Parker e il ponte Santa Trinita
Inviato: mercoledì 9 novembre 2022, 9:01
Vi racconto una storia.
Nella notte fra il 3 e il 4 agosto del 1944 i tedeschi in ritirata fecero saltare in aria i ponti di Firenze, nel tentativo di rallentare le truppe alleate e fermarle sul lato sud della città. Rimase in piedi solo il Ponte Vecchio, del quale vennero minate le due estremità, per bloccarne l'accesso ai mezzi pesanti.
In questo scempio, se ne andò uno degli esempi più belli dell'architettura della seconda metà del Cinquecento, il ponte Santa Trinita (con accento sdrucciolo, alla latina), opera di Bartolomeo Ammannati. Bernard Berenson, storico dell'arte americano di origine lituana e "italiano" di cuore e cultura, si prodigò da subito per una sua ricostruzione per anastilosi, ovvero sia "come era, dove era". I lavori di ricostruzione iniziarono nel 1958, con la riapertura di una cava di pietra forte situata all'interno del giardino di Boboli. Gli architetti furono Riccardo Gizdulich e Emilio Brizzi.
Il ponte originario era decorato alle due estremità da quattro statue, due per lato, raffiguranti le quattro stagioni. Malgrado fortemente danneggiate, nel corso degli anni era stato possibile ricomporre tre delle statue, con i pezzi recuperati dal letto dell'Arno. Della quarta, raffigurante la Primavera, mancava la testa. Si raccontava all'epoca che la testa fosse stata ritrovata e rubata da qualcuno delle forze alleate.
E ora entra nella storia la Parker Company of America, che nel 1957 offrì una ricompensa di 3000 dollari per il ritrovamento della testa della Primavera. Inviarono ai loro rappresentanti e venditori in tutto il mondo, un manifestino, il tipico "wanted" con la foto e la descrizione dell'opera nei dettagli. Dopo sei mesi, vista la ricerca infruttuosa, ritirarono la ricompensa e donarono i 3000 dollari direttamente al Comune di Firenze per la ricostruzione.
Non ho idea del valore di 3000 dollari all'epoca, ma mi colpisce il fatto che, vendendo in tutto il mondo, avessero avuto l'idea di essere utili per contribuire al ritrovamento. Chissà se questi manifestini si trovano ancora in giro...online comunque ci sono delle foto. Io da brava analogica non so allegare il link qui
PS: la testa non se la erano rubata gli alleati, fu ritrovata nel 1962 dai renaioli dell'Arno, a circa 100 metri dalla sua collocazione sul ponte.
Nella notte fra il 3 e il 4 agosto del 1944 i tedeschi in ritirata fecero saltare in aria i ponti di Firenze, nel tentativo di rallentare le truppe alleate e fermarle sul lato sud della città. Rimase in piedi solo il Ponte Vecchio, del quale vennero minate le due estremità, per bloccarne l'accesso ai mezzi pesanti.
In questo scempio, se ne andò uno degli esempi più belli dell'architettura della seconda metà del Cinquecento, il ponte Santa Trinita (con accento sdrucciolo, alla latina), opera di Bartolomeo Ammannati. Bernard Berenson, storico dell'arte americano di origine lituana e "italiano" di cuore e cultura, si prodigò da subito per una sua ricostruzione per anastilosi, ovvero sia "come era, dove era". I lavori di ricostruzione iniziarono nel 1958, con la riapertura di una cava di pietra forte situata all'interno del giardino di Boboli. Gli architetti furono Riccardo Gizdulich e Emilio Brizzi.
Il ponte originario era decorato alle due estremità da quattro statue, due per lato, raffiguranti le quattro stagioni. Malgrado fortemente danneggiate, nel corso degli anni era stato possibile ricomporre tre delle statue, con i pezzi recuperati dal letto dell'Arno. Della quarta, raffigurante la Primavera, mancava la testa. Si raccontava all'epoca che la testa fosse stata ritrovata e rubata da qualcuno delle forze alleate.
E ora entra nella storia la Parker Company of America, che nel 1957 offrì una ricompensa di 3000 dollari per il ritrovamento della testa della Primavera. Inviarono ai loro rappresentanti e venditori in tutto il mondo, un manifestino, il tipico "wanted" con la foto e la descrizione dell'opera nei dettagli. Dopo sei mesi, vista la ricerca infruttuosa, ritirarono la ricompensa e donarono i 3000 dollari direttamente al Comune di Firenze per la ricostruzione.
Non ho idea del valore di 3000 dollari all'epoca, ma mi colpisce il fatto che, vendendo in tutto il mondo, avessero avuto l'idea di essere utili per contribuire al ritrovamento. Chissà se questi manifestini si trovano ancora in giro...online comunque ci sono delle foto. Io da brava analogica non so allegare il link qui

PS: la testa non se la erano rubata gli alleati, fu ritrovata nel 1962 dai renaioli dell'Arno, a circa 100 metri dalla sua collocazione sul ponte.