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22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Carta di riferimento
- A Casirati
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Buonasera a tutti.
Ho cercato un po' nel forum, ma non sono stato capace di trovare un topic che riguardasse questo tema.
Chiedo comunque venia qualora sollevassi un tema già discusso.
Esiste, a vostro parere, un tipo di carta da utilizzare quale standard per verificare le caratteristiche di scrittura di una stilografica?
Sappiamo che, a parità d'altri fattori, per un tal strumento di scrittura la carta può essere determinante: su certi tipi di carta il flusso d'inchiostro può essere incostante, mentre su altri può diventare abbondante. Un esempio: una stilografica in mio possesso salta e dà un flusso abbastanza "secco" su un bel quaderno di pregio, con carta spessa e bella alla vista ed al tatto, mentre su un quaderno da scuola dà un flusso generoso, senza interruzioni.
Esiste, dunque, una carta "di riferimento", adatta ad essere utilizzata quale standard per i test di scrittura delle stilografiche?
Grazie in anticipo!
Ho cercato un po' nel forum, ma non sono stato capace di trovare un topic che riguardasse questo tema.
Chiedo comunque venia qualora sollevassi un tema già discusso.
Esiste, a vostro parere, un tipo di carta da utilizzare quale standard per verificare le caratteristiche di scrittura di una stilografica?
Sappiamo che, a parità d'altri fattori, per un tal strumento di scrittura la carta può essere determinante: su certi tipi di carta il flusso d'inchiostro può essere incostante, mentre su altri può diventare abbondante. Un esempio: una stilografica in mio possesso salta e dà un flusso abbastanza "secco" su un bel quaderno di pregio, con carta spessa e bella alla vista ed al tatto, mentre su un quaderno da scuola dà un flusso generoso, senza interruzioni.
Esiste, dunque, una carta "di riferimento", adatta ad essere utilizzata quale standard per i test di scrittura delle stilografiche?
Grazie in anticipo!
Alberto Casirati
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“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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Non è di riferimento, se non come tipologia generale; io per i miei scarabocchi uso retro di carta da stampante laser. Ma la variabilità è estrema a seconda del poduttore.
Simone
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- A Casirati
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Ho effettuato altre prove, che hanno confermato una verità che tutti conosciamo: il rendimento di una stilografica è dettato anche dal tipo di carta.
E' per questo che sarebbe interessante, ammesso che sia possibile, definire un tipo di carta standard per valutare le prestazioni di ogni penna. In caso contrario, si rischia di dare un'impressione errata a chi legge le nostre recensioni.
Per approfondire: su quale carta le ditte produttrici effettuano i loro tests? Su quella che capita (magari di recupero, per risparmiare) oppure su uno standard da loro selezionato? La domanda ha senso anche perché quando si manda all'assistenza una penna che "salta", oppure si "impunta", non è indifferente che le prove effettuate dopo gli interventi tecnici, prima di restituire la penna al cliente, riguardino un tipo di carta oppure un altro.
Estendendo il concetto, sarebbe bello poter selezionare, almeno a livello di questo forum, alcuni (diciamo 2 o 3) tipi di carta sui quali effettuare le prove di scrittura: una estremamente facile, una media ed una difficile (cioè che non aiuti, con il suo assorbimento, l'effetto di capillarizzazione). Potrebbero poi essere attribuiti i voti di scrittura, garantendo che su ogni tipo di carta si sia scritta, senza interruzione, almeno un'intera pagina A4 (almeno 20 righe per pagina).
Credo che in tal modo il test di scrittura potrebbe essere adeguatamente probante.
Cosa ne pensate?
E' per questo che sarebbe interessante, ammesso che sia possibile, definire un tipo di carta standard per valutare le prestazioni di ogni penna. In caso contrario, si rischia di dare un'impressione errata a chi legge le nostre recensioni.
Per approfondire: su quale carta le ditte produttrici effettuano i loro tests? Su quella che capita (magari di recupero, per risparmiare) oppure su uno standard da loro selezionato? La domanda ha senso anche perché quando si manda all'assistenza una penna che "salta", oppure si "impunta", non è indifferente che le prove effettuate dopo gli interventi tecnici, prima di restituire la penna al cliente, riguardino un tipo di carta oppure un altro.
Estendendo il concetto, sarebbe bello poter selezionare, almeno a livello di questo forum, alcuni (diciamo 2 o 3) tipi di carta sui quali effettuare le prove di scrittura: una estremamente facile, una media ed una difficile (cioè che non aiuti, con il suo assorbimento, l'effetto di capillarizzazione). Potrebbero poi essere attribuiti i voti di scrittura, garantendo che su ogni tipo di carta si sia scritta, senza interruzione, almeno un'intera pagina A4 (almeno 20 righe per pagina).
Credo che in tal modo il test di scrittura potrebbe essere adeguatamente probante.
Cosa ne pensate?
Alberto Casirati
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Inzia a proporre questi esempi di carta allora, per vedere se si raggiunge un consenso. Ma la variabilità del tratto della penna dove lo metti?
A quel punto se devi provare un inchiostro, io mi limiterei a usare sempre la stessa penna e la stessa carta, almeno potrai apprezzare le differenze relative solo nella varibile inchiostro.
Simone
A quel punto se devi provare un inchiostro, io mi limiterei a usare sempre la stessa penna e la stessa carta, almeno potrai apprezzare le differenze relative solo nella varibile inchiostro.
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- Alexander
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Parlare di carta di riferimento credo sia molto difficile, perché ogni giorno ci capita (o almeno "mi" capita) di utilizzare la stessa penna per scrivere ovunque: dall'agenda, al post-it, al blocchetto appunti, al foglio della stampante.
In genere per "testare" le penne, almeno su FPN, va per la maggiore l'utilizzo della carta Rhodia (poco diffusa in Italia), per la sua qualità.
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"Ho dei gusti semplicissimi: mi accontento sempre del meglio"
O. Wilde
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- A Casirati
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Avete entrambi ragione.
Il tipo d'inchiostro è uno degli elementi fondamentali e naturalmente per carta di riferimento non si può intendere altro che una carta considerata "media", cioè adeguata a provare in modo plausibile e tecnicamente corretto una stilografica, pur ricordando che:
- con il tempo, ed una ricarica dopo l'altra, ogni stilografica (soprattutto se a stantuffo) migliora; un po' come una buona pipa, che migliora man mano che viene fumata;
- tutti noi utilizziamo carte diverse in situazioni e per necessità diverse, dunque la carta "di riferimento" ha un senso solo se è intesa quale test e se è possibile individuare un tipo di carta, di facile reperibilità, che possa considerarsi un test probante, al fine di proporre ai forumisti una prova di scrittura adeguatamente significativa.
Detto questo, e ringraziando per le considerazioni, che mi hanno aiutato a mutare parzialmente il mio pensiero in merito, penso possa essere più pratico selezionare sia un inchiostro "standard" (propongo l'Aurora nero) sia un tipo di carta "standard", che tutti noi, quando proponiamo una recensione, potremmo utilizzare per il test di scrittura.
Personalmente, penso di aver individuato un buon candidato nel blocco Pigna A4 "mont blanc".
Dall'immagine che allego per prima, noterete che, delle tre prove di scrittura effettuate, il blocco (il primo dall'alto) consente alla stilografica di imprimere il giusto carattere di scrittura, dato il pennino scelto (stub). Gli altri due esempi (dall'alto: un quaderno di pregio, fatto a mano e rilegato in pelle, con carta anonima ma molto bella e consistente al tatto, ed un quaderno scolastico Artenia con carta "Top 80") evidenziano, rispettivamente, poca assorbenza dell'inchiostro (e dunque poca "partecipazione" alla scrittura - lo si nota dalla poca saturazione del nero) o troppa assorbenza (e conseguente minor fedeltà al tipo di pennino del carattere di scrittura). Credo allora che la carta del blocco Pigna A4 "mont blanc" possa essere proposta quale carta di riferimento, perché:
- è poco costosa e facilmente reperibile, perciò alla portata di tutti;
- è caratterizzata da prestazioni medie di assorbimento o, se si vuole, di partecipazione alla scrittura.
Nello stesso tempo, credo che per una vera prova di scrittura sia necessario scrivere, senza interruzione, almeno una pagina, composta come minimo da 20 righe. Non sapendo cosa scrivere in quel momento, ho optato per la Divina Commedia ("Paradiso"). Cosa ne pensate?
Il tipo d'inchiostro è uno degli elementi fondamentali e naturalmente per carta di riferimento non si può intendere altro che una carta considerata "media", cioè adeguata a provare in modo plausibile e tecnicamente corretto una stilografica, pur ricordando che:
- con il tempo, ed una ricarica dopo l'altra, ogni stilografica (soprattutto se a stantuffo) migliora; un po' come una buona pipa, che migliora man mano che viene fumata;
- tutti noi utilizziamo carte diverse in situazioni e per necessità diverse, dunque la carta "di riferimento" ha un senso solo se è intesa quale test e se è possibile individuare un tipo di carta, di facile reperibilità, che possa considerarsi un test probante, al fine di proporre ai forumisti una prova di scrittura adeguatamente significativa.
Detto questo, e ringraziando per le considerazioni, che mi hanno aiutato a mutare parzialmente il mio pensiero in merito, penso possa essere più pratico selezionare sia un inchiostro "standard" (propongo l'Aurora nero) sia un tipo di carta "standard", che tutti noi, quando proponiamo una recensione, potremmo utilizzare per il test di scrittura.
Personalmente, penso di aver individuato un buon candidato nel blocco Pigna A4 "mont blanc".
Dall'immagine che allego per prima, noterete che, delle tre prove di scrittura effettuate, il blocco (il primo dall'alto) consente alla stilografica di imprimere il giusto carattere di scrittura, dato il pennino scelto (stub). Gli altri due esempi (dall'alto: un quaderno di pregio, fatto a mano e rilegato in pelle, con carta anonima ma molto bella e consistente al tatto, ed un quaderno scolastico Artenia con carta "Top 80") evidenziano, rispettivamente, poca assorbenza dell'inchiostro (e dunque poca "partecipazione" alla scrittura - lo si nota dalla poca saturazione del nero) o troppa assorbenza (e conseguente minor fedeltà al tipo di pennino del carattere di scrittura). Credo allora che la carta del blocco Pigna A4 "mont blanc" possa essere proposta quale carta di riferimento, perché:
- è poco costosa e facilmente reperibile, perciò alla portata di tutti;
- è caratterizzata da prestazioni medie di assorbimento o, se si vuole, di partecipazione alla scrittura.
Nello stesso tempo, credo che per una vera prova di scrittura sia necessario scrivere, senza interruzione, almeno una pagina, composta come minimo da 20 righe. Non sapendo cosa scrivere in quel momento, ho optato per la Divina Commedia ("Paradiso"). Cosa ne pensate?
Ultima modifica di A Casirati il giovedì 3 gennaio 2013, 14:58, modificato 2 volte in totale.
Alberto Casirati
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Io uso blocchi Clairefontaine per fare le mie valutazioni, primo perché è il tipo di carta sul quale scrivo di più, secondo perché ho visto che la qualità della carta non cambia da blocco a blocco, e quindi posso confrontare stilografiche diverse in tempi diversi, altre marche che hanno una buona costanza della qualità sono Rhodia e Fabriano.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Grazie per le indicazioni. Quale blocco Fabriano consiglieresti quale carta di riferimento, o standard, per prove di scrittura probanti?Phormula ha scritto:Io uso blocchi Clairefontaine per fare le mie valutazioni, primo perché è il tipo di carta sul quale scrivo di più, secondo perché ho visto che la qualità della carta non cambia da blocco a blocco, e quindi posso confrontare stilografiche diverse in tempi diversi, altre marche che hanno una buona costanza della qualità sono Rhodia e Fabriano.
Alberto Casirati
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Quindi la filosofia della prova è quella di mettere la stilografica nelle condizioni migliori durante il test?Alexander ha scritto:Parlare di carta di riferimento credo sia molto difficile, perché ogni giorno ci capita (o almeno "mi" capita) di utilizzare la stessa penna per scrivere ovunque: dall'agenda, al post-it, al blocchetto appunti, al foglio della stampante.
In genere per "testare" le penne, almeno su FPN, va per la maggiore l'utilizzo della carta Rhodia (poco diffusa in Italia), per la sua qualità.
Personalmente, penso sia meglio metterla in condizioni "medie". Cosa ne pensi?
Alberto Casirati
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Dipendi da cosa intendi per "probante". I criteri che uso io sono essenzialmente due:A Casirati ha scritto: Grazie per le indicazioni. Quale blocco Fabriano consiglieresti quale carta di riferimento, o standard, per prove di scrittura probanti?
- Un tipo di carta che uso molto
- Un tipo di carta che mantiene la costanza della qualità da un blocco all'altro
Il primo motivo è che alla fine le penne le compro per usarle, quindi a me interessa di sapere come va una combinazione penna + inchiostro + carta sul tipo di carta che uso più spesso, che nel mio caso sono i blocchi spiralati Clairefontaine A4 quadrettatura 5 mm. Mediamente in un anno ne riempio almeno una quindicina, infatti li compro a pacchi da 5. Qualche volta uso i Rhodia, che so essere simili ai Clairefontaine, la carta è un po' più lucida e un pelino meno assorbente. I Fabriano nel caso mio sono dei blocchi collati con quadrettatura da 5 mm e pagine da 90 g/m^2 che per un periodo ho trovato alla Misco. Li ho presi perchè la quadrettatura violacea della carta Clairefontaine/Rhodia non si abbina molto a certi inchiostri.
Il secondo motivo è che se vuoi fare confronti nel tempo, devi scegliere un tipo di blocco che resta in produzione e del quale puoi fidarti. Ad esempio i blocchi e i quaderni Moleskine non vanno bene, perchè, almeno nella mia esperienza, la qualità della carta oscilla da un lotto ad un altro, quindi se provi una penna su un quaderno e una su un altro, non puoi fare confronti. L'alternativa, ed è quella che usava un mio amico, è prendere un blocco e usare quello per provare TUTTE le penne, ovviamente avendo cura di conservarlo in un luogo asciutto, per non far assorbire umidità alla carta. Se il tuo obiettivo è fare confronti, forse questa è la strada migliore, perchè li hai tutti in un unico posto ed elimini una variabile.
Quanto sia importante la variabile "carta" nel caso della scrittura con la stilografica, è incredibile, soprattutto da quando la biro si è imposta come strumento di scrittura. La penna biro "ama" una carta un pochino porosa, che "cattura" meglio l'inchiostro dalla sfera, ma che è un disastro se ci scrivi sopra con la stilografica. In ufficio l'azienda mi passa dei blocchi spiralati (credo siano Buffetti) sui quali le uniche penne che vanno bene sono la Montegrappa Fortuna, la Schneider Base o quelle che hanno un pennino molto fine. Viceversa, se provo a scrivere con queste penne su carta Rhodia, rischio di avere un tratto insignificante. Viceversa, una Pelikan M200 con il pennino M scrive che è una goduria sui Rhodia, ma se la uso su un blocco dei primi, i puntini sulle "i" si allargano fino a diventare il traforo del Monte Bianco. Tant'è che in ufficio tengo la Schneider Base solo per scrivere su questi blocchi, che uso perchè i Clairefontaine li compro a spese mie, quindi per le cose meno importanti e le note che raramente andranno oltre il mese prossimo, preferisco sfruttare quel che passa l'azienda.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- piccardi
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Sono anche io dell'idea dell'amico di Phormula, infatti sto usando un solo quadernone (un A4 EcoQua) per fare i miei test degli inchiostri. Uso sempre le stesse tre righe di testo (per lo più infatti mi interessa valutare il colore) sempre con la stessa penna, che avendo un bel pennino flessibile consente anche di valutare comportamenti dell'inchiostro con tratti diversi. Appena avrò finito la prima pagina pubblicherò qualcosa.
Simone
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Grazie per i commenti ed i suggerimenti.
Il mio scopo, però, è leggermente diverso: mi piacerebbe individuare un tipo di carta che consentisse di valutare le qualità di scrittura di una stilografica.
In tal senso, dovrebbe trattarsi di una carta non troppo "facile", ma neppure ostica, cioè che partecipi alla scrittura in modo equilibrato e dunque che consentisse di effettuare tests di scrittura davvero significativi, anche per lunghezza.
Mi spiego meglio: sulle carte "facili", come ad esempio quelle per le stampe laser, è sempre probabile che una stilografica scriva bene, perché queste carte garantiscono la continuità del flusso nel passaggio dell'inchiostro dal pennino alla carta. Altre carte, per la loro composizione o finitura superficiale, quasi si oppongono al deposito dell'inchiostro, causando discontinuità nel tratto e nel flusso.
E' in tal senso che sto cercando di capire se può essere individuata una carta "di riferimento" che si possa utilizzare come "cartina di tornasole" per giudicare le qualità medie di scrittura di una stilografica.
Il mio scopo, però, è leggermente diverso: mi piacerebbe individuare un tipo di carta che consentisse di valutare le qualità di scrittura di una stilografica.
In tal senso, dovrebbe trattarsi di una carta non troppo "facile", ma neppure ostica, cioè che partecipi alla scrittura in modo equilibrato e dunque che consentisse di effettuare tests di scrittura davvero significativi, anche per lunghezza.
Mi spiego meglio: sulle carte "facili", come ad esempio quelle per le stampe laser, è sempre probabile che una stilografica scriva bene, perché queste carte garantiscono la continuità del flusso nel passaggio dell'inchiostro dal pennino alla carta. Altre carte, per la loro composizione o finitura superficiale, quasi si oppongono al deposito dell'inchiostro, causando discontinuità nel tratto e nel flusso.
E' in tal senso che sto cercando di capire se può essere individuata una carta "di riferimento" che si possa utilizzare come "cartina di tornasole" per giudicare le qualità medie di scrittura di una stilografica.
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No, non credo che sia possibile. La qualità di scrittura di una stilografica è la combinazione di pennino + inchiostro + carta.
La mia Montegrappa Fortuna ne è l'esempio. Fantastica per scrivere su carta porosa, un incubo si carta lucida. Il viceversa vale per la Pelikan M200 che non ha un flusso abbondante, ma è un vero idrante.
Probabilmente su una carta "intermedia" andrebbero tutte e due ragionevolmente bene. A quel punto io se fossi in te prenderei i due estremi: da una parte un blocco di carta porosa (tipo un quaderno scolastico economico) e dall'altra un blocco Rhodia di carta lucida. Poi provo tutte le mie penne su tutti e due i blocchi e scopro quali combinazioni di pennino e inchiostro vanno meglio dove.
Uno dei motivi per cui la mia rotazione comprende più di una penna (sei, al momento) è proprio questo, scelgo le penne da usare ogni volta anche in funzione di dove so che dovrò scrivere, ne ho alcune che vanno bene nei due estremi e altre che vanno più o meno bene ovunque.
La mia Montegrappa Fortuna ne è l'esempio. Fantastica per scrivere su carta porosa, un incubo si carta lucida. Il viceversa vale per la Pelikan M200 che non ha un flusso abbondante, ma è un vero idrante.
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Uno dei motivi per cui la mia rotazione comprende più di una penna (sei, al momento) è proprio questo, scelgo le penne da usare ogni volta anche in funzione di dove so che dovrò scrivere, ne ho alcune che vanno bene nei due estremi e altre che vanno più o meno bene ovunque.
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Chi vende le penne che carta usa ?? Nel mio negozio di riferimento a Firenze , mi sembra che usino la carta Lamy per far provare le penne.
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A me un negoziante ha regalato un blocco di forma circolare con il logo di una nota casa produttrice.
Come carta, mi è sembrata molto simile alla Clairefontaine.
Come carta, mi è sembrata molto simile alla Clairefontaine.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.