Omas Saffron Blue Paragon

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rrfreak63
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Messaggio da rrfreak63 »

Buongiorno, cortesemente chiedo lumi sulla qualita' di questa penna.
Il materiale con cui e' stata prodotta e' la resina vegetale suscettibile alle alterazioni nel corso del tempo o e' fatta con una resina stabile?
Grazie
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francoiacc
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Messaggio da francoiacc »

rrfreak63 ha scritto: mercoledì 31 agosto 2022, 10:52 Buongiorno, cortesemente chiedo lumi sulla qualita' di questa penna.
Il materiale con cui e' stata prodotta e' la resina vegetale suscettibile alle alterazioni nel corso del tempo o e' fatta con una resina stabile?
Grazie
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alfredop
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Messaggio da alfredop »

Come dice Francesco è una penna in celluloide quindi non soggetta alle deformazione della resina vegetale. D’altra parte in quest’ultimo periodo ho viste diverse di queste penne soggette alla cristallizzazione, che per certi versi è anche peggio della deformazione.

Alfredo
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Messaggio da Pensuser »

Esatto, la penna è in celluloide. Esemplari in cui predomina l'ocra, in altri il blu... Con una ricerca su internet si può verificare come su alcuni esemplari vi siano viraggi.
rrfreak63
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Messaggio da rrfreak63 »

quindi anche con la celluloide Omas occorre starne lontano ? 😊
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giorgiogreco
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Messaggio da giorgiogreco »

che peccatto certe bellissime celluloidi lavorate da persone sbagliate
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Messaggio da Pensuser »

Dipende dai colori: su Blue Royal, Saft Green e Scarlet Red non mancano esempi di cristallizzazioni e/o viraggi e/o deformazioni. Non ho notizie di problemi su Arco Brown e Green e su Pearl Gray. Personalmente possiedo una Arco Brown: acquistata nel 1991, in uso quasi quotidiano da più di tren'anni, finora nessun problema di nessun genere.
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maylota
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Messaggio da maylota »

Io ho una penna in celluloide Saffron Blue prodotta da Omas per l'anniversario di noto negozio storico nel 2008 e purtroppo gli anellini sembrano iniziare ad avere dei problemi (ballano). Speriamo non sia grave.

Temo che la celluloide (tutte) abbiano una data di fine vita non molto il là con gli anni. In ogni caso, scado prima io e quindi me ne preoccupo il giusto. :D
Venceremos.
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Messaggio da sansenri »

La Paragon Saffron è una delle bellissime Omas (a patto che sia la versione con le screziature blu, ne fu fatta una seconda versione che di blu ne aveva quasi nulla).
Il lucido ragionamento di maylota ha un suo sensato valore, molti di noi questo ragionamento lo hanno fatto, anche dovesse la penna perire per prima. Nel senso che se sei disposto a trascendere il discorso "è solo una penna per scrivere" e vederla come un meraviglioso oggetto del desiderio di cui non privarsi fosse anche a termpo determinato, ecco che tutto ha senso. :)
Sulle celluloidi un po' si incrociano e le dita (alcune durano oltre una vita) e un po' si ragiona come con i costosi sigari che comunque te li fumi (ed io sono uno che non fuma...).
Se invece hai timore di buttare soldi al vento, lascia perdere... :wave:
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Messaggio da rrfreak63 »

alla mia Gentleman si è ristretto il fusto negli anni. La comperai perché mi piacque e la usai poco prima di accantonarla. quando la ripresi scoprii il difetto tanto che anche Brunori mi disse di lasciarla perdere che non valeva la pena di ripararla. ora sul fusto stanno affiorando dei puntini. Questa mi pare proprio blu
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o sbaglio?
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Messaggio da sansenri »

sì, direi bella!

Le mie Paragon, Gentleman, Extra, in resina non si sono ristrette, restringimenti recenti non ne ho visti, la sensazione è che quelle che si dovevano restringere lo hanno già fatto, le altre probabilmente ormai restano stabili.
Il rischio è comprarne una usata di quelle che si sono ristrette, infatti bisogna stare attenti e guardarle bene (se gli anellini ballano, se il cappuccio non si avvita fino in fondo, etc.) c'è sempre qualcuno che ci prova...

Su quelle in celluloide il primo segno sono gli anelli che diventano verdi (corrosi dall'acido che viene emesso nella decomposizione), i cambiamenti di colore nella celluloide (ma di solito accade dopo), la superficie che diventa opaca/umida, le deformazioni.
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Messaggio da rrfreak63 »

ahi ahi ahi mi sta passando la voglia di prenderla.
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Messaggio da sansenri »

il processo di decadimento della celluloide è abbastanza lungo di solito, le avvisaglie quindi si vedono parecchio prima (appunto, piccole deformazioni, accenni di corrosione delle parti metalliche, opacizzazione della superficie, cambi di colore, etc.).
Bisogna stare attenti quando si comprano usate (e ormai in pratica lo sono quasi tutte) che non ci siano già i segni iniziali.
Se ci sono, la fine è inesorabile, seppure magari anche dopo qualche anno... se non ci sono potrebbe non accadere nulla per una vita.
Lo dico per esperienza (una, e quindi fa caso a se, non posso certo generalizzare).

posto il link al racconto della fine della mia Galileo Galilei su FPN
(come dicono gli anglosassoni "not for the faint of heart")
https://www.fountainpennetwork.com/foru ... /#comments
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Messaggio da francoiacc »

Ci sono celluloidi più soggette alla cristallizzazione e autodistruzione, altre meno, credo dipenda dai colori.
Comunque celluloidi arrivate illese fini ai giorni nostri probabilmente dureranno ancora a lungo.
Poi, ammesso che non esiste rimedio, se si adotta qualche accortezza si può sperare di tenerle in vita per qualche altro anno. Ho una Doric Kashmire Green in cui si nota un accenno di cristallizzazione agli estremi di fusto e cappuccio, la tengo fuori e lontana da altre penne e un paio di volte all’anno tengo le parti incriminate in ammoniaca diluita per una mezz’ora. Sono tre anni che ci teniamo compagnia e non si è mosso più nulla.
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Messaggio da sansenri »

da tante cose probabilmente, è noto che le celluloidi più chiare o soprattutto trasparenti sono più soggette perchè in quelle più scure vengono aggiunti i coloranti che spesso funzionano anche da stabilizzatori (è spiegato anche nel documento di cui aveva postato di recente un link Esme, mi pare), ma anche dai processi di produzione e di successivo lavaggio. E' possibile che i lavaggi non siano stati fatti in maniera adeguata su alcuni lotti specialmente nelle celluloidi moderne. Qualcuno ipotizzava che in passato il processo di lavaggio degli acidi residui fosse molto lungo e intenso, mentre in tempi più moderni si è dovuto ridurlo perchè fortemente inquinante, il ché potrebbe spiegare la maggiore instabilità delle celluloidi moderne, magari peggiore su alcuni lotti.
L'ipotesi che i problemi siano legati a lotti specifici potrebbe anche spiegare perchè alcune celluloidi di un determinato colore si deteriorano, ma non tutti i pezzi prodotti, ossia ve ne sono un buon numero che restano perfetti.
Non sono comunque un esperto, e riporto informazioni lette/sentite a varie riprese.
Nel caso della mia Galileo, una cosa che ho notato è che mentre le parti nere della celluloide sembravano restare intatte le parti bianche prendevano un colore verdino giallastro e sembravano liquefarsi.
P1190936-3 Omas Galileo.jpg
PS pare che giochi anche la temperatura (ovviamente essendo una reazione chimica), non troppo comodo però tenere le Omas nel freezer...
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