CercoConsigli ha scritto: ↑giovedì 19 maggio 2022, 22:33
Il punto è questo
Io NON voglio usare stilografiche
Mi piacerebbe tantissimo se esistessero filler, artist pen ecc con dentro questi inchiostri impermeabili all'acqua che non sbavano nemmeno se li bagni nell'immediato.
Esistono ?
È questa la mia domanda diretta
Vi ringrazio ancora
Ho capito.
Se non devi usare stilografiche allora la scelta si allarga. L'uso di inchiostri stilografici, nel tuo caso, è del tutto inutile e insensato.
Cominciamo col dire che la maggior parte degli inchiostri dati come resistenti in realtà non lo sono al 100%. Questo è un problema spesso sottovalutato, che può sporcare il tono di - ad esempio - un colore pulito e brillante come un giallo azoico, producendo un verdaccio o comunque un giallo meno brillante, per via della infinitesimale parte di nero che finisce in miscela.
Tra i neri più resistenti all'acqua in assoluto abbiamo gli inchiostri acrilici, come i fantastici Liquitex Ink che al momento sono quanto di più resistente sia disponibile. Possono essere caricati anche in fineliner non ricaricabili (troverai alcuni video su youtube che insegnano a ricaricare un fineliner teoricamente usa e getta), restano resistenti all'acqua anche quando saturi la carta con vari passaggi (cosa che non succede, ad esempio, con la comune china), possono essere usati con i normali pennini da disegno e calligrafia e ovviamente anche a pennello. L'inchiostro acrilico è un materiale prodotto anche da altri fabbricanti, come Daler Rowney (FW e system 3), Sennelier (linea Abstract), Talens (Amsterdam Ink), Holbein (Acrylic Ink) ed altri.
Da prestare attenzione a quegli inchiostri acrilici NON dati come resistenti all'acqua, perché formulati per restare acquerellabili o per avere impatto minore nelle stilografiche (nel senso di mantene facile ed efficace la pulizia della penna), come i Winsor&Newton calligraphy, i Rohrer Scketch, etc.
Inoltre, dovendo fare solo disegno, è bene rivolgersi a linee di inchiostri prodotti con pigmenti testati come resistenti alla luce: quelli che ti ho indicato lo sono, anche se di norma il nero è sempre resistente perché prodotto partendo da un pigmento estremamente fotostabile, come il carbon black PBk6 o PBk7. In ogni caso, sui colori fotostabili il fabbricante indica la resistenza.
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L'altra alternativa sono i fineliner con inchiostri ai pigmenti, quando dichiaratamente resistenti all'acqua. Il vantaggio di questi strumenti è la punta calibrata e precisissima, talvolta incredibilmente sottile, con un tratto costante spesso impossibile da ottenere in altro modo. I più diffusi sono:
- Pigma Micron di Sakura (ottimi), probabilmente i più diffusi;
- Unipin Fine Line (assolutamente straordinari, la mia prima scelta), dotati di punta molto robusta, disponibili anche in due gradazioni di grigio (chiaro e scuro) nei soli calibri da 0,1 e 0,5;
- Staedtler, piuttosto buoni ma con un nero meno profondo rispetto agli altri;
- Faber Castell.
Da evitare le produzioni cinesi che spopolano su Amazon; molto economiche, ma del tutto inadatte, inoltre si va a fortuna, e comunque l'inchiostro è di solito da mediocre a scadente e non del tutto resistente all'acqua.
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In quanto al bagnarli nell'immediato, ha un suo peso l'interazione con la carta. Le carte da acquerello hanno una collatura sia in massa che in superficie, perché l'acquerello non deve entrare dentro le fibre della carta, altrimenti perde brillantezza. Le carte Fabriano, anche non del tutto in fibre di cotone (come quella che usi tu al 50%) sono sempre di qualità più che decorosa, ma la collatura è - per così dire - vigorosa. Il mio consiglio è di fare inizialmente qualche prova per vedere come interagisce l'inchiostro che avrai scelto con la carta che usi. In ogni caso avrai un tempo di transizione, breve (diciamo un minuto, a voler esagerare), durante il quale il tratto apparirà asciutto ma sarà ancora intaccabile dall'acqua; facendo qualche prova potrai determinare a quanto ammonta tale tempo di transizione.
Non mi viene altro in mente, almeno per ora.
