Penne in legno...
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All'inizio ero scettico, poi però ho individuato alcuni modelli che mi piacciono. Tra questi la recente (forse solo perché l'ho notata oggi) Conklin PAU-PRETO che propone lo stile minimal che prediligo nelle penne di produzione moderna.
...voi che ne pensate?
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Bisogna essere mancini per capire quanto il mondo sia fatto per i destrimani
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Sul modello non saprei che dire: può piacere o non piacere. Sulle penne in legno non ho pregiudizi , anche se ci vuole una certa attenzione a non macchiare il legno con l'inchiostro. Recentemente ho comprato nuova una Omas Amerigo Vespucci in radica del 1989. Ho invece molte perplessità sui pennini e alimentatori delle Conklin moderne : sono , a mio avviso mediocri , qualche volta scadenti. Ne ho due di Conklin moderne e non ne comprerei altre. Umberto
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è carina a vedersi, credo usino volutamente questo legno tropicale (del Mozambique) perché è resistente, il problema maggiore delle penne in legno è che il materiale con il tempo si secca e si crepa, serve quindi usare legni duri come la radica, l'ebano, etc.Giulio64 ha scritto: ↑sabato 17 dicembre 2022, 21:37 All'inizio ero scettico, poi però ho individuato alcuni modelli che mi piacciono. Tra questi la recente (forse solo perché l'ho notata oggi) Conklin PAU-PRETO che propone lo stile minimal che prediligo nelle penne di produzione moderna.
...voi che ne pensate?
Come dice Godowsky, l'altro punto di cautela è il rischio che il materiale si macchi con l'inchiostro, nel caso della Pau-Preto mi sembra che abbiano risolto sensatamente con una sezione in plastica.
Purtroppo devo dire che anch'io ho avuto una esperienza negativa con i pennini Conklin che mi fa molto diffidare, seppure ho letto che qualche tempo fa hanno cambiato fornitore passando a Jowo a causa dei continui reclami sui precedenti pennini (credo di origine cinese).
Dal punto di vista del look minimale condivido l'approccio e ti suggerirei di guardare anche le penne in ebanite, di fatto il materiale ha una certa somiglianza con il legno ma tende ad essere più resistente.
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Concordo con quanto scritto da Umberto, anche la mia esperienza sulle Conklin moderne non è positiva.
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In realtà stavo pensando più al materiale di per sé che non al modello specifico che mi ha suscitato l'interesse. Il legno è un materiale caldo e mi da l'idea che dovrebbe essere piacevole da impugnare e magari con l'uso potrebbe acquisire quelle ombre che caratterizzano gli oggetti di questo materiale quando vengono maneggiati con frequenza. Interessante anche il commento di sansenri che evidenzia il rischio che il materiale si secchi e si spacchi con il tempo; forse si potrebbe usare la cera per i mobili?Godowsky1930 ha scritto: ↑sabato 17 dicembre 2022, 21:57 Sulle penne in legno non ho pregiudizi , anche se ci vuole una certa attenzione a non macchiare il legno con l'inchiostro. Recentemente ho comprato nuova una Omas Amerigo Vespucci in radica del 1989. Ho invece molte perplessità sui pennini e alimentatori delle Conklin moderne : sono , a mio avviso mediocri , qualche volta scadenti. Ne ho due di Conklin moderne e non ne comprerei altre. Umberto
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Comunque buono a sapersi anche questo parere su pennini e alimentatori; francamente resto sempre perplesso quando sento di marchi storici e blasonati che fanno penne che non scrivono bene, non capisco come questi produttori cadano sulla buccia di banana. Forse pensano che le penne le usiamo come soprammobili???
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non posso parlare per la versione in legno visto che non la possiedo (ancora
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Molto interessante l’osservazione che il legno si possa seccare e crepare. Non e’ successo con la waterman Serenite’ in cocobolo edizione limitata; il cocobolo ha colori e venature diverse da penna a penna ; ciò’ ha per me, parere soggettivo, un certo fascino maggiore del fatto che l’edizione sia limitata. Molta attenzione per la Man 100 in legno; anche la sezione e’ in legno quindi la uso solo con cartucce è mai col converter.
Aggiungo lo una cosa sul deterioramento del legno. La Amerigo Vespucci che ho comprato assolutamente NOS ha nella sfera un difetto nella fuoriuscita del refill legato verosimilmente al deterioramento di qualche componente in legno. Difetto peraltro dichiarato dal venditore. La stilo è perfetta . Umberto
Aggiungo lo una cosa sul deterioramento del legno. La Amerigo Vespucci che ho comprato assolutamente NOS ha nella sfera un difetto nella fuoriuscita del refill legato verosimilmente al deterioramento di qualche componente in legno. Difetto peraltro dichiarato dal venditore. La stilo è perfetta . Umberto
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sì, la sensazione del materiale caldo è piacevole e si ottiene con tutti i materiali che sono cattivi conduttori, per cui oltre il legno anche l'ebanite.Giulio64 ha scritto: ↑domenica 18 dicembre 2022, 0:14In realtà stavo pensando più al materiale di per sé che non al modello specifico che mi ha suscitato l'interesse. Il legno è un materiale caldo e mi da l'idea che dovrebbe essere piacevole da impugnare e magari con l'uso potrebbe acquisire quelle ombre che caratterizzano gli oggetti di questo materiale quando vengono maneggiati con frequenza. Interessante anche il commento di sansenri che evidenzia il rischio che il materiale si secchi e si spacchi con il tempo; forse si potrebbe usare la cera per i mobili?Godowsky1930 ha scritto: ↑sabato 17 dicembre 2022, 21:57 Sulle penne in legno non ho pregiudizi , anche se ci vuole una certa attenzione a non macchiare il legno con l'inchiostro. Recentemente ho comprato nuova una Omas Amerigo Vespucci in radica del 1989. Ho invece molte perplessità sui pennini e alimentatori delle Conklin moderne : sono , a mio avviso mediocri , qualche volta scadenti. Ne ho due di Conklin moderne e non ne comprerei altre. Umberto![]()
Comunque buono a sapersi anche questo parere su pennini e alimentatori; francamente resto sempre perplesso quando sento di marchi storici e blasonati che fanno penne che non scrivono bene, non capisco come questi produttori cadano sulla buccia di banana. Forse pensano che le penne le usiamo come soprammobili???
(le penne in metallo sembrano fredde perché ti sottraggono immediatamente il calore dalla mano appena le impugni, a causa della elevata capacità di condurre il calore...)
Ritengo senz'altro che si possa diminuire il rischio che il legno si crepi nutrendo in qualche modo il legno sulle stilo di questo materiale (evitando però che poi l'eccesso dia fastidio impugnando - si faceva un po' la stessa cosa con l'ebanite, usando polish idonei e lucidando fino ad eliminare gli eccessi).
Purtroppo la Conklin odierna non è più quella di una volta.
anche il cocobolo infatti è un legno tropicale molto duro, simile al palissandro, una scelta giustamente voluta.Godowsky1930 ha scritto: ↑domenica 18 dicembre 2022, 8:41 Molto interessante l’osservazione che il legno si possa seccare e crepare. Non e’ successo con la waterman Serenite’ in cocobolo edizione limitata; il cocobolo ha colori e venature diverse da penna a penna ; ciò’ ha per me, parere soggettivo, un certo fascino maggiore del fatto che l’edizione sia limitata. Molta attenzione per la Man 100 in legno; anche la sezione e’ in legno quindi la uso solo con cartucce è mai col converter. Umberto
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...grazie sanseri, non ci avevo mai pensato (alla questione del conduttore). Se ne impara sempre una in 'sto Forumsansenri ha scritto: ↑domenica 18 dicembre 2022, 23:56
sì, la sensazione del materiale caldo è piacevole e si ottiene con tutti i materiali che sono cattivi conduttori, per cui oltre il legno anche l'ebanite.
(le penne in metallo sembrano fredde perché ti sottraggono immediatamente il calore dalla mano appena le impugni, a causa della elevata capacità di condurre il calore...)
Ritengo senz'altro che si possa diminuire il rischio che il legno si crepi nutrendo in qualche modo il legno sulle stilo di questo materiale (evitando però che poi l'eccesso dia fastidio impugnando - si faceva un po' la stessa cosa con l'ebanite, usando polish idonei e lucidando fino ad eliminare gli eccessi).
Purtroppo la Conklin odierna non è più quella di una volta.
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Peccato per la Conklin, il modello che ho notato casualmente, quello in legno, mi piace.
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