Nuovo utente
Inviato: venerdì 7 aprile 2023, 8:23
È da tempo che seguo saltuariamente questo forum e finalmente ho fatto il passo fatale dell'iscrizione. La mia vita pennofila è alquanto semplice. Uso la stilografica da quando avevo 10 anni. Tutta la mia educazione pennofila si è fatta su stilografiche americane con qualche piccolissima eccezione. Ho scalato i gradini sociali delle penne partendo da sheaffer scolastiche in plastica con pennino in acciaio per poi passare a Parker scolastiche Vector. Da lì il passo ad una Parker 75 e poi sempre Sheaffer fino alla Legacy 2. Ho anche una bellissima stilografica Cross (quando la Cross era ancora una vera azienda americana) e una magnifica Parker Sonnet verde nera che non perde un colpo. Questo è stato il mio periodo metallico. Poi mi sono avvicinato con molta titubanza alle stilografiche in resina e la mia prima ed ultima penna in resina fu una Aurora Optima con un pennino molto mollicoso comprata sul finire degli anni 90 quando la Aurora dava 5 anni di garanzia e non 2 come adesso Fu una grossa spesa che mi lasciò non totalmente soddisfatto. Continuavo a preferire la solidità e affidabilità delle mie penne metalliche americane spesse o sottili che fossero. Mi rattristo' molto la fine della Sheaffer per me la più grande e innovativa azienda di stilografiche del ventesimo secolo.
Non sono un collezionista di stilografiche, non amo le penne vintage intese come strumenti di scrittura quotidiani oggi nel 2023. Come pezzi da museo si invece. E quindi le ammiro per il colore, per le soluzione tecniche adottate, per i pennini molto più molto più mollicosi se non addirittura veramente flessibili di quelli moderni.

Non sono un collezionista di stilografiche, non amo le penne vintage intese come strumenti di scrittura quotidiani oggi nel 2023. Come pezzi da museo si invece. E quindi le ammiro per il colore, per le soluzione tecniche adottate, per i pennini molto più molto più mollicosi se non addirittura veramente flessibili di quelli moderni.
