É fatta!
Inviato: lunedì 16 gennaio 2023, 17:37
É arrivato, per posta aerea, spedito dalla Germania all’inizio di dicembre, ed é qui sulla mia scrivania, un libro che é l’ultima creatura di un parto durato venticinque anni: il terzo volume del mio magnum opus, la mia celebrazione della fragile bellezza delle orchidee costaricensi. Un bel bestione da 470 pagine, di 3 chili e duecento grammi di peso. É fatta!
In attesa che arrivino per nave una settantina di questi libroni per un grande gruppo di amici, colleghi, naturalisti e appassionati di orchidee che lo hanno acquistato “a scatola chiusa” prima ancora che fosse pubblicato, mi godo le pagine colorate di questo libro grande e sontuoso, mi godo la felicità di vedere infine le immagini stampate sulla carta satinata, mi godo la sensazione di avere finalmente concluso un’opera che anno dopo anno sembrava ormai interminabile, e mo godo la la libertà di chi ha chiuso un ciclo del lavoro e della vita, e può finalmente iniziare nuove avventure!
Lo celebro qui, con i miei amici di penna, con qualche foto del neonato libro nel mezzo di una “festa di penne”.
Grazie per aver letto sin qui.
In attesa che arrivino per nave una settantina di questi libroni per un grande gruppo di amici, colleghi, naturalisti e appassionati di orchidee che lo hanno acquistato “a scatola chiusa” prima ancora che fosse pubblicato, mi godo le pagine colorate di questo libro grande e sontuoso, mi godo la felicità di vedere infine le immagini stampate sulla carta satinata, mi godo la sensazione di avere finalmente concluso un’opera che anno dopo anno sembrava ormai interminabile, e mo godo la la libertà di chi ha chiuso un ciclo del lavoro e della vita, e può finalmente iniziare nuove avventure!
Lo celebro qui, con i miei amici di penna, con qualche foto del neonato libro nel mezzo di una “festa di penne”.
La copertina, con le due penne che ho scelto per la “serata delle firme”: sono la mia Montegrappa “Acque del Sile” e la Montblanc “Black soul”,
le due penne che mi ha regalato la mia adorata moglie e le uniche due che abbiano un nome proprio.
Il frontespizio, e sulla sinistra la infiorescenza di una Stanhopea, un’orchidea che attrae i maschi di api euglossine per raccoglierne il profumo
e creare la loro miscela di essenze, il loro personale “Chanel no. 5”, che li rende “irresistibili” per le loro femmine.
L’inizio della mia lunga introduzione alla “diversitá inesauribile” delle orchidee della Costa Rica (io solo ne ho descritte quasi duecento specie
nuove per la scienza). Nella pagina di sinistra due infiorescenze di Stelis crystallina, i cui fiori non misurano che tre millimetri.
Altri fiori di Stanhopea. Ogni specie si serve di uno o più insetti impollinatori specifici, attratti dal richiamo del loro profumo
e insensibili agli aromi di altre specie simili, le cui molecole volatili non gli sono utili per creare la loro miscela di attrazione sessuale.
Un paio di pagine dedicate alle specie di Telipogon di fiori più piccoli (raramente superano i 5 mm), della sezione Stellilabium. Questi fiori minuscoli
imitano la parte posteriore di una mosca femmina, e sono impollinati dai maschi di una certa specie mentre cercano di “accoppiarsi” con il fiore ingannevole.
Insieme a un collega, descrivo qui una nuova specie di Telipogon della sezione Rhamphostele, dal colore magenta brillante.
Il fiore, grandissimo per il suo gruppo, misura poco più di un centimetro ed é quasi più grande della pianta che lo produce.
Un’altra nuova specie di Telipogon descritta nel libro, questa volta della sezione Telipogon, con fiori più grandi e variopinti, anch’essi impollinati
da maschi di mosche tachinide durante il loro tentativo di copula. I fiori di Telipogon imitano apparentemente due organismi allo stesso tempo:
una femmina di mosca e l’infiorescenza della pianta sulla quale usa riposare.
Alcune delle oltre venti specie di vaniglia (ebbene sì, la vaniglia é un’orchidea del genere Vanilla) della Costa Rica. La maggior parte delle specie illustrate
in queste due pagine appartengono al sotttogenere Vanilla, che produce fiori senza alcun profumo percettibile all’olfatto umano. Le vaniglie profumate,
come Vanilla planifolia e V. phaeantha (a destra in basso nella pagina sinistra) appartengono a un gruppo evolutivamente più recente e ristretto ai tropici americani.
I fiori di un raro ibrido naturale tra due diversi generi di orchidea, che descrissi alcuni orsono: la Cochlezella (Cochleanthes x Warscewiczella) costaricensis.
La creazione di ibridi spontanei deve contravvenire una larga serie di barriere fisiche, chimiche ed ecologiche che separano le specie (e i generi) affini,
un “errore multiplo” che accade piuttosto raramente. Ancor più raro é avere la fortuna di imbattersi casualmente in uno di questi individui ibridi: un caso su un milione…
Un paio di pagine dedicate alla mia (utile) passione per la fotografia, dove approfitto per dire la mia
sui servizi resi da questa tecnica alla scienza e all’arte della botanica.[/size]
le due penne che mi ha regalato la mia adorata moglie e le uniche due che abbiano un nome proprio.
Il frontespizio, e sulla sinistra la infiorescenza di una Stanhopea, un’orchidea che attrae i maschi di api euglossine per raccoglierne il profumo
e creare la loro miscela di essenze, il loro personale “Chanel no. 5”, che li rende “irresistibili” per le loro femmine.
L’inizio della mia lunga introduzione alla “diversitá inesauribile” delle orchidee della Costa Rica (io solo ne ho descritte quasi duecento specie
nuove per la scienza). Nella pagina di sinistra due infiorescenze di Stelis crystallina, i cui fiori non misurano che tre millimetri.
Altri fiori di Stanhopea. Ogni specie si serve di uno o più insetti impollinatori specifici, attratti dal richiamo del loro profumo
e insensibili agli aromi di altre specie simili, le cui molecole volatili non gli sono utili per creare la loro miscela di attrazione sessuale.
Un paio di pagine dedicate alle specie di Telipogon di fiori più piccoli (raramente superano i 5 mm), della sezione Stellilabium. Questi fiori minuscoli
imitano la parte posteriore di una mosca femmina, e sono impollinati dai maschi di una certa specie mentre cercano di “accoppiarsi” con il fiore ingannevole.
Insieme a un collega, descrivo qui una nuova specie di Telipogon della sezione Rhamphostele, dal colore magenta brillante.
Il fiore, grandissimo per il suo gruppo, misura poco più di un centimetro ed é quasi più grande della pianta che lo produce.
Un’altra nuova specie di Telipogon descritta nel libro, questa volta della sezione Telipogon, con fiori più grandi e variopinti, anch’essi impollinati
da maschi di mosche tachinide durante il loro tentativo di copula. I fiori di Telipogon imitano apparentemente due organismi allo stesso tempo:
una femmina di mosca e l’infiorescenza della pianta sulla quale usa riposare.
Alcune delle oltre venti specie di vaniglia (ebbene sì, la vaniglia é un’orchidea del genere Vanilla) della Costa Rica. La maggior parte delle specie illustrate
in queste due pagine appartengono al sotttogenere Vanilla, che produce fiori senza alcun profumo percettibile all’olfatto umano. Le vaniglie profumate,
come Vanilla planifolia e V. phaeantha (a destra in basso nella pagina sinistra) appartengono a un gruppo evolutivamente più recente e ristretto ai tropici americani.
I fiori di un raro ibrido naturale tra due diversi generi di orchidea, che descrissi alcuni orsono: la Cochlezella (Cochleanthes x Warscewiczella) costaricensis.
La creazione di ibridi spontanei deve contravvenire una larga serie di barriere fisiche, chimiche ed ecologiche che separano le specie (e i generi) affini,
un “errore multiplo” che accade piuttosto raramente. Ancor più raro é avere la fortuna di imbattersi casualmente in uno di questi individui ibridi: un caso su un milione…
Un paio di pagine dedicate alla mia (utile) passione per la fotografia, dove approfitto per dire la mia
sui servizi resi da questa tecnica alla scienza e all’arte della botanica.[/size]
Grazie per aver letto sin qui.