Wahl Eversharp matita meccanica (Dart pattern)
Inviato: martedì 5 luglio 2022, 19:28
Matita in metallo placcato oro di Wahl Eversharp, presumibilmente della prima metà degli anni venti , con decorazione a freccia (a catalogo W.E. denominata Dart pattern). Alla sommità reca incise le scritte "Wahl Eversharp" nei classici caratteri d'epoca di W.E. , e subito sotto "GOLD FILLED MADE IN U.S.A."
Matita molto comune all’epoca, conserva tutto il suo fascino, sia per quanto riguarda la semplicità della decorazione del corpo penna e la decorazione a motivo floreale della sommità a forma di corona, sia per quanto riguarda la semplice ingegnosità di funzionamento : queste tipologie di matite chiamate propelling pencil (matite a spinta) hanno un semplice tondino in metallo vincolato a quello che possiamo chiamare un cursore filettato che scorre interno del fusto , che letteralmente spinge la mina fuori dal puntale del corpo penna quando si ruota la sommità di quest’ultima; la mina non è trattenuta nella sede da nessun meccanismo : il diametro della mina è di circa un decimo di millimetro maggiore rispetto al diametro interno del puntale della matita, la forza d’ attrito che si instaura tra i due è sufficiente a non fare cadere la mina quanto è in posizione verticale, e in fase di scrittura la mina è impossibilitata a rientrare nel corpo penna poiché è ostacolata dal tondino che precedentemente la ha spinta fuori.
La freccia rossa indica il cursore filettato (maschio) al quale è solidale il tondino spingi mina.
L’interno del corpo della matita è filettato (femmina) per quasi tutta la sua lunghezza (freccia rossa) ed è a questa filettatura che si aggancia il cursore fungendo da vite senza fine azionata dalla rotazione manuale della sommità a corona della matita : girando in senso orario il cursore scende verso la punta, facendo quindi scendere anche il tondino metallico che a sua volta spinge la mina fuori dal foro del puntale.
Per caricare la matita, è sufficiente girare in senso antiorario il fondello-corona, liberando così il gruppo cursore/tondino dal corpo principale; ora è necessario fare arretrare completamente il tondino (semplicemente a mano, spingendolo), e nella parte evidenziata dalle frecce blu si può notare che il tondino rientrando ha liberato un piccolo foro nel quale la mina si poggia comodamente tenendo il tutto in posizione verticale e con la mina rivolta verso l’alto. A questo punto si calza sopra al gruppo cursore/tondino contenete la mina il copro della matita , e si avvita il tutto; si continua a ruotare il fondello a corona fino a quando non si vedrà uscire la mina dalla punta… la matita è pronta all’uso.
Se sembra complicato e laborioso, è solo colpa mia che non sono stato bravo nella spiegazione : l’utilizzo di questo tipo di matita è più facile a farsi che a dirsi. La vera cosa difficile , o meglio alla quale prestare attenzione è il diametro della mina : deve essere di un pelo più grande del diametro interno del puntale, sforzare quel che basta per farla rimanere in sede e non cadere , ma senza eccedere pena il rischio di spezzare continuamente le mine o tappare il foro del puntale. Questa Wahl Eversharp utilizza mine da 1,1 mm , molto comuni all’epoca (così pare…)
Bella fortuna avere trovato in un negozio qui a Torino una scatoletta di mine Eversharp !
Matita molto comune all’epoca, conserva tutto il suo fascino, sia per quanto riguarda la semplicità della decorazione del corpo penna e la decorazione a motivo floreale della sommità a forma di corona, sia per quanto riguarda la semplice ingegnosità di funzionamento : queste tipologie di matite chiamate propelling pencil (matite a spinta) hanno un semplice tondino in metallo vincolato a quello che possiamo chiamare un cursore filettato che scorre interno del fusto , che letteralmente spinge la mina fuori dal puntale del corpo penna quando si ruota la sommità di quest’ultima; la mina non è trattenuta nella sede da nessun meccanismo : il diametro della mina è di circa un decimo di millimetro maggiore rispetto al diametro interno del puntale della matita, la forza d’ attrito che si instaura tra i due è sufficiente a non fare cadere la mina quanto è in posizione verticale, e in fase di scrittura la mina è impossibilitata a rientrare nel corpo penna poiché è ostacolata dal tondino che precedentemente la ha spinta fuori.
La freccia rossa indica il cursore filettato (maschio) al quale è solidale il tondino spingi mina.
L’interno del corpo della matita è filettato (femmina) per quasi tutta la sua lunghezza (freccia rossa) ed è a questa filettatura che si aggancia il cursore fungendo da vite senza fine azionata dalla rotazione manuale della sommità a corona della matita : girando in senso orario il cursore scende verso la punta, facendo quindi scendere anche il tondino metallico che a sua volta spinge la mina fuori dal foro del puntale.
Per caricare la matita, è sufficiente girare in senso antiorario il fondello-corona, liberando così il gruppo cursore/tondino dal corpo principale; ora è necessario fare arretrare completamente il tondino (semplicemente a mano, spingendolo), e nella parte evidenziata dalle frecce blu si può notare che il tondino rientrando ha liberato un piccolo foro nel quale la mina si poggia comodamente tenendo il tutto in posizione verticale e con la mina rivolta verso l’alto. A questo punto si calza sopra al gruppo cursore/tondino contenete la mina il copro della matita , e si avvita il tutto; si continua a ruotare il fondello a corona fino a quando non si vedrà uscire la mina dalla punta… la matita è pronta all’uso.
Se sembra complicato e laborioso, è solo colpa mia che non sono stato bravo nella spiegazione : l’utilizzo di questo tipo di matita è più facile a farsi che a dirsi. La vera cosa difficile , o meglio alla quale prestare attenzione è il diametro della mina : deve essere di un pelo più grande del diametro interno del puntale, sforzare quel che basta per farla rimanere in sede e non cadere , ma senza eccedere pena il rischio di spezzare continuamente le mine o tappare il foro del puntale. Questa Wahl Eversharp utilizza mine da 1,1 mm , molto comuni all’epoca (così pare…)
Bella fortuna avere trovato in un negozio qui a Torino una scatoletta di mine Eversharp !