Custom nib di Leonardo: CSI e Architect
Inviato: domenica 4 settembre 2022, 21:31
A sette mesi dall'acquisto della mia prima Leonardo Momento Magico con un pennino CSI customizzato in casa da Salvatore Matrone, mi sono regalata la mia seconda Momento Magico con un pennino Architect, altro tipo di grinding offerto dall'Officina Italiana. Mi aveva assai incuriosita anche la notizia dei nuovi pennini d'oro in-house ma, prima di ordinarne uno, volevo completare la mia esplorazione dei grinding che Leonardo offre modificando i pennini JoWo #6. L'eccellente esperienza di scrittura con il Cursive Smooth Italic nel tempo e le cariche di inchiostro effettuate hanno confermato le impressioni positive . È la mia "prima penna": non solo non ruota mai ed è quella che porto con me per le vacanze, ma grazie alla versatilità del suo pennino, la utilizzo sia con la "quasi cartaccia" dei quaderni di lavoro che con le carte più nobili del mio diario e con quelle che uso per scrivere le mie storie nel tempo libero. Al pennino CSI ho dedicato un inchiostro fatto da me miscelando Aurora Blue e Aurora Black, fino a raggiungere la tonalità che mi piace. Ho altri italici favolosi: Pelikan, Visconti, Pilot, ma nessuno di loro si è rivelato adatto a diventare "il pennino." Non tutti vanno bene su tutte le carte, non tutti scrivono in tutte le posizioni - da divano o da letto - in cui spesso mi ritrovo con un quaderno in mano. Solitamente, l'italico necessita di un buon appoggio. I due IB Pelikan sono 1.5, il Visconti è 1.3: a volte risultano troppo grossi. Il Music di Pilot scrive bene solo se tenuto perpendicolare al foglio.
Come da foto che segue, io tengo la penna ruotata quindi non è stato facile trovare il pennino per tutto. Con il tondissimo iridio dei Pelikan moderni la mia scrittura diventava incomprensibile anche a me stessa.
Il pennino Architect si adatta, come il CSI, alla mia scrittura "obliqua." Inizialmente, l'ho caricato con il Rohrer& Klingner Blu Mare. Sotto, un esempio dal quaderno di lavoro, carta Leuchtturm:
Avevo tuttavia il sospetto, dalle prove fatte in passato, che il Blu Mare non scorresse bene. Con l'Architect, invece, è necessario usare un inchiostro che scorra bene ma che non sia troppo liquido, come con i pennini Zoom e Fude De Mannen: tutti e tre, infatti, scrivono con diversi spessori a seconda dell'inclinazione. Per questo è richiesto che il pennino sia ben lubrificato, ma l'inchiostro non deve essere eccessivamente liquido. Ho, dunque, deciso di sperimentare sull’Architect il Diamine Bilberry che mi piace moltissimo per il suo sheen, ma per il quale non avevo ancora trovato la penna adatta. Lo avevo caricato su una Safari con Lamy Z55 OB, ma le lettere si impastavano. Per questo inchiostro ci vogliono un tratto largo (altrimenti si rinuncia allo sheen), un alimentatore bagnato e un pennino dalla precisione chirurgica. Nessuno dei miei obliqui è così, né Lamy ma neanche Montblanc e Pelikan. Inoltre, il Bilberry potrebbe essere rognoso da pulire dall'alimentatore, come tutti gli inchiostri con sheen, che tendono a seccare se non usati nel continuo. Meglio, dunque, una penna con un gruppo scrittura facilmente svitabile. La Momento Magico si conferma funzionale anche in questo caso: la facilità con cui è interamente smontabile amplia la gamma di inchiostri con cui poterla usare.
Il CSI si conferma, per ora, il pennino più morbido tra i due. Ebbene sì, per la mia esperienza, anche il gruppo scrittura JoWo in acciaio può diventare morbido (non sto dicendo né elastico né, neanche lontanamente, Flex) dopo un uso intensivo. Intendo dire che, usandolo tanto, il pennino cede in morbidezza. L'Architect non è uno Zoom perché è tagliato in maniera completamente diversa, ma con lo Zoom condivide la possibilità di tracciare linee di diversi spessori a seconda dell'inclinazione e di scrivere in reverse come se fosse un altro pennino. In reverse può essere usato per pagine, perché il flusso di inchiostro rimane costante, ed è un F con feedback sempre molto preciso. Come il CSI, il pennino Architect di Leonardo scrive sotto il peso della penna e a tutte le angolazioni, tanto che il pennino Architect fa ora compagnia al rodato CSI per la scrittura in posture antigravitazionali.
Anche l'Architect ha una grande morbidezza nella scrittura, con un feedback più pronunciato ma estremamente piacevole: ha presa sul foglio e, al tempo stesso, grazie all'alimentatore ben calibrato e "performante" scorre senza fatica. Lo sweet spot del pennino si trova sull'angolo di scrittura a cui viene naturale tenere la penna, al tempo stesso è divertente giocare col pennino e capire come si comporti nelle varie angolazioni. Io lo trovo molto comodo da usare al lavoro perché mi sono utili i vari spessori di scrittura per mettere in evidenza qualcosa, o per infilare dei commenti in interlinea scrivendo in reverse. Anche con il Fude De Mannen ottengo risultati simili ma, avendo il Fude su una Sailor Profit molto economica, è giocoforza che in questo momento tragga più soddisfazione nell'usare l'Architect come complemento del CSI!
Come da foto che segue, io tengo la penna ruotata quindi non è stato facile trovare il pennino per tutto. Con il tondissimo iridio dei Pelikan moderni la mia scrittura diventava incomprensibile anche a me stessa.
Il pennino Architect si adatta, come il CSI, alla mia scrittura "obliqua." Inizialmente, l'ho caricato con il Rohrer& Klingner Blu Mare. Sotto, un esempio dal quaderno di lavoro, carta Leuchtturm:
Avevo tuttavia il sospetto, dalle prove fatte in passato, che il Blu Mare non scorresse bene. Con l'Architect, invece, è necessario usare un inchiostro che scorra bene ma che non sia troppo liquido, come con i pennini Zoom e Fude De Mannen: tutti e tre, infatti, scrivono con diversi spessori a seconda dell'inclinazione. Per questo è richiesto che il pennino sia ben lubrificato, ma l'inchiostro non deve essere eccessivamente liquido. Ho, dunque, deciso di sperimentare sull’Architect il Diamine Bilberry che mi piace moltissimo per il suo sheen, ma per il quale non avevo ancora trovato la penna adatta. Lo avevo caricato su una Safari con Lamy Z55 OB, ma le lettere si impastavano. Per questo inchiostro ci vogliono un tratto largo (altrimenti si rinuncia allo sheen), un alimentatore bagnato e un pennino dalla precisione chirurgica. Nessuno dei miei obliqui è così, né Lamy ma neanche Montblanc e Pelikan. Inoltre, il Bilberry potrebbe essere rognoso da pulire dall'alimentatore, come tutti gli inchiostri con sheen, che tendono a seccare se non usati nel continuo. Meglio, dunque, una penna con un gruppo scrittura facilmente svitabile. La Momento Magico si conferma funzionale anche in questo caso: la facilità con cui è interamente smontabile amplia la gamma di inchiostri con cui poterla usare.
Il CSI si conferma, per ora, il pennino più morbido tra i due. Ebbene sì, per la mia esperienza, anche il gruppo scrittura JoWo in acciaio può diventare morbido (non sto dicendo né elastico né, neanche lontanamente, Flex) dopo un uso intensivo. Intendo dire che, usandolo tanto, il pennino cede in morbidezza. L'Architect non è uno Zoom perché è tagliato in maniera completamente diversa, ma con lo Zoom condivide la possibilità di tracciare linee di diversi spessori a seconda dell'inclinazione e di scrivere in reverse come se fosse un altro pennino. In reverse può essere usato per pagine, perché il flusso di inchiostro rimane costante, ed è un F con feedback sempre molto preciso. Come il CSI, il pennino Architect di Leonardo scrive sotto il peso della penna e a tutte le angolazioni, tanto che il pennino Architect fa ora compagnia al rodato CSI per la scrittura in posture antigravitazionali.
Anche l'Architect ha una grande morbidezza nella scrittura, con un feedback più pronunciato ma estremamente piacevole: ha presa sul foglio e, al tempo stesso, grazie all'alimentatore ben calibrato e "performante" scorre senza fatica. Lo sweet spot del pennino si trova sull'angolo di scrittura a cui viene naturale tenere la penna, al tempo stesso è divertente giocare col pennino e capire come si comporti nelle varie angolazioni. Io lo trovo molto comodo da usare al lavoro perché mi sono utili i vari spessori di scrittura per mettere in evidenza qualcosa, o per infilare dei commenti in interlinea scrivendo in reverse. Anche con il Fude De Mannen ottengo risultati simili ma, avendo il Fude su una Sailor Profit molto economica, è giocoforza che in questo momento tragga più soddisfazione nell'usare l'Architect come complemento del CSI!