggredito la colla del cappuccio e l'ha letteralmente sgretolata in pochi secondi. meno semplice è stato il riportare la superficie alla originale lucidezza a specchio; il risultato è accettabile ma penso che ci tornerò sopra quando avrò acquisito più esperienza.
più impegnativa la rimozione dei graffi sul fondello. Questa volta non si trattava di aggredire escrescenze di colle, ma di portar via materiale reale della penna. psicologicamente mi è stato difficile costringermi a "lavorare di lima". Ad ogni momento temevo di bucare la parete, ma ho imparato che anche la più aggressiva delle micromesh, se usata con cautela, è perfettamente controllabile.
anche in questo caso il risultato è soddisfacente ma migliorabile. non ho raggiunto il lustro originale, ma ora so che è solo questione di tempo e pazienza, come predicano tutti gli esperti su questo forum. la pulizia finale è stata fatta con pasta iosso applicata a mano, poi una leggera passata con la pasta e il tampone più morbido del mio simil-dremel ultraeconomico. Dopo di questo ho provveduto agli aspetti più semplici. la sezione è venuta via con gran fatica, ma senza applicazione di calore; solo acqua, tempo, pazienza, e un paio di guanti di gomma per aumentare il momento torcente; alla fine si è staccata con un sonoro schiocco, molto soddisfacente. Sacchetto di gomma (sto per finirli, qualcuno ne ha da vendere?), gommalacca, inchiostro (Pelikan 4001, niente di più, niente di meno), e la penna è ritornata in pista, con un bel pennino molto versatile. Tutto, bene dunque? del lavoro, soprattutto lucidatura, resta da fare, ma il problema più grosso è che ora mi sono entusiasmato e ho cominciato a collezionare tutte e cinque le varianti della Parker Victory....
ho pensato spesso a come impratichirmi nelle operazioni mirabolanti che vedo fare a tanti qui sul forum.
Ho pertanto deciso di acquisire una o più penne in così misere condizioni da non costituire un esborso significativo e che avrei potuto usare come palestra per irrobustire la mia tecnica.
La prima di queste cavie di laboratorio è quella che presento qui. Una banalissima Parker Victory Mark IV che ha avuto chiaramente una vita difficile. l'ho presa su un noto sito internet d'aste, dove non ho avuto nessun competitore (quando vedrete le immagini capirete perché
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Ecco la penna e i suoi problemi: il cappuccio è stato schiacciato come una noce, poi rimesso insieme con una colla che ha ricoperto la superficie di incrostazioni. All'altra estremità, il fondello è stato masticato e ciucciato con risultati molto vistosi e poco gradevoli. la penna - c'era da dubitarne?- non scriveva, con il serbatoio di gomma in frantumi, e questo non sarebbe stato un problema, senonché separare la sezione dal fusto pareva impossibile, nonostante i miei sforzi. Insomma, come mi disse un ben noto membro del forum, reparto tecnico, al Pen show di Firenze, si trattava una penna su cui "c'era un bel po' da lavorare".
E così, dopo aver aspettato un po', mi son deciso a metterci mano. Eccola qua: la situazione del fondello non è meno scoraggiante; inoltre ci sono i classici problemi di penne molto vissute e lasciate a lungo inutilizzate; trafilamenti di inchiostro e sezione completamente saldata al corpo della penna. dopo aver raccolto informazioni e gli attrezzi necessari mi sono fatto coraggio e ho cominciato. ho utilizzato delle micromesh, comprate su un noto sito internet dal nome fluviale, ma devo dire che ero molto preoccupato, non avendo alcuna idea pratica sul loro corretto utilizzo. comunque mi sono fatto coraggio e ho cominciato. la più grossolana, di misura 320 delle placchette ha aggredito la colla del cappuccio e l'ha letteralmente sgretolata in pochi secondi. meno semplice è stato il riportare la superficie alla originale lucidezza a specchio; il risultato è accettabile ma penso che ci tornerò sopra quando avrò acquisito più esperienza.
più impegnativa la rimozione dei graffi sul fondello. Questa volta non si trattava di aggredire escrescenze di colle, ma di portar via materiale reale della penna. psicologicamente mi è stato difficile costringermi a "lavorare di lima". Ad ogni momento temevo di bucare la parete, ma ho imparato che anche la più aggressiva delle micromesh, se usata con cautela, è perfettamente controllabile.
anche in questo caso il risultato è soddisfacente ma migliorabile. non ho raggiunto il lustro originale, ma ora so che è solo questione di tempo e pazienza, come predicano tutti gli esperti su questo forum. la pulizia finale è stata fatta con pasta iosso applicata a mano, poi una leggera passata con la pasta e il tampone più morbido del mio simil-dremel ultraeconomico. Dopo di questo ho provveduto agli aspetti più semplici. la sezione è venuta via con gran fatica, ma senza applicazione di calore; solo acqua, tempo, pazienza, e un paio di guanti di gomma per aumentare il momento torcente; alla fine si è staccata con un sonoro schiocco, molto soddisfacente. Sacchetto di gomma (sto per finirli, qualcuno ne ha da vendere?), gommalacca, inchiostro (Pelikan 4001, niente di più, niente di meno), e la penna è ritornata in pista, con un bel pennino molto versatile. Tutto, bene dunque? del lavoro, soprattutto lucidatura, resta da fare, ma il problema più grosso è che ora mi sono entusiasmato e ho cominciato a collezionare tutte e cinque le varianti della Parker Victory....