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Due cari amici costaricensi, che hanno recentemente visitato il Real Jardín Botánico di Madrid, mi hanno regalato un bellissimo portapenne in porcellana, dipinto con motivi tratti dal diario di un esploratore e naturalista portoghese, che visitò il bacino amazzonico in fine del XVIII secolo, illustrandone la flora e la fauna, così come gli usi degli abitanti dell'odierna Amazzonia.

La porcellana è prodotta da Vista Alegre Porcelain Factory, il primo produttore industriale di porcellana in Portogallo, nella fabbrica originariamente costruita nel 1824 intorno alla Cappella Vista Alegre a Ílhavo. Nel 1852, l'azienda produsse un servizio da tavola completo per la casa reale del re Fernando II e nel 1867 ottenne il riconoscimento internazionale all'Esposizione Universale di Parigi. Gli stili moderni, come l'Art Déco e il Funzionalismo all'inizio del XX secolo, hanno consolidato la sua posizione di leader tra i più prestigiosi produttori europei e il suo ruolo come parte del patrimonio e dell'identità portoghese.

Una delle collezioni di porcellane contemporanee di Vista Alegre si chiama "Amazōnia" ed è ispirata al libro Viagens Philosophicas del naturalista Alexandre Rodrigues Ferreira, naturalista portoghese nato in Brasile, che alla fine del XVIII secolo intraprese un lungo viaggio attraversando l'interno del bacino amazzonico fino al Mato Grosso. Il suo "Diario di un viaggio filosofico" fu pubblicato nel 1887.


Il mio vassoietto portapenne riporta le illustrazioni di un fiore dell'Amazzonia e alcuni strumenti utilizzati dalle tribù indigene nella loro vita quotidiana, tratti dai manoscritti di Ferreira oggi conservati nella Fondazione della Biblioteca Nazionale del Portogallo.

Veramente un bell'accessorio. Il portapenne (in piano) fa parte di quell'attrezzatura da scrittura poco considerata - bene gli astucci multipli per conservare le penne scariche, ma se ne ho una carica non voglio metterla nel bicchierone con lapis e cucitrice.
Oggi ne uso uno ricavato da un astuccio due posti - questo in porcellana è sicuramente una bella idea.
La decorazione è bellissima, e quanto mai azzeccata per te.

Molto bello questo vassoietto, e direi un regalo molto azzeccato. Io le mie penne cariche le tengo in una scatoletta di legno con coperchio trasparente, e un tappetino di gomma "a salsicciotti" per tenerle ferme e separate, in orizzontale. Non mi piace tenerle a cappuccio in su in quei portapenne in cui si toccano, sfregano...

Oh, sì, anch'io evito assolutamente di lasciare le mie penne sfregandosi l'una contro l'altra!

Le mie due in maggior uso (una 149 e la sua sorella arancione, la Hemingway) vivono quasi perennemente nei loro stilofori di Montblanc per la 149 (il diametro all'altezza della filettatura é uguale nella 149 e nella Hemi), le altre si dividono tra un portapenne in legno con il ripiano superiore con vetrina e vari portapenne in pelle. Un anno fa ho acquistato un bel portapenne di pelle a sei posti Pineider dove, da allora, vivono le mie Grand Paragon di Omas grazie alla misura extra-large del portapenne.

Ho anche una splendida scatola in legno africano di Montegrappa, il cui destino sarà ospitare la mia collezione di penne Montagrappa in celluloide, ma devo far modificare il ripiano perché possa includere un maggior numero di penne con le loro necessarie separazioni.

Il limite oggettivo é lo spazio... Quello sulla scrivania si sta esaurendo, e la mia é una scrivania bella grande!