Pelikan 100N, una piccola grande penna.
Inviato: sabato 9 luglio 2022, 10:58
Nonostante la mia preferenza per penne di grande taglia, la famiglia delle piccole Pelikan 100 in tutte le sue declinazioni ha sempre riscosso il mio interesse. La penna di cui voglio parlarvi in questa piccola recensione è la classica Pelikan 100N nera, non è la mia prima 100N, anzi è l'ultima arrivata, ma nella sua semplicità non può non mettere d'accordo i gusti dei più e poi è facilmente accessible, anche per i costi.
La 100N venne introdotta nel 1937 esclusivamente sui mercati esteri come l’evoluzione della 100, infatti la N sta appunto per Neu (Nuova), nel 1938 venne resa disponibile anche per il mercato interno. Ma non è qui mia intenzione tediare nessuno con la storia e l’evoluzione della 100N, chi è interessato potrà approfondire sul portale Storia del forum al seguente link: https://www.fountainpen.it/Pelikan_100N
La Pelikan 100N è una penna dalla linea elegante ed essenziale, ma soprattutto funzionale, una penna “garbata” e, in questa versione tutta nera, più discreta; una penna che, con i suoi 123mm da chiusa, sembra una piccoletta ma non lo è in nessun senso. Persino io, dotato di mani taglia XXL, trovo la 100N comoda con la sua sezione di diametro pari a 10mm, e lo è persino senza cappuccio con i suoi 119cm di lunghezza, mentre calzata arriva a 16cm.
In questa penna troviamo un emblema dello stile Art Dèco, di cui l’Europa ne era precursore, con le sue forme geometriche, turgida da chiusa e aerodinamica quando calzata, con l’ampia curva che caratterizza non più il solo cupolino sulla clip ma, in questa nuova versione, anche il fondello di ricarica. Un icona di stile, eleganza e qualità tecniche che le ha consentito di giungere fino ai nostri giorni, nelle sue riedizioni, quasi immutata nelle sue linee e nei principi costruttivi.
Ma veniamo a questa penna. Avendo la guarnizione del pistone in gomma trasparente è possibile datarla con buona precisione come un esemplare di fine produzione tra il 1953 e il 1954.
Sul cappuccio troviamo il logo con i due pulcini su cui si vede ancora molto bene la colorazione verde, in tinta con la finestra di ispezione dell’inchiostro.
Il cappuccio si rimuove in un giro esatto e può essere calzato rendendo la linea della penna slanciata ed elegante quando in assetto di scrittura. Personalmente, quando una penna lo consente, la uso sempre con il cappuccio calzato, al contrario di una corrente di utenti che aborriscono la cosa, su questa però non è una questione di preferenze: va calzata, non farlo è un crimine contro lo stile!
Il fusto ha un lieve scalino sopra l’ampia finestra di ispezione per l’inchiostro (scalino assente nella 100N di produzione milanese).
Guardando la penna aperta con il cappuccio calzato sembra di vedere un edificio in architettura Dèco, con i tre cilindri del cappuccio, fusto e finestrella dell’inchiostro, di diametro leggermente inferiore al precedente così che, con la sezione e il pennino, si ha una forma geometricamente slanciata; come non vederci le linee del Chrisler Building di New York.
Il sistema di ricarica è il pistone, cavallo di battaglia del marchio sin dalla sua progenitrice: semplice, solido, ben fatto e facilmente manutenibile. Per rimuoverlo basta scaldare un po’ la sommità e svitarlo ruotando la ghiera sotto il fondello di ricarica in senso orario.
La capacità di inchiostro della 100N è impressionante se paragonato alle penne di produzione moderne, questa piccoletta riesce a trasportare quasi 2ml di inchiostro se la si carica a tappo!
Su questo esemplare poi ritroviamo il collarino con due scanalature stile Montblanc, introdotto da Pelikan nel 1950, cosa che ne consente la rimozione con una apposita chiavetta.
L’alimentatore è quello in ebanite con le alette verticali a formare tre scanalature. Il pennino che la equipaggia è un 14K gradazione DEF ossia un pennino EF per Carta Carbone (Durchschribe).
E’ caratterizzato da due fori di sfiato ed è estremamente rigido, è un pennino dal tratto realmente fine e scorrevole il che ne fa una penna da poter usare quotidianamente su qualsiasi tipo di carta. Caricata con il 4001 nero non perde un colpo, scrive ininterrottamente con un flusso perfettamente misurato ed un tratto preciso e costante; ci si va avanti per pagine e pagine senza la minima indecisione.
Certo una penna di queste non è una penna che si sceglie in negozio e su cui aspettarsi la garanzia del produttore, almeno non su questa generazione di 100N, ma non è un azzardo comprarne una da un venditore di comprovata serietà, magari ad un Pen Show. Con una cifra che varia tra i 150€ e i 250€ si possono trovare delle intramontabili icone di stile ed eleganza in perfetta forma, che possono donare ancora anni e anni di piacevole scrittura.
La 100N venne introdotta nel 1937 esclusivamente sui mercati esteri come l’evoluzione della 100, infatti la N sta appunto per Neu (Nuova), nel 1938 venne resa disponibile anche per il mercato interno. Ma non è qui mia intenzione tediare nessuno con la storia e l’evoluzione della 100N, chi è interessato potrà approfondire sul portale Storia del forum al seguente link: https://www.fountainpen.it/Pelikan_100N
La Pelikan 100N è una penna dalla linea elegante ed essenziale, ma soprattutto funzionale, una penna “garbata” e, in questa versione tutta nera, più discreta; una penna che, con i suoi 123mm da chiusa, sembra una piccoletta ma non lo è in nessun senso. Persino io, dotato di mani taglia XXL, trovo la 100N comoda con la sua sezione di diametro pari a 10mm, e lo è persino senza cappuccio con i suoi 119cm di lunghezza, mentre calzata arriva a 16cm.
In questa penna troviamo un emblema dello stile Art Dèco, di cui l’Europa ne era precursore, con le sue forme geometriche, turgida da chiusa e aerodinamica quando calzata, con l’ampia curva che caratterizza non più il solo cupolino sulla clip ma, in questa nuova versione, anche il fondello di ricarica. Un icona di stile, eleganza e qualità tecniche che le ha consentito di giungere fino ai nostri giorni, nelle sue riedizioni, quasi immutata nelle sue linee e nei principi costruttivi.
Ma veniamo a questa penna. Avendo la guarnizione del pistone in gomma trasparente è possibile datarla con buona precisione come un esemplare di fine produzione tra il 1953 e il 1954.
Sul cappuccio troviamo il logo con i due pulcini su cui si vede ancora molto bene la colorazione verde, in tinta con la finestra di ispezione dell’inchiostro.
Il cappuccio si rimuove in un giro esatto e può essere calzato rendendo la linea della penna slanciata ed elegante quando in assetto di scrittura. Personalmente, quando una penna lo consente, la uso sempre con il cappuccio calzato, al contrario di una corrente di utenti che aborriscono la cosa, su questa però non è una questione di preferenze: va calzata, non farlo è un crimine contro lo stile!
Il fusto ha un lieve scalino sopra l’ampia finestra di ispezione per l’inchiostro (scalino assente nella 100N di produzione milanese).
Guardando la penna aperta con il cappuccio calzato sembra di vedere un edificio in architettura Dèco, con i tre cilindri del cappuccio, fusto e finestrella dell’inchiostro, di diametro leggermente inferiore al precedente così che, con la sezione e il pennino, si ha una forma geometricamente slanciata; come non vederci le linee del Chrisler Building di New York.
Il sistema di ricarica è il pistone, cavallo di battaglia del marchio sin dalla sua progenitrice: semplice, solido, ben fatto e facilmente manutenibile. Per rimuoverlo basta scaldare un po’ la sommità e svitarlo ruotando la ghiera sotto il fondello di ricarica in senso orario.
La capacità di inchiostro della 100N è impressionante se paragonato alle penne di produzione moderne, questa piccoletta riesce a trasportare quasi 2ml di inchiostro se la si carica a tappo!
Su questo esemplare poi ritroviamo il collarino con due scanalature stile Montblanc, introdotto da Pelikan nel 1950, cosa che ne consente la rimozione con una apposita chiavetta.
L’alimentatore è quello in ebanite con le alette verticali a formare tre scanalature. Il pennino che la equipaggia è un 14K gradazione DEF ossia un pennino EF per Carta Carbone (Durchschribe).
E’ caratterizzato da due fori di sfiato ed è estremamente rigido, è un pennino dal tratto realmente fine e scorrevole il che ne fa una penna da poter usare quotidianamente su qualsiasi tipo di carta. Caricata con il 4001 nero non perde un colpo, scrive ininterrottamente con un flusso perfettamente misurato ed un tratto preciso e costante; ci si va avanti per pagine e pagine senza la minima indecisione.
Certo una penna di queste non è una penna che si sceglie in negozio e su cui aspettarsi la garanzia del produttore, almeno non su questa generazione di 100N, ma non è un azzardo comprarne una da un venditore di comprovata serietà, magari ad un Pen Show. Con una cifra che varia tra i 150€ e i 250€ si possono trovare delle intramontabili icone di stile ed eleganza in perfetta forma, che possono donare ancora anni e anni di piacevole scrittura.