Sailor 1911: Profit Fude De Mannen & Standard Zoom
Inviato: domenica 2 ottobre 2022, 18:26
Il 2022 è stato per me l'anno dello sperimentalismo con le penne, e fino a ora mi sono divertita tanto! Alcuni pennini si sono rivelati inaspettatamente comodi e versatili anche nell'uso quotidiano: così, stilografiche comprate per gioco sono diventate strumenti di scrittura che hanno rallegrato i miei quaderni e le mie pagine di appunti al lavoro.
In questa recensione vi racconto i pennini Fude De Mannen (da qui in poi abbreviato FDM) e Zoom di Sailor. Il mio FDM è montato su una Sailor Profit, una delle linee più economiche di Sailor. Il pennino, come dice il nome (fude in giapponese significa proprio pennello) è pensato per imitare la variazione di tratto di un pennello. Sailor monta i pennini FDM su questa Profit e su un modello di bambù che nella colorazione blu ha un pennino piegato a 40° e in quella verde a 55°. La versione verde è stata recensita qui:
viewtopic.php?t=16635#p197717
Io ho preso il modello Profit perché volevo una penna più vicina alla forma che mi è familiare: sigaro, o flat top. Esiste anche un modello col pennino in oro, Sailor 1911 Large Naginata Fude De Mannen, ma il prezzo per me è fuori scala e, inoltre, la versione in oro ha, se non erro, un pennino piegato a 35°, quindi un "fude" più edulcorato rispetto all'estremo 55° che aveva voglia di "studiare."
La Sailor 1911 Profit arriva in una confezione minimalista, in una scatola di cartoncino plastificato , le scritte presenti sono tutte in giapponese: la penna nasce, infatti, per scrivere ideogrammi e fare tratti che sono vere e proprie pennellate. Si capisce subito, tenendola in mano, che per la scrittura giapponese è di facile uso, l'inclinazione ad ogni "pennellata" si cambia agilmente perché si stacca la penna dal foglio, mentre se adattata per scrivere in alfabeto latino (quindi non in ideogrammi), si può scegliere un solo angolo di scrittura nel continuo. Nella confezione sono incluse due cartucce nere, e questo rende il modo in cui la penna è commercializzata molto funzionale, perché due cartucce giapponesi ricaricate con la siringa dalla boccetta di inchiostro equivalgono a due converter, considerata la loro resistenza nel tempo. La resina è in blu molto scuro, il fusto è lineare, le filettature di chiusura del corpo penna e del tappo sono perfette. La Sailor 1911Profit è leggera, con i suoi 12 grammi di peso totale, ma è ben rifinita.
Il pennino, a vederlo, sembra fatto di latta, ma credo si tratti di ben altro materiale, dato che lo uso da febbraio 2022 ed è ancora come nuovo. La dimensione del pennino è perfetta per le mie mani, così come ottimali sono le misure della penna:
Lunghezza (chiusa) : 134 mm
Lunghezza (corpo penna) : 114 mm
Lunghezza (cappuccio) : 65 mm
Diametro (corpo) : 12 mm
La geometria del pennino FDM richiede che la penna sia maneggevole in tutte le angolazioni di scrittura, dai 90° ai 30 gradi. L'alimentatore è impeccabile e rilascia un flusso abbondante. Ho usato la penna per lunghe sessioni, con performance altissime in tutte le angolazioni. Lo stesso vale per la Sailor 1911 Standard, da cui la Profit credo prenda l'alimentatore, seppur poi adattato al pennino FDM.
Il pennino Zoom 14k, pur avendo una escursione di tratto minore rispetto allo FDM, scorre agile, spinto da un flusso costante, abbondante, sempre pieno e pronto ad alimentare una punta di iridio dalle dimensioni generose e che, vista con la lente di ingrandimento, appare come un piccolo capolavoro. La scrittura con questa penna mi ha lasciata a bocca aperta per la sensazione di "seta" e per il sibilo che il pennino produce a contatto con la carta. Ha il feedback tipico di Sailor ed è un pennino rigido. Come il FDM, l'ho usato su tutte le carte senza difficoltà, per carte più porose ho evitato di caricarla con il Seiboku.
Lo Zoom e il FDM sono due pennini divertentissimi, che danno alle mie pagine di diario e di appunti di lavoro un'impronta bella e originale.
La Sailor 1911 Standard che ho avuto la fortuna di trovare è un'edizione limitata non più in commercio. La penna ha il corpo rosso mentre il fondello, l'estremità del tappo e la sezione sono neri. Le filettature avvitano perfettamente, le rifiniture e la lucidatura della resina sono impeccabili. La resina al tatto è un piacere e il tono di rosso è, secondo me, di una bellezza "edibile." Le dimensioni della penna:
Lunghezza (chiusa) : 135 mm
Lunghezza (corpo penna) : 117 mm
Lunghezza (cappuccio) : 65 mm
Diametro (corpo) : 12 mm
Peso (totale) : 16 g
Anche la Sailor 1911 Standard ha il caricamento a cartuccia/converter. Sia una cartuccia che il converter sono inclusi nella confezione, la solita scatola blu che Sailor usa per commercializzare le sue penne, inserita in una controscatola bianca che lascia aperto un rettangolo in corrispondenza del brand Sailor inciso sulla scatola blu.
In questa recensione vi racconto i pennini Fude De Mannen (da qui in poi abbreviato FDM) e Zoom di Sailor. Il mio FDM è montato su una Sailor Profit, una delle linee più economiche di Sailor. Il pennino, come dice il nome (fude in giapponese significa proprio pennello) è pensato per imitare la variazione di tratto di un pennello. Sailor monta i pennini FDM su questa Profit e su un modello di bambù che nella colorazione blu ha un pennino piegato a 40° e in quella verde a 55°. La versione verde è stata recensita qui:
viewtopic.php?t=16635#p197717
Io ho preso il modello Profit perché volevo una penna più vicina alla forma che mi è familiare: sigaro, o flat top. Esiste anche un modello col pennino in oro, Sailor 1911 Large Naginata Fude De Mannen, ma il prezzo per me è fuori scala e, inoltre, la versione in oro ha, se non erro, un pennino piegato a 35°, quindi un "fude" più edulcorato rispetto all'estremo 55° che aveva voglia di "studiare."
La Sailor 1911 Profit arriva in una confezione minimalista, in una scatola di cartoncino plastificato , le scritte presenti sono tutte in giapponese: la penna nasce, infatti, per scrivere ideogrammi e fare tratti che sono vere e proprie pennellate. Si capisce subito, tenendola in mano, che per la scrittura giapponese è di facile uso, l'inclinazione ad ogni "pennellata" si cambia agilmente perché si stacca la penna dal foglio, mentre se adattata per scrivere in alfabeto latino (quindi non in ideogrammi), si può scegliere un solo angolo di scrittura nel continuo. Nella confezione sono incluse due cartucce nere, e questo rende il modo in cui la penna è commercializzata molto funzionale, perché due cartucce giapponesi ricaricate con la siringa dalla boccetta di inchiostro equivalgono a due converter, considerata la loro resistenza nel tempo. La resina è in blu molto scuro, il fusto è lineare, le filettature di chiusura del corpo penna e del tappo sono perfette. La Sailor 1911Profit è leggera, con i suoi 12 grammi di peso totale, ma è ben rifinita.
Il pennino, a vederlo, sembra fatto di latta, ma credo si tratti di ben altro materiale, dato che lo uso da febbraio 2022 ed è ancora come nuovo. La dimensione del pennino è perfetta per le mie mani, così come ottimali sono le misure della penna:
Lunghezza (chiusa) : 134 mm
Lunghezza (corpo penna) : 114 mm
Lunghezza (cappuccio) : 65 mm
Diametro (corpo) : 12 mm
La geometria del pennino FDM richiede che la penna sia maneggevole in tutte le angolazioni di scrittura, dai 90° ai 30 gradi. L'alimentatore è impeccabile e rilascia un flusso abbondante. Ho usato la penna per lunghe sessioni, con performance altissime in tutte le angolazioni. Lo stesso vale per la Sailor 1911 Standard, da cui la Profit credo prenda l'alimentatore, seppur poi adattato al pennino FDM.
Il pennino Zoom 14k, pur avendo una escursione di tratto minore rispetto allo FDM, scorre agile, spinto da un flusso costante, abbondante, sempre pieno e pronto ad alimentare una punta di iridio dalle dimensioni generose e che, vista con la lente di ingrandimento, appare come un piccolo capolavoro. La scrittura con questa penna mi ha lasciata a bocca aperta per la sensazione di "seta" e per il sibilo che il pennino produce a contatto con la carta. Ha il feedback tipico di Sailor ed è un pennino rigido. Come il FDM, l'ho usato su tutte le carte senza difficoltà, per carte più porose ho evitato di caricarla con il Seiboku.
Lo Zoom e il FDM sono due pennini divertentissimi, che danno alle mie pagine di diario e di appunti di lavoro un'impronta bella e originale.
La Sailor 1911 Standard che ho avuto la fortuna di trovare è un'edizione limitata non più in commercio. La penna ha il corpo rosso mentre il fondello, l'estremità del tappo e la sezione sono neri. Le filettature avvitano perfettamente, le rifiniture e la lucidatura della resina sono impeccabili. La resina al tatto è un piacere e il tono di rosso è, secondo me, di una bellezza "edibile." Le dimensioni della penna:
Lunghezza (chiusa) : 135 mm
Lunghezza (corpo penna) : 117 mm
Lunghezza (cappuccio) : 65 mm
Diametro (corpo) : 12 mm
Peso (totale) : 16 g
Anche la Sailor 1911 Standard ha il caricamento a cartuccia/converter. Sia una cartuccia che il converter sono inclusi nella confezione, la solita scatola blu che Sailor usa per commercializzare le sue penne, inserita in una controscatola bianca che lascia aperto un rettangolo in corrispondenza del brand Sailor inciso sulla scatola blu.