Aurora Hastil Vermeil
Inviato: giovedì 17 novembre 2022, 13:16
Ho ritrovato a casa di mio padre quella che era la sua penna stilografica storica, che ha poi sostituito con una Montblanc. Si tratta della famigerata Aurora Hastil, la versione Vermeil cioè col corpo in argento placcato d'oro.
Come molti sanno, Aurora Hastil è una penna "storica" della casa Torinese (è anche esposta al museo della ditta stessa, il museo della scrittura, nonché al famosissimo museo di arte contemporanea MoMa di New York City). Venne disegnata in una prima versione nel 1969, ma si fa risalire la versione più nota, la versione finale, al 1970. La novità introdotta da questa elegante stilografica era che, a differenza di quanto visto fino ad allora, presentava un corpo cilindrico e sottile, senza bombature ergonomiche, molto ben bilanciato come peso e impugnatura. La clip sul cappuccio (fermaglio) consente di appenderla al taschino interno della giacca facilmente, e il logo Aurora sul cappuccio ne dona eleganza e stile. Il cappuccio si può fermare sul retro della penna con failità anche grazie a due inserti leggeremnte sporgenti in plastica nera che prevengono lo sfregamento del cappuccio col corpo della penna e perciò ne prevengono lo sfregamento che può rigare la cromatura. A mio parere, insomma, una penna elegantissima e perfetta per il businessman pronto a firmare contratti e assegni.
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La penna era in condizioni sub-ottimali: non scriveva, sporca, con la copertura in vermeil ingrigita e chiazzata.
Per rimetterla in sesto si procede come segue:
1. svitare il corpo dal pennino tenendo col pollice e l'indice della mano sinistra l'impugnatura nera e svitando il corpo della penna
2. staccare la cartuccia vecchia
ATTENZIONE: se la penna è ferma da anni questa operazione può essere critica e inficiare su quello che forse è l'unico "tallone d'Achille" di questo oggetto, cioè l'attacco della cartuccia al pennino (la sezione o attacco del conduttore). Questa può staccarsi con a cartuccia se l'inchiostro le ha incollate insieme. In tal caso suggerisco di immergere in acqua tiepida e una goccia di sapone per qualche ora per dissolvere l'inchiostro incrostato prima di provare a rimuovere la cartuccia
3. lasciare a mollo il pennino in acqua calda (tiepida, non bollente) con una goccia di detersivo per piatti o di detersivo per i vetri (tipo Vetril). In particolare, io ho separato il pennino dall'alimentatore per pulire più a fondo, ma questa operazione non è sempre necessaria. Qualora si volesse staccare il pennino dall'alimentatore basta tirare gentilmente e sfilarlo. Per ricomporlo, basterà ri-infilarlo facendo attenzione a non sbagliare la posizione delle guide (le alette) del pennino
4. sostituire la cartuccia di inchiostro Aurora. Basterà spingerla fino a sentire il "click" di aggancio. Serve poi lasciare la penna in verticale a pennino in giù per alcune ore prima che il conduttore sia bello impregnato e si possa scrivere
5. pulire il Vermeil esterno. Nel mio caso la cromatura era così sporca da sembrare argento - avevo perciò il sospetto che si fosse staccata la cromatura oro e si fosse scoperto l'argento. E' bastato però sfregarlo energicamente con della pasta Iosso (o Chromeglands anche funziona) e un panno per argenteria per avere una cromatura (quasi) come nuova!
Come molti sanno, Aurora Hastil è una penna "storica" della casa Torinese (è anche esposta al museo della ditta stessa, il museo della scrittura, nonché al famosissimo museo di arte contemporanea MoMa di New York City). Venne disegnata in una prima versione nel 1969, ma si fa risalire la versione più nota, la versione finale, al 1970. La novità introdotta da questa elegante stilografica era che, a differenza di quanto visto fino ad allora, presentava un corpo cilindrico e sottile, senza bombature ergonomiche, molto ben bilanciato come peso e impugnatura. La clip sul cappuccio (fermaglio) consente di appenderla al taschino interno della giacca facilmente, e il logo Aurora sul cappuccio ne dona eleganza e stile. Il cappuccio si può fermare sul retro della penna con failità anche grazie a due inserti leggeremnte sporgenti in plastica nera che prevengono lo sfregamento del cappuccio col corpo della penna e perciò ne prevengono lo sfregamento che può rigare la cromatura. A mio parere, insomma, una penna elegantissima e perfetta per il businessman pronto a firmare contratti e assegni.
La penna era in condizioni sub-ottimali: non scriveva, sporca, con la copertura in vermeil ingrigita e chiazzata.
Per rimetterla in sesto si procede come segue:
1. svitare il corpo dal pennino tenendo col pollice e l'indice della mano sinistra l'impugnatura nera e svitando il corpo della penna
2. staccare la cartuccia vecchia
ATTENZIONE: se la penna è ferma da anni questa operazione può essere critica e inficiare su quello che forse è l'unico "tallone d'Achille" di questo oggetto, cioè l'attacco della cartuccia al pennino (la sezione o attacco del conduttore). Questa può staccarsi con a cartuccia se l'inchiostro le ha incollate insieme. In tal caso suggerisco di immergere in acqua tiepida e una goccia di sapone per qualche ora per dissolvere l'inchiostro incrostato prima di provare a rimuovere la cartuccia
3. lasciare a mollo il pennino in acqua calda (tiepida, non bollente) con una goccia di detersivo per piatti o di detersivo per i vetri (tipo Vetril). In particolare, io ho separato il pennino dall'alimentatore per pulire più a fondo, ma questa operazione non è sempre necessaria. Qualora si volesse staccare il pennino dall'alimentatore basta tirare gentilmente e sfilarlo. Per ricomporlo, basterà ri-infilarlo facendo attenzione a non sbagliare la posizione delle guide (le alette) del pennino
4. sostituire la cartuccia di inchiostro Aurora. Basterà spingerla fino a sentire il "click" di aggancio. Serve poi lasciare la penna in verticale a pennino in giù per alcune ore prima che il conduttore sia bello impregnato e si possa scrivere
5. pulire il Vermeil esterno. Nel mio caso la cromatura era così sporca da sembrare argento - avevo perciò il sospetto che si fosse staccata la cromatura oro e si fosse scoperto l'argento. E' bastato però sfregarlo energicamente con della pasta Iosso (o Chromeglands anche funziona) e un panno per argenteria per avere una cromatura (quasi) come nuova!