FountainPen.it Forum

Lo so, è un argomento sul quale le discussioni potrebbero protrarsi all'infinito.
Ma mi sembra interessante chiedervi quante stilografiche avete che, almeno con un determinato inchiostro, sono in grado di scrivere sempre, senza alcun, seppur minimo, difetto e su ogni tipo di carta, anche quando lasciate a riposo per diverse settimane.
Comincio con il mio elenco, frutto di lunga esperienza:
- Aurora Optima EF
- Aurora Magellano F ed M
- Aurora Ipsilon F
- Aurora Idea M
- Pelikan M 400 (anni '80)
- Kaweco Sport Classic M
- Delta The Journal EF
- Delta Dolcevita Mid Size M
- Omas Extra 1932 Grande EF
- Summit S. 175 mk 1 M
- Onoto 3000N B
- Swan 300 F e 362 M
- Columbus 90-10
- The Unique Pen M

Ne ho molte, la cosa spiacevole è che per la maggior parte del tempo uso invece penne che perfette (per il mio gusto, tipicamente scrivono benissimo ma troppo largo) non sono. Credo sia il desiderio di entrare in sintonia anche con quelle penne

Alfredo

alfredop ha scritto: ↑giovedì 5 maggio 2022, 9:49 Ne ho molte, la cosa spiacevole è che per la maggior parte del tempo uso invece penne che perfette (per il mio gusto, tipicamente scrivono benissimo ma troppo largo) non sono. Credo sia il desiderio di entrare in sintonia anche con quelle penne

Alfredo

Capisco!

Forse una, ma è presto per dirlo. Si tratta della Schneider Ray. Quando la avrò utilizzata a sufficienza (è l'ultima arrivata) ne farò una recensione, ma posso anticipare che ha delle cicche che neanche nelle Visconti da 600€ si trovano. Per quanto riguarda i roller quelli che scrivono perfettamente sono la Pentel Energel e la Uniball Signo 307. Per le matite meccaniche, piccolo fuori tema, prediligo la mia Pentel P205.

Uso tutte le marche di penne escluso le cinesi, se Taiwan non la consideriamo tale, e generalmente le carico con l'inchiostro Waterman blu nero. Qualche problemino c'è l'ho con qualche Delta se lasciata ferma 10 - 15 gg ma basta agitarle un po e riprendono alla grande. Più che le penne evito gli inchiostri problematici.

Lamy ha scritto: ↑giovedì 5 maggio 2022, 10:39 Forse una, ma è presto per dirlo. Si tratta della Schneider Ray. Quando la avrò utilizzata a sufficienza (è l'ultima arrivata) ne farò una recensione, ma posso anticipare che ha delle cicche che neanche nelle Visconti da 600€ si trovano. Per quanto riguarda i roller quelli che scrivono perfettamente sono la Pentel Energel e la Uniball Signo 307. Per le matite meccaniche, piccolo fuori tema, prediligo la mia Pentel P205.

Grazie per il contributo, che ci ricorda come le qualità di una stilografica quale strumento di scrittura sono molto spesso indipendenti dal prezzo. Naturalmente, vengono sempre coinvolti anche aspetti estetici e di preziosità dei materiali, ma si tratta di elementi che esulano dal tema di questo post.

La numero uno è una Pelikan Pelikano anni 80/90 pennino ef, scrive bene con qualsiasi brodaglia gli abbia infilato dentro, sospetto che possa cavarsela anche con la vernice antiruggine dellle cancellate...

A seguire una Platinum Plaisir 0.3, finora l'unica cosa che non digerisce è il waterman rosso, con tutto il resto funziona bene.

Aurora Style pennino F e M, le tratto un po' meglio, ma anche loro non hanno mai deluso, la M con Aurora nero tende a sbrodolare un po' troppo.

Waterman Preface pennino ef, finora l'unica cosa che la manda in crisi sono le cartucce waterman Serenity Blue, con tutto il resto è perfetta.

Infine una Ero vintage (forse "irkus 407"), con il blu R&K scrive ottimamente ovunque grazie ad uno "strano" (per me che ho poca esperienza) pennino double-face (sembra "piatto" sotto e ha la pallina di iridio sopra).

È un po' come chiedere a quale figlio vuoi più bene o, al contrario, se vuoi più bene a mamma o a papà.

Dal punto di vista dello scrivere, comunque, penso che il titolo lo assegnerei alla mia Waterman cf. Tutte le volte che la riprendo mi sembra che diventi un tutt'unico con la mia mano, ha un pennino per me piacevolissimo, non perde un tratto e posso lasciarla ferma per periodi molto lunghi.

Ovviamente c'è anche l'Auretta prima serie, una scrittrice nata. Rispetto alla cf non è così perfetta come sensazione in mano, anche se ci si avvicina molto.

Al contrario l'Aurora 98 si adatta alla perfezione alla mia mano, quasi come la cf, ma non è così docile, è la mia "signorina tu mi stufi". Ma adoro comunque usarla e con il giusto inchiostro è infaticabile.

Una menzione d'onore per la mia William's Watermelon (il nome l'ho inventato io). Una penna il cui fusto ha patito il tempo, ma la cui sezione scrive in modo meraviglioso, senza incertezze e anche dopo lunghi periodi di inattività.

Non sono mie, ma di mio marito, peró come non nominare le Pilot Metropolitan/Mr/Cocoon?
E, sempre non mie ma di mio figlio, la Lamy Safari e Abc (ma che ve lo dico a fare?)

Chiedo scusa ad alcune altre mie penne vintage, ugualmente infaticabili e ugualmente piacevoli. Non le aggiungo perché poco conosciute e poco "rintracciabili".

Molto difficile dare una risposta completa, diciamo che ho varie penne con le quali scrivo volentieri e che mi danno grossa soddisfazione ogni volta che le uso ed elencarle sarebbe troppo lungo.

Quello però che io non ho, rispetto a quel che leggo qui, sono penne che possano stare ferme per 15 giorni e ripartire come se nulla fosse forse solo la Montblanc 149 riesce a farlo.

La maggior parte regge bene 1 settimana poi ha bisogno di qaulche aiutino per ripartire, magari di poco conto, ma almeno una "leccatina" al pennino ci vuole

Nessuna delle mie penne soffre il tempo.

Le uniche avevo (cinesi) con questo problema, non sono state ritenute degne di continuare a esercitare e sono state cestinate con recensione negativa sul sito di acquisto. Parlo comunque di un problema che si manifestava in poche ore, non in giorni. Mi capitava di scrivere qualcosa il venerdì sera e di ritrovarmi il problema sabato mattina: indecente. La peggiore di tutte era il clone Lanbitou della Curidas che si seccava come se non avessi mai chiuso la penna, ma anche le Kaigelu 316 e le Yi-Ren non duravano molto.
La Parker Urban (prodotta in Francia ma spedita dalla Cina ) si è salvata con un incollaggio del terminale del cappuccio.

Per il resto, tutte le altre hanno superato il test del mese di stop (tranne la Justus, non riesco a lasciarla ferma) a serbatoio pieno, anche con indelebili.
Ora che ci penso devo controllare la Preppy.
La Pilot Urban Pop (23€) che uso al lavoro è stata ferma per tutte le vacanze di Natale (dalla vigilia all’epifania) senza accusare il colpo.
La Lamy Joy 1,1 (19€) ha il primato tra le mie, per il semplice motivo che la uso meno di altre non trovandomi molto bene con lo stub (scrivo piccolo e incasino tutto): è rimasta carica di Autumn Oak e umida da Natale a Pasqua, stappata ha subito scritto!

Diciamo che il vero divertimento della penna nuova è provarci tutti gli inchiostri a disposizione per vedere la resa e trovare quello che più si addice. Altre volte, invece, si vede un post qui sul forum e si fanno gli occhi a cuore per quello che sembra proprio il colore perfetto per una delle penne che non soddisfa appieno.

Quanto detto sopra riguardo a Visconti (avrei potuto dire di Lamy o Leonardo per esempio) non vuole essere un tentativo di screditare il marchio. Una critica che si fa spesso ai produttori, specialmente a quelli che impiegano resine e celluloidi stiate, è quella di non progettare la penna di modo che logo e pattern dei materiali siano allineati. La Ray invece ha uno stop sulla filettatura che fa sì che in qualunque modo si inizi ad avvitare il fusto alla sezione il logo appaia sempre sul lato corretto. Per una penna da 10€ un accorgimento del genere non è poco, anche se nella pratica non è utile.

alfredop ha scritto: ↑giovedì 5 maggio 2022, 9:49 Ne ho molte, la cosa spiacevole è che per la maggior parte del tempo uso invece penne che perfette (per il mio gusto, tipicamente scrivono benissimo ma troppo largo) non sono. Credo sia il desiderio di entrare in sintonia anche con quelle penne

Alfredo

idem!

Non ne possiedo tantissime, ma quelle che non mi hanno mai dato un solo problema su nessuna carta nemmeno dopo mesi di inutilizzo sono

- Lamy 2000
- Montblanc 146
- Montblanc 147 traveller
- Twsby Diamond ALR

Le penne che al momento mi vengono in mente e che scrivono sempre sono queste, fra quelle che ho:
Parker 45 pennino medio in oro 14 kt (forse non adatta a tutte tutte le carte)
Sheaffer 440 pennino fine in oro 14kt
Aurora 88p pennino fine, sempre in oro
Filcao Leader pennino fine in acciaio
Kaweco Sport pennino M in acciaio
Kaweco Dia2 pennino fine in acciaio
Platinum Balance pennino fine in acciaio, scrive al primo colpo anche col Baystate Blue e lasciata a riposo per una settimana

Poi ci sarebbero la Loom e la Sheaffer Nononsense, e altre penne, ma i pennini che ho non sono adatti a tutte le carte, su alcune molto assorbenti depositano troppo inchiostro.
Menzione d'onore per le tre Sailor che ho, tutte on pennino in acciaio EF, F e M/F ma ancora non le testo con molti inchiostri quindi non le inserisco in lista, ma per quello che ho visto fino adesso, sono sulla buona strada.
Certo che quella Filcao dal costo inferiore alle 10 euro è stata proprio una sorpresa, è fra le mie scrittrici preferite

E' vero che usare un inchiostro che non da problemi è metà dell'esperienza gioiosa.
La mia scrittrice preferita è una pelikan scolastica di cui non conosco il modello.
Ho fatto con lei tutti i compiti di scuola, l'ho trattata malissimo, arrivando a caricarla a china, scrive ancora perfettamente e mi sta in mano leggera leggera.