FountainPen.it Forum

Care Amiche e cari Amici del Forum, dopo vari acquisti mint, seminuovi, poco usati o con segni del tempo, ieri sera ho ordinato on line una penna ...nuova!

Niente di esagerato, una Kaweco Liliput green, da abbinare alla mia copper che mi segue da tempo nelle trasferte di lavoro.
Appena arriva, inserisco la cartuccia e via... oppure lavaggio preliminare veloce con acqua, magari sfruttando il microscopico converter???

Grazie fin da ora per i consigli e saluti a Tutte/Tutti. G.

Io non lavo mai le penne nuove. Semplicemente le carico e ci scrivo.
Fino ad ora non e' successo niente di anomalo.

Il converter tipo "squeeze" della Kaweco e' pessimo.
Alla fine lo carico con una siringa perche' tirare su piu' di una goccia di inchiostro e' un'impresa!!
Forse sono io a non essere capace di usarlo, ma ho il dubbio che sia proprio progettato male.
Bella penna comunque...goditela!

Io le penne le lavo (sempre relativamente) solo quando smesse o a cambio colore, il resto è noia.

Personalmente, se acquisto una penna moderna, nuova, economica, con alimentatore in plastica (tutti e quattro i requisiti, ma il quarto è opzionale) tendo a lasciare il gruppo scrittura in ammollo (almeno) un giorno in acqua appena_appena saponata.

Quando non l'ho fatto, spesso (non sempre) ho avuto problemi di flusso, quindi ora lo faccio come routine.

Le Santini non le ho lavate, La Leonardo neanche, le MB meno che mai;
Le Twisbi, le Kaweco e le Parker 51 (nuovo modello) si (sono gli acquisti più recenti....).

Un lavaggio molto breve, sempre secondo me, non sposta nulla e non serve a nulla: l'obiettivo dovrebbe essere quello di rimuovere (l'eventuale) residuo oleoso o solido della lavorazione a macchina dell'alimentatore, il che in nessun modo è un'operazione rapida.

MatteoM ha scritto: ↑giovedì 5 maggio 2022, 16:19 Il converter tipo "squeeze" della Kaweco e' pessimo.
Alla fine lo carico con una siringa perche' tirare su piu' di una goccia di inchiostro e' un'impresa!!
Forse sono io a non essere capace di usarlo, ma ho il dubbio che sia proprio progettato male.
Bella penna comunque...goditela!

Ti confermo che anch'io con l'altra Liliput (la copper) mi sono trovato male con il converter, con lo stesso problema che lamenti tu (impossibile caricare più di qualche goccia). Adesso piuttosto ricarico le cartucce con la siringa (...o le uso tal quali). E forse il fatto che il converter di questa penna non sia più in produzione è proprio legato al fatto che non era particolarmente riuscito.
Ne conservo comunque un paio nel cassetto che magari potrebbero essermi utili per qualche "risciacquo".

Sono ancora perplesso sul lavaggio iniziale, grazie comunque per il tuo suggerimento. Ciao.

rolex hunter ha scritto: ↑giovedì 5 maggio 2022, 18:18 Personalmente, se acquisto una penna moderna, nuova, economica, con alimentatore in plastica (tutti e quattro i requisiti, ma il quarto è opzionale) tendo a lasciare il gruppo scrittura in ammollo (almeno) un giorno in acqua appena_appena saponata.

Quando non l'ho fatto, spesso (non sempre) ho avuto problemi di flusso, quindi ora lo faccio come routine.

Le Santini non le ho lavate, La Leonardo neanche, le MB meno che mai;
Le Twisbi, le Kaweco e le Parker 51 (nuovo modello) si (sono gli acquisti più recenti....).

Un lavaggio molto breve, sempre secondo me, non sposta nulla e non serve a nulla: l'obiettivo dovrebbe essere quello di rimuovere (l'eventuale) residuo oleoso o solido della lavorazione a macchina dell'alimentatore, il che in nessun modo è un'operazione rapida.

...ahia... opinioni discordanti, mi lasciate nel dubbio

Grazie comunque per il consiglio! G.

io ogni penna che compero, nuova o d'annata che sia la carico e basta. Ho letto su vari forum che alcune marche 'moderne' in alcuni casi hanno richiesto un lavaggio preliminare. Penso che siano leggende metropolitane.
Una Leonardo l'ho lavata tanto per provare ma non posso dire se anche da intonsa avrebbe scritto altrettanto bene o meno. Comunque le lavo solo dopo avere esaurito l'inchiostro prima di metterle a riposo.

di solito non lavo le penne nuove, ma una Kaweco che scriveva male, dopo averla lavata con acqua e sapone, ha cominciato a scrivere.

Maruska ha scritto: ↑giovedì 5 maggio 2022, 19:34 di solito non lavo le penne nuove, ma una Kaweco che scriveva male, dopo averla lavata con acqua e sapone, ha cominciato a scrivere.

...argh... proprio una Kaweco non ci voleva!

Grazie Maruska! G.

Giulio64 ha scritto: ↑giovedì 5 maggio 2022, 20:18

Maruska ha scritto: ↑giovedì 5 maggio 2022, 19:34 di solito non lavo le penne nuove, ma una Kaweco che scriveva male, dopo averla lavata con acqua e sapone, ha cominciato a scrivere.

...argh... proprio una Kaweco non ci voleva!

Grazie Maruska! G.

Lavala, non ci impieghi molto a farlo

Lavare una penna nuova non serve a niente. Non riparliamo per piacere dei fantomatici residui di lavorazione. Se il pennino e l'alimentatore sono a posto come dovrebbero, la penna scrive, sennò non scrive.

Siberia ha scritto: ↑giovedì 5 maggio 2022, 20:34 Lavare una penna nuova non serve a niente. Non riparliamo per piacere dei fantomatici residui di lavorazione. Se il pennino e l'alimentatore sono a posto come dovrebbero, la penna scrive, sennò non scrive.

la mia esperienza personale mi dice che la mia Kaweco prima del lavaggio non funzionava, dopo il lavaggio invece sì

io faccio un lavaggio veloce con il converter, una mezz'oretta di asciugatura e inizio ad usare il tutto. se eventualmente in seguito dovessero esserci problemi di scrittura passo al lavaggio con un po' di acqua e sapone per piatti

Cavolo, mi pare che le opinioni siano un po' discordanti.
Comunque dopo circa un anno che frequento questo Forum, direi che molto spesso succede così. A parte alcune questioni super consolidate (...i pennini giapponesi scrivono fine, le Pelikan hanno il flusso abbondante, il nero Aurora è fluido, ecc.) quasi sempre ci sono pareri diversi sui temi trattati nei post. Probabilmente perché l'esperienza di scrittura è comunque personale e perché anche in un gesto apparentemente semplice come usare una stilografica ci sono tantissime variabili (l'inchiostro, la carta, le condizioni della penna, la grafia di chi scrive, la posizione del polso - io sono mancino - la temperatura dell'aria, l'umidità del foglio, l'umore dello scrittore, l'affetto per l'oggetto specifico, ecc.) che fanno sì che ogni persona abbia una percezione diversa dei materiali che sta utilizzando.

Prima o poi arriverà la Liliput e dovrò decidermi Vi farò sapere...

Intanto tantissimi grazie a Tutte e Tutti! G.

Io direi provala così come arriva, che a lavarla si fa sempre in tempo. Che poi, al primo cambio di colore una lavata la farai lo stesso, quindi...