Una compagna affidabile e discreta: Summit S. 75 mk 2
Inviato: venerdì 9 dicembre 2022, 13:58
Per gli Stati Uniti d'America è il peggior anno della Grande Depressione, conseguente alla crisi del 1929.
In Italia viene creato l'IRI, al fine di salvare dalla bancarotta le maggiori banche italiane.
In gennaio a Londra viene presentato il progetto della mappa della metropolitana, inventato da Harry Beck. 29 gennaio: il presidente della Repubblica tedesca di Weimar Paul von Hindenburg nomina Adolf Hitler cancelliere tedesco. Poco dopo, il parlamento gli assegna i pieni poteri e viene limitata la libertà di stampa.
4 marzo: Franklin Delano Roosevelt diventa il 32º presidente degli Stati Uniti d'America.
18 maggio: in Unione Sovietica, su un'isola presso l'Aleksandrovskij rajon (Oblast' di Tomsk), inizia la sperimentazione del comunismo nella sua prevista forma definitiva; si risolve in un fiasco, con episodi di cannibalismo. I pochi sopravvissuti vengono ritrovati ridotti a larve umane (cosiddetto "Affare Nazino").
12 agosto: in un discorso pubblico, Winston Churchill denuncia i gravi rischi connessi all’imponente riarmo tedesco. I suoi avvertimenti, anche negli anni a seguire, cadranno nel vuoto. 15 Ottobre: primi test del motore aeronautico Rolls-Royce Merlin. Equipaggiando alcuni fra i migliori aeroplani militari della seconda guerra mondiale, costituirà uno dei fattori principali della sconfitta nazista.
In novembre gli Stati Uniti d'America riconoscono ufficialmente l'Unione Sovietica.
E’ probabilmente nel corso di quest’anno che, pur preoccupato dagli avvenimenti, un uomo entra in un negozio del Regno Unito per acquistare uno strumento assolutamente necessario alla sua vita di tutti i giorni, inclusa quella professionale: una penna stilografica.
Non può spendere molto, anche se aveva risparmiato per lungo tempo prima d’accingersi all’acquisto, con tutte le intenzioni di scegliere un buon prodotto, in grado d’accompagnarlo e servirlo bene per molti anni e, se possibile, di fargli fare una bella figura. Specialmente con Gladys…
L’offerta è davvero ampia e gli espositori pubblicitari che campeggiano in vetrina ed un po’ dappertutto nel negozio richiamano la sua attenzione contemporaneamente, creandogli anche una certa confusione. Tutte penne troppo costose, comunque, mentre quelle alla sua portata sembrano proprio un po’ vecchiotte ed offrono pennini d’acciaio, destinati a corrodersi in fretta (nonostante ciò che gli avevano assicurato in occasione del suo ultimo acquisto, ma in quel negozio aveva deciso che non sarebbe più entrato).
Ma ecco il suo turno.
Il signore dietro al banco sembra gentile ed ascolta attentamente le sue richieste. Ci pensa un po’, poi apre un cassetto ed estrae una penna nera, con il fermaglio color acciaio.
Sembra carina, con la sua cesellatura, così elegante, e con le forme parzialmente affusolate, così di moda. Gliela porge: la fascetta di carta intorno al fusto dichiara un buon prezzo e la stilografica cade molto bene in mano; non è certo piccola, anzi, e non dà l’impressione d’una penna da poco.
Ma il pennino? E’ d’oro, di prima qualità garantita.
Summit S. 75… mai sentita questa marca: sarà buona?
Il venditore lo rassicura: la marca non è molto conosciuta perché preferisce puntare su un rapporto qualità / prezzo migliore di quello della concorrenza e non può permettersi molta pubblicità, ma la qualità è ottima: producono penne dal 1898. Si tratta d’una stilografica fabbricata a Liverpool, integralmente inglese. La vuole provare?
Gli porge un calamaio d’inchiostro nero: una prova per intinzione. La sezione, ben svasata, è comoda ed il pennino, che scorre molto bene, è anche ben molleggiato: comodo e pratico; in ufficio bisogna scrivere molto e velocemente, perciò non c’è tempo per i ritmi imposti da un pennino flessibile. Con il cappuccio calzato la penna assume una notevole importanza: proprio quello che ci voleva per non essere più canzonato dai colleghi, che finiranno per ammirare senza riserve il suo nuovo acquisto: sarà la penna più moderna dell’ufficio.
Un piccolo sconto? Il negoziante assente ed aggiunge anche un calamaio d’inchiostro: dopo tutto, è quasi Natale...
Perdonate il poco brillante tentativo d’introdurre in una forma diversa dal solito una stilografica a marchio Summit.
Non sono certo un abile narratore, ma ho voluto in certa misura rappresentare il fascino che hanno su di me le stilografiche d’epoca, che non posso fare a meno di ricondurre, con la fantasia, ai tempi nei quali iniziarono la loro lunga carriera, forse facendo contento chi le desiderava davvero.
La penna che vedete ben rappresenta un prodotto tipico d’una larga fascia del mercato inglese di stilografiche degli anni Trenta.
Nel 1933 gli effetti dell’infausta “crisi del 1929”, cominciata negli Stati Uniti d’America ed allargatasi a tutto il globo, si facevano sentire e chi poteva permettersi una stilografica spesso non era in grado di spendere più di tanto.
In quel periodo, la strategia di mercato scelta dal gruppo di Liverpool (https://www.fountainpen.it/Lang_-_Curzon_-_Summit) riscosse molto successo, grazie alla qualità dei prodotti.
La S. 75 mk 2 che vedete precedette di poco la nuova serie S del marchio Summit, introdotta nel 1935 con l’avvento delle nuove S. 100, S. 125 e S. 175, unitamente ai nuovi pennini 221, 555 e 720.
Si trattò, in pratica, d’un modello di transizione, con il quale, ma qui azzardo un’ipotesi, Summit cercò di capire se la nuova estetica potesse riuscire gradita al mercato inglese.
Nei fatti, a giudicare dalla quantità d’esemplari ancora in circolazione, l’esperimento dovette durare poco (perché, nonostante la loro robustezza, sono poche le S. 75 mk 2 superstiti) e riuscire molto convincente, dato che i nuovi modelli riscossero molto successo, anche nel secondo dopoguerra. Ma veniamo alle caratteristiche tecniche principali:
- lunghezza chiusa: 135 mm
- lunghezza aperta: 123 mm
- lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 158 mm
- lunghezza del cappuccio: 59,8 mm
- lunghezza della sezione: 19 mm
- diametro massimo del corpo: 12,2 mm
- diametro medio della sezione: 9,5 mm
- peso (scarica): 14 gr
- peso del cappuccio: 5 gr
- materiali: fusto, cappuccio ed alimentatore in ebanite; pennino d’oro a 14 carati; fermaglio e leva d’alimentazione d’acciaio cromato. Il cappuccio s’avvita in un giro ed un quarto ed è dotato di 2 fori d’aereazione disposti simmetricamente. La scrittura è stata descritta nella narrazione; anche a distanza di decenni, e nonostante l’intenso e prolungato uso della penna, le prestazioni sono ancora eccellenti: il nostro avventore fece davvero un’ottima scelta.
Il cappuccio, una volta inastato, sposta ovviamente il baricentro un po’ verso il retro, ma in modo non fastidioso, né tale da rendere scomoda la scrittura, anche prolungata.
Naturalmente, qui è questione di gusti, ma il consiglio dell’epoca, che ovviamente vale anche oggi, era quello di calzare il cappuccio, cosicché, qualora la penna fosse sfuggita di mano, il suo peso avrebbe portato l’oggetto ad impattare contro il suolo con il cappuccio, preservando il pennino. Questo esemplare è stato utilizzato intensamente e per lungo tempo: segno che fosse molto amato ed apprezzato. Mi è giunto in condizioni poco invidiabili (https://forum.fountainpen.it/viewtopic. ... 75#p192122), ma con un po’ di pazienza è stato possibile riportarlo alla dignità estetica: la merita senz’altro.
Dopo tanta fatica, ora questa Summit S. 75 mk 2 riposa al riparo dalla luce, in compagnia delle sorelle più lussuose, lieta d’essere stata salvata dall’oblio. Ecco: finisce qui, per ora, la carrellata che ho potuto offrirvi relativa al marchio Summit: questa stilografica è, per il momento, l’ultima della mia modesta collezione di penne del marchio.
Spero di non avervi annoiato troppo nel corso di questi anni, anche perché, storicamente, il marchio, per quanto poco conosciuto, rimane fra i maggiori del Regno Unito fra il 1898 ed il 1954.