Pelikan 140 - EF
Inviato: martedì 6 giugno 2023, 19:25
Quando qualche mese fa ho visto questa penna posata sul tavolaccio della bancarella , ho pensato che poteva benissimo stare lì dove stava. Faccio due passi avanti per andare via, poi con voce indolente (senza neanche farlo apposta) chiedo -"quanto vuole per quella penna tutta nera ?" -"Trenta euro". Insomma, trenta euro per una Pelikan 140 che sembrava nuova di zecca con pennino, alimentatore e finestrella che non avevano mai visto una goccia di inchiostro ed il pomello del pistone che girava bene facendo il suo lavoro ... si poteva anche fare , pur non essendo io un amante sfegatato del marchio.
E' da qualche mese che la utilizzo (malamente, ed infatti la plastica comincia a risentirne) e devo dire che meritava l'acquisto (eh, bravo zuccone che gran scoperta che hai fatto !) . Pennino extra fine , rigido nella scrittura normale ma flessibile quando richiesto (sprecato nelle mie mani), flusso costante e mai abbondante anche con inchiostri più fluidi , ottimo bilanciamento . In sintesi : una penna sicuramente ben riuscita.
Anno di produzione di questa penna in particolare tra il 1964 ed il 1965 , rilevabile dal fatto che dal '64 cambia il disegno dell'incisione sul pennino (le linee dei "rami dell'albero" si arrestano un poco prima del taglio dei rebbi) e nel '65 termina la produzione delle 140 di colore nero.
La testa del cappuccio riporta il disegno stilizzato di mamma pellicano con i suoi due pulcini e , benché il cappuccio non sia assolutamente rovinato o abraso , i solchi del disegno non recano traccia di alcun colore.
L'anello del cappuccio reca le incisioni GERMANY PELIKAN 140 , con una piccola croce prima del nome del marchio ed un punto punzonato subito dopo il numero.
Più che la testa di un pellicano , sembra la testa un Ureo egizio
Il pennino scrive effettivamente come un extra fine europeo , rigido e neanche molleggiato come altre Pelikan , scrive con un'ottima scorrevolezza in tutte le direzioni se si usa la cortesia di una mano leggera , ma con un feedback che si sente; la scorrevolezza viene un poco a mancare con una mano più pesante , i rebbi iniziano a divaricarsi permettendo una ben visibile variazione della dimensione del tratto. Ciò che mi colpisce è l'ottimo lavoro che svolgono insieme il pennino e l'alimentatore , che sono in grado di erogare per lungo tempo l'inchiostro necessario per un tratto più spesso e la capacità dell'alimentare di riassorbire istantaneamente l'eccesso d'inchiostro appena i rebbi si richiudono .
Bella bella !
E' da qualche mese che la utilizzo (malamente, ed infatti la plastica comincia a risentirne) e devo dire che meritava l'acquisto (eh, bravo zuccone che gran scoperta che hai fatto !) . Pennino extra fine , rigido nella scrittura normale ma flessibile quando richiesto (sprecato nelle mie mani), flusso costante e mai abbondante anche con inchiostri più fluidi , ottimo bilanciamento . In sintesi : una penna sicuramente ben riuscita.
Anno di produzione di questa penna in particolare tra il 1964 ed il 1965 , rilevabile dal fatto che dal '64 cambia il disegno dell'incisione sul pennino (le linee dei "rami dell'albero" si arrestano un poco prima del taglio dei rebbi) e nel '65 termina la produzione delle 140 di colore nero.
La testa del cappuccio riporta il disegno stilizzato di mamma pellicano con i suoi due pulcini e , benché il cappuccio non sia assolutamente rovinato o abraso , i solchi del disegno non recano traccia di alcun colore.
L'anello del cappuccio reca le incisioni GERMANY PELIKAN 140 , con una piccola croce prima del nome del marchio ed un punto punzonato subito dopo il numero.
Più che la testa di un pellicano , sembra la testa un Ureo egizio
Il pennino scrive effettivamente come un extra fine europeo , rigido e neanche molleggiato come altre Pelikan , scrive con un'ottima scorrevolezza in tutte le direzioni se si usa la cortesia di una mano leggera , ma con un feedback che si sente; la scorrevolezza viene un poco a mancare con una mano più pesante , i rebbi iniziano a divaricarsi permettendo una ben visibile variazione della dimensione del tratto. Ciò che mi colpisce è l'ottimo lavoro che svolgono insieme il pennino e l'alimentatore , che sono in grado di erogare per lungo tempo l'inchiostro necessario per un tratto più spesso e la capacità dell'alimentare di riassorbire istantaneamente l'eccesso d'inchiostro appena i rebbi si richiudono .
Bella bella !