Koh-I-Noor Documentus Black
Inviato: martedì 28 febbraio 2023, 15:07
Questo inchiostro lo avevo preso per usarlo in ambito lavorativo, in cui la resistenza a solventi (acqua su tutti) per me è fondamentale. La scelta è ricaduta su questo dopo aver avuto il Montblanc Permanet Black (certificato) e aver finito due SketchInk, Jule e Frieda della Rohrer&Klingner.
Il Montblanc non mi aveva soddisfatto per la sua scarsa resistenza allo sfregamento e alla facilità con cui la superficie patinata semilucida si muoveva dal foglio, nonostante fossero passate anche delle ore dalla scrittura. Gli altri due li ho trovati un po' ostici: durante la pulizia delle stilografiche (serve candeggina poco diluita per rimuoverli completamente dalle conduttore dell'alimentatore oppure usare una penna totalemtne smontabile), nelle ripartenze se la penna non veniva richiusa a dovere e il lunedì mattina dopo lo stop del weekend (deposito di particelle anche nel converter se tenuto orizzontale). Inoltre il Montblanc non sopportava la vista dell'evidenziatore, mentre gli altri due erano perfetti sotto quel punto di vista. Il Montblanc lo sentivo "viscido" durante la scrittura, gli altri due tendevano ad allargare lievemente il tratto (soprattutto il Jule).
Mi piace sperimentare, testare, valutare, sviscerare gli argomenti come il mio cervello suggerisce. Così ho cambiato prodotto totalmente, andando a scegliere un prodotto dal costo contenuto, ma ugualmente certificato come era il Montblanc Permanent Black.
Nelle scansioni ho messo le mie impressioni. Il testo è lungo, me ne rendo conto . Non ho mai smesso di scrivere (quindi la penna così inchiostrata regge benissimo a sessioni anche medio-lunghe di scrittura).
La tonalità non sono riuscita a renderla al meglio con lo scanner. Aggiungo delle foto fatte alla luce naturale non diretta in cui il colore è decisamente migliore e più veritiero. Più tardi inserisco anche la prova comparativa con altri inchiostri, così avete una panoramica migliore.
Per chi non avesse voglia di leggere la mia scrittura micragnosa, metto il riassunto:
- regge all'acqua tamponata, da non strofinare o la patina superiore (che viene via anche con lo sfregamento, esempio gomma da lapis) va in giro per il foglio;
- macchia la plastica dei converter e lascia uno sheen rosso nella plastica dell'alimentatore;
- pochissimi problemi nelle ripartenze, non ostruisce il condotto dell'alimentarore come ho visto nel caso degli SketchInk a causa di depositi pigmentati;
- resiste a numerosi solventi (vale il discorso fatto per l'acqua: non strofinate, ma tamponate);
- il colore non è nero, ma un petrolio/teal molto molto scuro. Potrebbe andare bene anche in ambiti lavorativi a mio parere, perchè nonostante tutto il colore è comunque fotocopiabile;
- dotato di piacevole ombreggiatura e di un meraviglioso sheen rosso;
- asciugatura piuttosto rapida, un po' meno nelle carte patinate e lisce (specie nei depositi). Con la carta giusta lo vedrei ok anche per i mancini;
- non spiuma e non trapassa la carta. Non l'ho testato nello scottex.
Buona lettura!
PS: credo che si capirà che adoro lo sheen dato da questo inchiostro. Confermo le altre recensioni in cui lo esaltavano! Io ho avuto il piacere di notarlo anche sulla cartaccia di origine ignota, porosa e assorbente, che passano al lavoro. Ho anche il blu della stessa linea, si comporta in modo similare, ma il colore (azzurro intenso con sheen fucsia) è davvero notevole e a me mette allegria.
Lo Sheen!!! Anche qua si vede bene, specie nei "..." Il povero converter dopo due mesi di contatto H24 con l'inchiostro il deposito/incrostazione sul pennino e sul bordo. Va via usando una spazzolina e rimuovendo meccanicamente il tutto. Tutto l'alimentatore è cangiante come nella foto. La patina simil madreperla non sono riuscita ad eliminarla.
Il Montblanc non mi aveva soddisfatto per la sua scarsa resistenza allo sfregamento e alla facilità con cui la superficie patinata semilucida si muoveva dal foglio, nonostante fossero passate anche delle ore dalla scrittura. Gli altri due li ho trovati un po' ostici: durante la pulizia delle stilografiche (serve candeggina poco diluita per rimuoverli completamente dalle conduttore dell'alimentatore oppure usare una penna totalemtne smontabile), nelle ripartenze se la penna non veniva richiusa a dovere e il lunedì mattina dopo lo stop del weekend (deposito di particelle anche nel converter se tenuto orizzontale). Inoltre il Montblanc non sopportava la vista dell'evidenziatore, mentre gli altri due erano perfetti sotto quel punto di vista. Il Montblanc lo sentivo "viscido" durante la scrittura, gli altri due tendevano ad allargare lievemente il tratto (soprattutto il Jule).
Mi piace sperimentare, testare, valutare, sviscerare gli argomenti come il mio cervello suggerisce. Così ho cambiato prodotto totalmente, andando a scegliere un prodotto dal costo contenuto, ma ugualmente certificato come era il Montblanc Permanent Black.
Nelle scansioni ho messo le mie impressioni. Il testo è lungo, me ne rendo conto . Non ho mai smesso di scrivere (quindi la penna così inchiostrata regge benissimo a sessioni anche medio-lunghe di scrittura).
La tonalità non sono riuscita a renderla al meglio con lo scanner. Aggiungo delle foto fatte alla luce naturale non diretta in cui il colore è decisamente migliore e più veritiero. Più tardi inserisco anche la prova comparativa con altri inchiostri, così avete una panoramica migliore.
Per chi non avesse voglia di leggere la mia scrittura micragnosa, metto il riassunto:
- regge all'acqua tamponata, da non strofinare o la patina superiore (che viene via anche con lo sfregamento, esempio gomma da lapis) va in giro per il foglio;
- macchia la plastica dei converter e lascia uno sheen rosso nella plastica dell'alimentatore;
- pochissimi problemi nelle ripartenze, non ostruisce il condotto dell'alimentarore come ho visto nel caso degli SketchInk a causa di depositi pigmentati;
- resiste a numerosi solventi (vale il discorso fatto per l'acqua: non strofinate, ma tamponate);
- il colore non è nero, ma un petrolio/teal molto molto scuro. Potrebbe andare bene anche in ambiti lavorativi a mio parere, perchè nonostante tutto il colore è comunque fotocopiabile;
- dotato di piacevole ombreggiatura e di un meraviglioso sheen rosso;
- asciugatura piuttosto rapida, un po' meno nelle carte patinate e lisce (specie nei depositi). Con la carta giusta lo vedrei ok anche per i mancini;
- non spiuma e non trapassa la carta. Non l'ho testato nello scottex.
Buona lettura!
PS: credo che si capirà che adoro lo sheen dato da questo inchiostro. Confermo le altre recensioni in cui lo esaltavano! Io ho avuto il piacere di notarlo anche sulla cartaccia di origine ignota, porosa e assorbente, che passano al lavoro. Ho anche il blu della stessa linea, si comporta in modo similare, ma il colore (azzurro intenso con sheen fucsia) è davvero notevole e a me mette allegria.
Lo Sheen!!! Anche qua si vede bene, specie nei "..." Il povero converter dopo due mesi di contatto H24 con l'inchiostro il deposito/incrostazione sul pennino e sul bordo. Va via usando una spazzolina e rimuovendo meccanicamente il tutto. Tutto l'alimentatore è cangiante come nella foto. La patina simil madreperla non sono riuscita ad eliminarla.