Aurora Selene (2ª serie)
Inviato: lunedì 13 marzo 2023, 23:42
Ogni periodo storico deve aver avuto il suo Cetto La Qualunque. Siccome però in Aurora un poco di rigore sabaudo doveva comunque esserci , invece di un "Cchiù penne pe' tutti" , si decise per un più sobrio "La penna di Tutti" quale frase accompagnatoria alle inserzioni pubblicitarie della nuova stilografica Selene che veniva presentata al pubblico dell'italica penisola nell'immediato finire degli anni '30 e gli inizi degli anni '40.
Essendo una penna offerta a basso costo tutte le minuterie metalliche erano prive di dorature in oro , ed anche il pennino era proposto nell'unica versione in acciaio (tuttavia non un acciaio qualunque, ma la rivoluzionaria lega in Platiridio in grado di resistere a ...bla bla bla... insomma la solita manfrina del marketing: se l'occhio non può avere la sua parte , l'orecchio almeno si...).
La penna è comunque realizzata molto bene , in celluloide con diverse varianti di colorazioni e di sistemi di riempimento a seconda delle serie (in tutto ne furono realizzate quattro) https://www.fountainpen.it/Selene , e le dimensioni più che adeguate ne fanno uno strumento altamente fruibile (non è insomma la solita piccola pennetta di fascia bassa onnipresente in quegli anni). Da chiusa misura 12,8 cm con un diametro massimo del fusto di 1,3 cm e con il cappuccio innestato sul fondo misura 13,7 cm.
Questa sotto è una seconda serie con caricamento a pulsante di fondo.
Anche il pennino è di dimensioni adeguate al corpo della Selene, in questo caso un Platiridio Extra Aurora di misura 5
Qualche parola in più è forse necessario spenderla proprio per il pennino montato su questa Selene; ad un ingrandimento le punte non mostrano la presenza della lega di iridio (o quello che è) saldata , ma sembrano piuttosto costituite dallo stesso acciaio del corpo del pennino, semplicemente levigato e lucidato (ben diverso dalle punte ripiegate su se stesse di altri tipi pennini economici)
Di questa lavorazione del pennino se ne è discusso qui http://www.pennamania.it/forum/index.ph ... 9#msg38809, e si ipotizza che in sostituzione della lega di iridio si sia utilizzato un trattamento di riporto galvanico di cromo sulle punte.
In conclusione queste penne non solo sono belle a vedersi (fatto del tutto soggettivo), ma restituiscono anche un certo senso di solidità e robustezza costruttiva ed un'ottima fruibilità che non sempre si riscontra sulle stilografiche più vecchiotte .
Essendo una penna offerta a basso costo tutte le minuterie metalliche erano prive di dorature in oro , ed anche il pennino era proposto nell'unica versione in acciaio (tuttavia non un acciaio qualunque, ma la rivoluzionaria lega in Platiridio in grado di resistere a ...bla bla bla... insomma la solita manfrina del marketing: se l'occhio non può avere la sua parte , l'orecchio almeno si...).
La penna è comunque realizzata molto bene , in celluloide con diverse varianti di colorazioni e di sistemi di riempimento a seconda delle serie (in tutto ne furono realizzate quattro) https://www.fountainpen.it/Selene , e le dimensioni più che adeguate ne fanno uno strumento altamente fruibile (non è insomma la solita piccola pennetta di fascia bassa onnipresente in quegli anni). Da chiusa misura 12,8 cm con un diametro massimo del fusto di 1,3 cm e con il cappuccio innestato sul fondo misura 13,7 cm.
Questa sotto è una seconda serie con caricamento a pulsante di fondo.
Anche il pennino è di dimensioni adeguate al corpo della Selene, in questo caso un Platiridio Extra Aurora di misura 5
Qualche parola in più è forse necessario spenderla proprio per il pennino montato su questa Selene; ad un ingrandimento le punte non mostrano la presenza della lega di iridio (o quello che è) saldata , ma sembrano piuttosto costituite dallo stesso acciaio del corpo del pennino, semplicemente levigato e lucidato (ben diverso dalle punte ripiegate su se stesse di altri tipi pennini economici)
Di questa lavorazione del pennino se ne è discusso qui http://www.pennamania.it/forum/index.ph ... 9#msg38809, e si ipotizza che in sostituzione della lega di iridio si sia utilizzato un trattamento di riporto galvanico di cromo sulle punte.
In conclusione queste penne non solo sono belle a vedersi (fatto del tutto soggettivo), ma restituiscono anche un certo senso di solidità e robustezza costruttiva ed un'ottima fruibilità che non sempre si riscontra sulle stilografiche più vecchiotte .