Obiettivi per digital vs. per pellicola: confronto con due Montegrappa
Inviato: domenica 18 settembre 2022, 3:38
Ho letto varie volte, nei forum di quelli che apparentemente di fotografia ci capiscono, che l'immagine formata sul sensore elettronico dai nuovi obiettivi progettati nell'era della fotografia digitale ha una resa generale - in termini di colore e nitidezza - molto superiore a quella che si può ottenere da una lente, per quanto buona, realizzata all'epoca della fotografia su pellicola.
Da qualche anno, accanto alle mie Hasselblad analogiche (che ora si chiama "sistema V"), ho affiancato una Hasselblad digitale ("sistema H") che usa obiettivi espressamente progettati per il suo sensore di grandi dimensioni (36.7 x 49.1 mm). Tra questi, uno di quelli che uso maggiormente (per lavoro e per gioco) é un Hasselblad HC 120mm Macro.
Per le mie fotocamere Hasselblad del sistema V possiedo (e ho posseduto) vari obiettivi macro, ma quello che ho sempre trovato più sorprendentemente nitido é lo Zeiss Makro Planar 135mm f/5.6, una lente che deve essere utilizzata sul soffietto di estensione perché i suoi elementi posteriori protrudono di alcuni centimetri oltre la flangia del corpo macchina, impedendo di innestarlo direttamente sulla baionetta della fotocamera.
Sulla pellicola il Makro Planar 135mm produce immagini fin troppo nitide. Siccome la buona Hasselblad, al creare il sistema H, ha prodotto anche un adattatore per potervi montare le lenti "heritage" del sistema V, mi sarebbe piaciuto provare questo macro straordinario anche sulla mia Hasselblad digitale, ma la protrusione posteriore degli eletti ottici di questo obiettivo non lo permette.
Hasselblad aveva prodotto, tra il 1985 e il 1993, un interessante accessorio, un tubo di prolunga "variabile", con un elicoidale interno che gli permetteva di estendersi da 63.5 mm sino a 85.5 mm. Fu disegnato con il Makro Planar 135mm in mente, perché a 63.5 mm l'obiettivo mette a fuoco a infinito, mentre a 83.5 può "avvicinarsi" sino a 1.15m dal soggetto, riempiendo il fotogramma 6x6 (in realtà 56x56mm) con una scena da 32.6 cm. Purtroppo, come tutte le cose prodotte per un temp limitato (e in un numero limitato), il tubo variabile é un oggetto insanamente costoso, il che mi ha precluso di provarlo con il mio Makro Planar... sino alla settimana scorsa.
Ora, con il il tubo d'estensione variabile a mano, ho potuto finalmente montare il Makro Planar 135mm f/5.6 (obiettivo per pellicola) sulla Hasselblad H5D e metterlo così a confronto diretto con l'Hasselblad HC 120mm Macro, un'ottica espressamente sviluppata per l'immagine digitale.
Vi presento i risultati qui sotto, con due riprese quasi identiche (le due lenti hanno lunghezza focale diversa e dunque una prospettiva leggermente differente e ottengono lo stesso ingrandimento sul sensore a una distanza distinta) di due penne Montegrappa Extra 1930, co in loro bei pennini extra-fini finemente cesellati.
A voi, amici del forum, l'ardua sentenza. Le immagini, benché di molto ridotte in dimensioni e qualità per poter essere trasmesse via Internet, possono ugualmente essere ampliate a sufficienza sullo schermo del computer per osservare i dettagli fini dei pennini e delle altre incisioni.
Io, per parte mia, trovo che la resa del "vecchio" Makro Planar sia alla pari (ma ad essere sincero la trovo leggermente superiore) a quella dell'obiettivo macro di 30 anni più moderno. La prova di un obiettivo "analogico" vs. un obiettivo "digitale" sul sensore di medio formato non ha dato, a mio avviso, i risultati che si sarebbero previsti leggendo della resa "molto migliore" delle nuove ottiche. Della serie: molte cose si danno per certe perché si continuano a ripetere, finché uno non fa la prova...
Da qualche anno, accanto alle mie Hasselblad analogiche (che ora si chiama "sistema V"), ho affiancato una Hasselblad digitale ("sistema H") che usa obiettivi espressamente progettati per il suo sensore di grandi dimensioni (36.7 x 49.1 mm). Tra questi, uno di quelli che uso maggiormente (per lavoro e per gioco) é un Hasselblad HC 120mm Macro.
Per le mie fotocamere Hasselblad del sistema V possiedo (e ho posseduto) vari obiettivi macro, ma quello che ho sempre trovato più sorprendentemente nitido é lo Zeiss Makro Planar 135mm f/5.6, una lente che deve essere utilizzata sul soffietto di estensione perché i suoi elementi posteriori protrudono di alcuni centimetri oltre la flangia del corpo macchina, impedendo di innestarlo direttamente sulla baionetta della fotocamera.
Sulla pellicola il Makro Planar 135mm produce immagini fin troppo nitide. Siccome la buona Hasselblad, al creare il sistema H, ha prodotto anche un adattatore per potervi montare le lenti "heritage" del sistema V, mi sarebbe piaciuto provare questo macro straordinario anche sulla mia Hasselblad digitale, ma la protrusione posteriore degli eletti ottici di questo obiettivo non lo permette.
Hasselblad aveva prodotto, tra il 1985 e il 1993, un interessante accessorio, un tubo di prolunga "variabile", con un elicoidale interno che gli permetteva di estendersi da 63.5 mm sino a 85.5 mm. Fu disegnato con il Makro Planar 135mm in mente, perché a 63.5 mm l'obiettivo mette a fuoco a infinito, mentre a 83.5 può "avvicinarsi" sino a 1.15m dal soggetto, riempiendo il fotogramma 6x6 (in realtà 56x56mm) con una scena da 32.6 cm. Purtroppo, come tutte le cose prodotte per un temp limitato (e in un numero limitato), il tubo variabile é un oggetto insanamente costoso, il che mi ha precluso di provarlo con il mio Makro Planar... sino alla settimana scorsa.
Ora, con il il tubo d'estensione variabile a mano, ho potuto finalmente montare il Makro Planar 135mm f/5.6 (obiettivo per pellicola) sulla Hasselblad H5D e metterlo così a confronto diretto con l'Hasselblad HC 120mm Macro, un'ottica espressamente sviluppata per l'immagine digitale.
Vi presento i risultati qui sotto, con due riprese quasi identiche (le due lenti hanno lunghezza focale diversa e dunque una prospettiva leggermente differente e ottengono lo stesso ingrandimento sul sensore a una distanza distinta) di due penne Montegrappa Extra 1930, co in loro bei pennini extra-fini finemente cesellati.
A voi, amici del forum, l'ardua sentenza. Le immagini, benché di molto ridotte in dimensioni e qualità per poter essere trasmesse via Internet, possono ugualmente essere ampliate a sufficienza sullo schermo del computer per osservare i dettagli fini dei pennini e delle altre incisioni.
Con lo Zeiss Makro Planar 135mm f/5.6
Con l'obiettivo Hasselblad HC 120mm f/2.8 Macro
Con l'obiettivo Hasselblad HC 120mm f/2.8 Macro
Io, per parte mia, trovo che la resa del "vecchio" Makro Planar sia alla pari (ma ad essere sincero la trovo leggermente superiore) a quella dell'obiettivo macro di 30 anni più moderno. La prova di un obiettivo "analogico" vs. un obiettivo "digitale" sul sensore di medio formato non ha dato, a mio avviso, i risultati che si sarebbero previsti leggendo della resa "molto migliore" delle nuove ottiche. Della serie: molte cose si danno per certe perché si continuano a ripetere, finché uno non fa la prova...