Pagina 1 di 1

Burnham No. 55

Inviato: sabato 21 gennaio 2023, 16:29
da Mir70
La produzione Burnham Pen ebbe inizio a partire dal 1920 ed attiva fino alla metà degli anni sessanta, fondata a Londra da Harry Burnham, furono realizzazioni di fascia media e medio-bassa senza grandi investimenti in termini di pubblicità del marchio.
Materia prima largamente impiegata per la realizzazione delle penne fu la caseina (ma non mancarono comunque penne in ebanite e celluloide), sia nella produzione prebellica che nella produzione postbellica, che conferiva al prodotto finito una eccellente varietà e resa visiva nelle colorazioni e tonalità, e nel motivo decorativo (striature, venature e marmorizzazioni).

La penna presentata è una produzione postbellica, verosimilmente dei primi anni cinquanta, realizzata in caseina in colorazione verde e grigio marmorizzato e venature color bronzo; la stilografica è accompagnata da una matita dalla medesima fattura.


B55_coppia.jpeg

B55_ap1.jpeg

B55_ap_coppia.jpeg


Come non di rado si è visto nella produzione Burnham del periodo (soprattutto nelle parure penna & matita), la penna non riporta il numero identificativo del modello (i vari modelli di penne erano identificate dalla casa tramite una numerazione, talvolta associata ad una lettera) ; tuttavia è comunque possibile risalire al modello comparando le dimensioni della penna rispetto a quelle con impresso il numero identificativo ( qui per maggiori dettagli http://burnham.wesonline.org.uk/The_Numbered_Pens.html , peraltro ottimo sito informativo preso a riferimento anche dal wiki di FP https://www.fountainpen.it/Burnham/it ).

Detto fatto, la penna risulterebbe una Burnham 55 di produzione tarda. Altri dettagli come le incisioni sul fusto e le due verette sul cappuccio , non sono discordi con l’identificazione. Unica incisione sul fusto sono le scritte BURNHAM PEN e LONDON, ENGLAND spaziate su due righe.


B55_impr.jpeg

B55_ex.jpeg

B55_cap.jpeg


Lunghezza penna chiusa di 130 mm , lunghezza del solo fusto di 83 mm e diametro della porzione filettata di 11 mm.

The 55 lineage
The basic dimensions of this group. Barrel lengths 86-89mm (earlier), 82-83mm (later). Capped length 13-14 cm. Cap threads are approximately 7/16in. O.D. and the gold nibs are generally 6mm wide at the shoulder. Early no. 55 pens have plain feeds, later have ladder feeds. Single cap band (early postwar) or two bands (later postwar, and prewar equivalents)

Tratto dal già citato sito http://burnham.wesonline.org.uk/The_Numbered_Pens.html


Il pennino in oro 14 carati è un Burnham Super Quality dal tratto medio-fine e ben lavorato sulle punte. Alimentatore in ebanite scalettato.
Molto molto gradevole la scrittura grazie anche alla dimensione della penna che risulta essere adeguata ad una mano di media taglia; il pennino al bisogno è un ottimo semiflessibile, altrimenti scorre morbido senza la (sgradevole) sensazione di scivolare sul vetro .


B55_nib.jpeg


Sulla qualità della caseina utilizzata non mi pronuncio (forse anche per scaramanzia), però posso notare che :


B_55_trims.jpeg


Le verette sia della penna che della matita risultano essere al loro posto ed esattamente a filo con il corpo penna e matita (le verette si avvertono a malapena passandoci sopra il polpastrello), idem per la giunzione tra le due parti della matita , segno che la caseina non ha patito negli anni fenomeni di restringimento o ammollimento .
Sulla qualità più in generale posso dire che sembra un' ottima realizzazione e sembra che Burnham abbia adottato alcuni accorgimenti al fine di , se non evitare , almeno minimizzare gli effetti negativi dell’umiltà sulla plastica in caseina, come ad esempio usare una spessa filettatura tra le due sezioni della matita, e filettare la sezione del gruppo scrittura (quindi niente shellac/collanti per fissare sezione e fusto , che si traduce in niente acqua o liquidi vari per ammorbidire il collante ed aiutare a disgiunge le due parti in caso di manutenzioni).


B_pencil_ex.jpeg


Godibile anche la matita : ruotando per un verso o per l’altro il puntale in metallo, la mina viene estratta o ritratta ; la gomma da cancellare presente nella sezione superiore della matita , funge anche da tappino che chiude uno scomparto nel quale riporre le mine di riserva.

In definitiva è una più che buona penna da avere, meglio se in coppia con la sua matita.


B55_wr.jpeg

Burnham No. 55

Inviato: sabato 21 gennaio 2023, 19:22
da Giuseppegoldnib
Molto bella, ne ho una anche io grigia. È una di quelle penne dalla poca spesa e molta resa. Scrivono bene, sono leggere e maneggevoli, comode, facili da manutenere.

Burnham No. 55

Inviato: domenica 22 gennaio 2023, 14:55
da francoiacc
Bellissimo set, ma grazie soprattutto per averci presentai questo marchio tutto sommato poco conosciuto. :thumbup: :wave:

Burnham No. 55

Inviato: domenica 22 gennaio 2023, 19:42
da piccardi
Gran bel set!
Da noi son poco note ma questi produttori neanche tanto minori inglesi realizzavano ottime penne, spesso con bellissimi colori.
Grazie per la condivisione.

Simone

Burnham No. 55

Inviato: lunedì 23 gennaio 2023, 0:16
da Pippo
Set molto bello Mirko e vista la delicatezza del materiale conservato benissimo! Questo materiale mi è quasi del tutto sconosciuto: a caseina plastica che veniva utilizzata è la galalite? :thumbup:

Burnham No. 55

Inviato: lunedì 23 gennaio 2023, 6:50
da Iridium
Belle!! Grazie per avercene parlato :thumbup:

Burnham No. 55

Inviato: lunedì 23 gennaio 2023, 16:43
da Mir70
Vi ringrazio per l'apprezzamento.

Pippo ha scritto: lunedì 23 gennaio 2023, 0:16 ...
Questo materiale mi è quasi del tutto sconosciuto: a caseina plastica che veniva utilizzata è la galalite? :thumbup:
Esatto , la plastica a base di caseina è proprio la galalite , che prese questa denominazione dal nome commerciale Galalith della prima caseina plastificata prodotta su larga scala da una azienda franco-tedesca , la Internationale Galalith Gesellschaft ( galalith o galalite deriva da greco gala=latte e lithos=pietra; non c'entra nulla, ma chi si ricorda le vecchie caramelle al latte chiamate galatine della Polenghi ?) .
Da quello che ho letto, c'erano due diversi processi per la produzione di galalite, uno processo per via umida (caseina emulsionata in acqua e basi varie, e poi solidificata con formaldeide), ed un processo per via secca (la polvere di caseina veniva plastificata a caldo e sotto pressione e con aggiunta di formaldeide) ; il secondo processo fu quello più utilizzato perché pare che restituisse un prodotto più stabile e migliore; come la celluloide, anche la galalite doveva stagionare per un periodo di settimane o mesi.
Immagino (quindi è proprio solo una mia supposizione), che la galalite di qualità superiore non fosse così terribilmente suscettibile all'umidità ed all'acqua , considerando che veniva impegnata (al pari della celluloide) anche nella produzione di bottoni (e i bottoni vanno sui capi di abbigliamento, e questi vanno lavati :problem: ).

Burnham No. 55

Inviato: lunedì 23 gennaio 2023, 22:59
da Pippo
Grazie Mirko, molto interessante l'approfondimento. Se le Galatone sono quelle caramelle gusto latte/zucchero contenute in un involucro di plastica a righe bianche ed azzurre non le ricordo assolutamente perché sono troppo giovane... :lol:

Burnham No. 55

Inviato: martedì 24 gennaio 2023, 7:15
da mastrogigino
Pippo ha scritto: lunedì 23 gennaio 2023, 22:59 Grazie Mirko, molto interessante l'approfondimento. Se le Galatone sono quelle caramelle gusto latte/zucchero contenute in un involucro di plastica a righe bianche ed azzurre non le ricordo assolutamente perché sono troppo giovane... :lol:
Sei un po' troppo ottimista... più che altro erano al gusto "polvere". :lol:
Attualmente le produce la Sperlari anche in varianti di gusto diverse...

Burnham No. 55

Inviato: martedì 24 gennaio 2023, 13:04
da Pippo
mastrogigino ha scritto: martedì 24 gennaio 2023, 7:15
Pippo ha scritto: lunedì 23 gennaio 2023, 22:59 Grazie Mirko, molto interessante l'approfondimento. Se le Galatone sono quelle caramelle gusto latte/zucchero contenute in un involucro di plastica a righe bianche ed azzurre non le ricordo assolutamente perché sono troppo giovane... :lol:
Sei un po' troppo ottimista... più che altro erano al gusto "polvere". :lol:
Attualmente le produce la Sperlari anche in varianti di gusto diverse...
Proprio loro!! Pensavo non le producessero più: con l'attuale offerta di quella parte del settore dolciario vedo una nicchia mooolto piccola se non hanno variato la composizione ed il conseguente gusto!!! :o