Graf von Faber Castell Tamitio Calligraphy set
Inviato: giovedì 29 dicembre 2022, 13:47
Questo il mio regalo di Natale: il Graf von Faber Castell Tamitio calligraphy set.
Si tratta di una penna Tamitio che viene fornita con due pennini addizionali ed un solo converter. Gli spessori sono 1.8mm, 1.4mm e 1.1mm.
La scatola è quella classica in cartone avorio della Graf, elegante e con pochi ninnoli.
Avevo avuto la fortuna di provare questo set e mi è subito piaciuta la qualità dei pennini, davvero molto rifiniti e scorrevoli. Essi hanno spigoli sufficientemente pronunciati per avere una buona variazione di tratto ma sono più permissivi rispetto a quelli italici estremi di una Plumix.
L’alimentatore è semplicemente perfetto ed è in grado di fornire sempre la giusta quantità di inchiostro, sia che si scriva piano che velocissimo. Mai una falsa partenza, molto più ricca di inchiostro di una corrispettiva Lamy, e questo mi piace perché esalta lo shading.
Avevo da tempo una tamitio fineliner che però non usavo più. Dopo aver verificato che potevo trasformarla in una seconda stilografica montando uno dei due pennini aggiuntivi non ho avuto dubbi e l’ho comprato, anche se il prezzo del set è davvero alto.
La tamitio ha una sezione cortissima, ma nonostante questo la trovo molto comoda per scrivere ed offre una buona presa anche perché le dita stringono anche parte del corpo in resina.
La penna è solida e costruita in modo perfetto, una vera tedesca, su questo nulla da dire.
Ho diverse penne stub e italiche: il set della Plumix, le Kaweco e le Lamy. A rendere molto piacevole la Tamitio sono il flusso e la scorrevolezza, è davvero una penna divertente.
La 1.1 è una penna che si può usare tutti i giorni ed ha una variazione di tratto superiore alla mia lamy e alla Kaweco, anche se ha un pennino leggermente più arrotondato.
Farò qualche prova in più nei prossimi giorni, intanto vi lascio qualche primo scarabocchio! Ho usato un sailor Shikoki Yodaki usando con tutti e tre i pennini un converter. Questo rosso mattone con un indefinibile sheen nero oro verde mi piace molto!
Si tratta di una penna Tamitio che viene fornita con due pennini addizionali ed un solo converter. Gli spessori sono 1.8mm, 1.4mm e 1.1mm.
La scatola è quella classica in cartone avorio della Graf, elegante e con pochi ninnoli.
Avevo avuto la fortuna di provare questo set e mi è subito piaciuta la qualità dei pennini, davvero molto rifiniti e scorrevoli. Essi hanno spigoli sufficientemente pronunciati per avere una buona variazione di tratto ma sono più permissivi rispetto a quelli italici estremi di una Plumix.
L’alimentatore è semplicemente perfetto ed è in grado di fornire sempre la giusta quantità di inchiostro, sia che si scriva piano che velocissimo. Mai una falsa partenza, molto più ricca di inchiostro di una corrispettiva Lamy, e questo mi piace perché esalta lo shading.
Avevo da tempo una tamitio fineliner che però non usavo più. Dopo aver verificato che potevo trasformarla in una seconda stilografica montando uno dei due pennini aggiuntivi non ho avuto dubbi e l’ho comprato, anche se il prezzo del set è davvero alto.
La tamitio ha una sezione cortissima, ma nonostante questo la trovo molto comoda per scrivere ed offre una buona presa anche perché le dita stringono anche parte del corpo in resina.
La penna è solida e costruita in modo perfetto, una vera tedesca, su questo nulla da dire.
Ho diverse penne stub e italiche: il set della Plumix, le Kaweco e le Lamy. A rendere molto piacevole la Tamitio sono il flusso e la scorrevolezza, è davvero una penna divertente.
La 1.1 è una penna che si può usare tutti i giorni ed ha una variazione di tratto superiore alla mia lamy e alla Kaweco, anche se ha un pennino leggermente più arrotondato.
Farò qualche prova in più nei prossimi giorni, intanto vi lascio qualche primo scarabocchio! Ho usato un sailor Shikoki Yodaki usando con tutti e tre i pennini un converter. Questo rosso mattone con un indefinibile sheen nero oro verde mi piace molto!