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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
- pugliamix
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Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
O, se volete, va bene anche dire qual è il peggior libro che abbiate mai letto.
Traggo ispirazione da questo divertente intervento, che, peraltro, liquida Tolkien in modo impietoso
viewtopic.php?p=324239#p324239
per iniziare una nuova discussione. Qual è stato il libro che vi è piaciuto di meno o che, pur piacendovi, vi è risultato difficile da leggere, quasi una fatica erculea? Oppure il libro che avete abbandonato?
Troverei interessante parlare di questo, perché si è sempre disposti a parlare molto dei libri che ci sono piaciuti e che ci hanno stimolato, ma poco o niente sui libri che non hanno incontrato il nostro favore o i nostri gusti.
Inizio io.
Cerco sempre di finire i libri che inizio (abbandonarli lo considero un mezzo fallimento e quasi una mancanza di rispetto verso il libro e l'autore) e per me Infinite Jest di David Foster Wallace è stato un'agonia. Interessante e intrigante l'idea di fondo, ma il modo in cui era scritto, con milioni di note, verbose e piene di particolari maniacali su opere mai esistite (un po' alla Borges, come operazione, ma J.L.B. lo ha fatto decisamente meglio) e periodi lunghissimi, mi ha fatto abbandonare il libro svariate volte. Perdevo sempre il filo fra racconto e note... Sono riuscito a finirlo dopo anni (di "riprendi e ributtalo là"), ma solo perché me lo sono imposto e alla fine non mi è nemmeno piaciuto.
Era sì uno scherzo infinito, fatto al lettore.
Lo consiglierei solo a gente che detesto.
E voi? Avete un libro nell'armadio?
Traggo ispirazione da questo divertente intervento, che, peraltro, liquida Tolkien in modo impietoso
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Troverei interessante parlare di questo, perché si è sempre disposti a parlare molto dei libri che ci sono piaciuti e che ci hanno stimolato, ma poco o niente sui libri che non hanno incontrato il nostro favore o i nostri gusti.
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Cerco sempre di finire i libri che inizio (abbandonarli lo considero un mezzo fallimento e quasi una mancanza di rispetto verso il libro e l'autore) e per me Infinite Jest di David Foster Wallace è stato un'agonia. Interessante e intrigante l'idea di fondo, ma il modo in cui era scritto, con milioni di note, verbose e piene di particolari maniacali su opere mai esistite (un po' alla Borges, come operazione, ma J.L.B. lo ha fatto decisamente meglio) e periodi lunghissimi, mi ha fatto abbandonare il libro svariate volte. Perdevo sempre il filo fra racconto e note... Sono riuscito a finirlo dopo anni (di "riprendi e ributtalo là"), ma solo perché me lo sono imposto e alla fine non mi è nemmeno piaciuto.
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Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
Das Schloß di Franz Kafka,
semplicemente perchè non è finito!
E se il caro amico Franz avesse avuto il tempo per finirlo, sicuramente non lo avrebbe fatto.
Bensì avrebbe continuato "sul pezzo" all'infinito.
Salutoni,
Fabio.
semplicemente perchè non è finito!
E se il caro amico Franz avesse avuto il tempo per finirlo, sicuramente non lo avrebbe fatto.
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Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
Io mi avvalgo di questo: https://www.sololibri.net/i-10-diritti- ... ennac.html e se voglio mollare un libro perché mi annoia, non penso proprio di non aver rispetto per l'autore, anzi è l'autore a non aver rispetto per me, se scrive cose che non mi piacciono
Quando ero molto giovane non mollavo mai i libri che iniziavo, ma invecchiando ho incominciato ad abbandonarli e ne sono ben contenta.
Di libri abbandonati ne ho tanti, magari più tardi sfilo una lunga lista.
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Maruska
Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza (Oscar Wilde)
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MiticaMaruska ha scritto: ↑mercoledì 21 settembre 2022, 15:05 Io mi avvalgo di questo: https://www.sololibri.net/i-10-diritti- ... ennac.html e se voglio mollare un libro perché mi annoia, non penso proprio di non aver rispetto per l'autore, anzi è l'autore a non aver rispetto per me, se scrive cose che non mi piacciono
Quando ero molto giovane non mollavo mai i libri che iniziavo, ma invecchiando ho incominciato ad abbandonarli e ne sono ben contenta.
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Fabio
Il silenzio è d’oro (W. Shakespeare)
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Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
Per me il libro più difficile da finire (o almeno, quello che per primo mi viene in mente) è stato "Jonathan Strange e Mr Norrell" di Susanna Clarke. Ambientato in uno pseudo 1800s in cui la magia esiste e viene utilizzata, è scritto in un linguaggio pomposo e aulico, che mi è piaciuto. Ma è leeeeento, molto leeeento. Non succede quasi nulla e quello che succede, succede lentameeente, molto lentameeeente.
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Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
io da moooolti anni ho almeno due libri che cerco di leggere
e che continuano a sfuggirmi
(iniziati e mollati più e più volte)
uno è Proust
uno è Moby Dick
(ma Moby Dick ho appena ripreso un ennesimo tentativo)
e che continuano a sfuggirmi
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uno è Proust
uno è Moby Dick
(ma Moby Dick ho appena ripreso un ennesimo tentativo)
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Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
Su Moby Dick non posso darti giorno, è pesantissimo
Cesare Augusto
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quale di Proust?
Maruska
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Il libro più difficile da finire (o mai finito)?
Moby Dick.
La storia è la seguente.
Terminato con grande fatica, in precedenza iniziato e lasciato parecchie volte. Dal primo tentativo di lettura alla lettura dell'ultima pagina sono passati ben 40 anni.
La mia idea era che l'autore, come ha detto Maruska, non avesse avuto rispetto del lettore, rompendo ciò che in gergo è chiamato "patto con il lettore", perché partiva con una promessa di qualcosa che, poi, non manteneva. Ci vogliono 400 pagine (di elucubrazioni e trattati di anatomia cetacea, tecniche di caccia, marinai italiani caciaroni, etc.) per arrivare al dunque, quasi scrivesse a cottimo. Uno che ci mette oltre 400 pagine per arrivare al sodo, non dovrebbe neanche scriverlo un libro.
Poi, una volta finito, pur considerandolo ancora il libro più pesante che abbia mai letto, l'ho rivalutato un po' (certo senza considerarlo quel capolavoro di cui molti parlano), ma ho evitato Melville per principio. Celebrità a parte, ho preferito decisamente altri autori analoghi ma meno conosciuti, come Richard Dana, l'autore di "Due anni sull'oceano", libro letto più volte e che considero un capolavoro.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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ne ho letto una pagina
A dir il vero ci sono scritte cose bellissime in quel libro, ma quando incomincia con le descrizioni, vien voglia di tagliarsi le vene
Maruska
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Iridium ha scritto: ↑mercoledì 21 settembre 2022, 15:07MiticaMaruska ha scritto: ↑mercoledì 21 settembre 2022, 15:05 Io mi avvalgo di questo: https://www.sololibri.net/i-10-diritti- ... ennac.html e se voglio mollare un libro perché mi annoia, non penso proprio di non aver rispetto per l'autore, anzi è l'autore a non aver rispetto per me, se scrive cose che non mi piacciono
Quando ero molto giovane non mollavo mai i libri che iniziavo, ma invecchiando ho incominciato ad abbandonarli e ne sono ben contenta.
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Monet63 ha scritto: ↑mercoledì 21 settembre 2022, 16:22Moby Dick.
La storia è la seguente.
Terminato con grande fatica, in precedenza iniziato e lasciato parecchie volte. Dal primo tentativo di lettura alla lettura dell'ultima pagina sono passati ben 40 anni.
La mia idea era che l'autore, come ha detto Maruska, non avesse avuto rispetto del lettore, rompendo ciò che in gergo è chiamato "patto con il lettore", perché partiva con una promessa di qualcosa che, poi, non manteneva. Ci vogliono 400 pagine (di elucubrazioni e trattati di anatomia cetacea, tecniche di caccia, marinai italiani caciaroni, etc.) per arrivare al dunque, quasi scrivesse a cottimo. Uno che ci mette oltre 400 pagine per arrivare al sodo, non dovrebbe neanche scriverlo un libro.
Poi, una volta finito, pur considerandolo ancora il libro più pesante che abbia mai letto, l'ho rivalutato un po' (certo senza considerarlo quel capolavoro di cui molti parlano), ma ho evitato Melville per principio. Celebrità a parte, ho preferito decisamente altri autori analoghi ma meno conosciuti, come Richard Dana, l'autore di "Due anni sull'oceano", libro letto più volte e che considero un capolavoro.
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Ulisse di Joyce illeggibile pure in inglese
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Marco
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Diversi, tra cui il già citato Moby Dick (estenuante, non sono riuscito ad arrivare neanche alla metà del romanzo); L'ordine degli assassini di M.G.S. Hodgson (sull'ultimo miglio mi sono perso, troppi rimandi a soggetti,periodi storici e dinastie in lingua araba, ma mi riservo di riprendere la lettura quando sarò in fase zen); Stoner di John Williams (con un senso di vergogna - molti dicono sia un capolavoro - ammetto la mia ignoranza a non aver compreso l'autore).
„Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore.“
Giuseppe
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Sicuramente ce ne sono più di uno che ho mollato li, ma quello su cui ho più provato a incaponirmi è stato Viaggio al Temine della Notte di Céline.
Magari un giorno, ogni tanto lo vedo nella libreria col suo bel segnalibro a metà...
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Venceremos.