Visconti Mirage
Inviato: mercoledì 20 aprile 2022, 20:53
Anche per questa penna sono già state lasciate recensioni da utenti più esperti e tecnici, ma vorrei esprimere la mia profonda delusione per questa penna.
Allerta spoiler: la mia impressione è assolutamente negativa. Può piacere o no, ma è la mia e ho solo questa da darvi.
La prima cosa che si nota della penna (presa in colore Blu Notte) è la sua presenza maestosa: è una penna grande, con fermaglio e vera brillanti ed elaborate. Il colore della penna è bellissimo, in foto sembrava un po’ più profondo, con più contrasto tra chiari e scuri, ma è comunque molto bello.
Per un maniaco ossessivo compulsivo come me, togliere il cappuccio smorza il 50% della magia: tirando il cappuccio con il fermaglio verso l’alto, mi sarei aspettato di vedere il pennino rivolto verso l’alto, invece l’ho trovato ruotato all’ingiù. Giro la penna, richiudo il cappuccio e noto che non è possibile tenere il pennino allineato con il fermaglio del cappuccio. Ci sono 3 tacche ricavate nel fusto che guidano il cappuccio in posizione (in realtà non guidano proprio un piffero, o le centri, o il cappuccio non si chiude. Per guidare il cappuccio avrebbero dovuto essere svasate e fare da invito) messe a 120º e quella in corrispondenza del pennino è di 10-15º a destra del pennino. Ho provato e riprovato a riavvitare il fusto sulla sezione per vedere di prendere il filetto in un altro modo (sulle Lamy Safari il filetto è doppio, se avviti in un modo il logo resta sopra, nell’altro modo resta sotto), ma qui non risolve nulla: 7 giri per avvitare il fusto e resta sempre storto.
Tralasciamo quello che considero un difetto di progettazione o, più probabilmente, di assemblaggio e comincio a osservare la penna senza cappuccio. Il pennino è ridicolmente sproporzionato rispetto al grande fusto della penna e, con lui, l’impugnatura.
Scrivendo, questa sproporzione si sente tutta e si scopre che il grosso gradino che si forma tra sezione e fusto non è dovuto a un fusto troppo grande, ma all’impugnatura troppo piccola (almeno per le mie mani). Il fastidio che provo nell’impugnarla, però, non è dovuto solo a quello. Ho recentemente acquistato una Columbus 70 che è molto più sottile, ma non dà la stessa sensazione. Nell’impugnare la Mirage si sente terribilmente quanto il baricentro della penna sia arretrato addirittura dietro l’impugnatura. Tutto il peso della penna ricade dove si forma il gradino e questo la rende molto scomoda da usare. Il fatto che non sia particolarmente lunga, poi, mi farebbe venire la tentazione di calzare il cappuccio sul fondo, ma questo esaspera la situazione e rende la penna praticamente inutilizzabile.
Venendo alla scrittura, anche qui purtroppo devo fare le mie rimostranze. Il pennino fruscia appena sulla carta, poco rumore e poche vibrazioni, ma sembra muoversi con il freno a mano tirato. Sarà che sono abituato a usare penne Pilot, ma questo mi pare proprio che fatichi a scorrere. La Justus 95 è la mia Pilot che corre meno ed è una delle poche cose che, se devo cercare il pelo nell’uovo, posso recriminarle, ma non c’è proprio paragone. È come scrivere con una sul vetro e con l’altra su una lavagna con il gesso.
Il flusso di inchiostro, nonostante abbia usato un Iroshizuku super fluido, è scarso e scostante, con qualche salto. Controllando, vedo i rebbi completamente serrati, la fenditura è azzerata già a metà della sua lunghezza.
Faccio veramente i complimenti a Visconti per la qualità della scatola, con cui questa penna tornerà al mittente. Non pensavo che una penna da 135€ potesse avere una qualità così scadente. Peccato.
Allerta spoiler: la mia impressione è assolutamente negativa. Può piacere o no, ma è la mia e ho solo questa da darvi.
La prima cosa che si nota della penna (presa in colore Blu Notte) è la sua presenza maestosa: è una penna grande, con fermaglio e vera brillanti ed elaborate. Il colore della penna è bellissimo, in foto sembrava un po’ più profondo, con più contrasto tra chiari e scuri, ma è comunque molto bello.
Per un maniaco ossessivo compulsivo come me, togliere il cappuccio smorza il 50% della magia: tirando il cappuccio con il fermaglio verso l’alto, mi sarei aspettato di vedere il pennino rivolto verso l’alto, invece l’ho trovato ruotato all’ingiù. Giro la penna, richiudo il cappuccio e noto che non è possibile tenere il pennino allineato con il fermaglio del cappuccio. Ci sono 3 tacche ricavate nel fusto che guidano il cappuccio in posizione (in realtà non guidano proprio un piffero, o le centri, o il cappuccio non si chiude. Per guidare il cappuccio avrebbero dovuto essere svasate e fare da invito) messe a 120º e quella in corrispondenza del pennino è di 10-15º a destra del pennino. Ho provato e riprovato a riavvitare il fusto sulla sezione per vedere di prendere il filetto in un altro modo (sulle Lamy Safari il filetto è doppio, se avviti in un modo il logo resta sopra, nell’altro modo resta sotto), ma qui non risolve nulla: 7 giri per avvitare il fusto e resta sempre storto.
Tralasciamo quello che considero un difetto di progettazione o, più probabilmente, di assemblaggio e comincio a osservare la penna senza cappuccio. Il pennino è ridicolmente sproporzionato rispetto al grande fusto della penna e, con lui, l’impugnatura.
Scrivendo, questa sproporzione si sente tutta e si scopre che il grosso gradino che si forma tra sezione e fusto non è dovuto a un fusto troppo grande, ma all’impugnatura troppo piccola (almeno per le mie mani). Il fastidio che provo nell’impugnarla, però, non è dovuto solo a quello. Ho recentemente acquistato una Columbus 70 che è molto più sottile, ma non dà la stessa sensazione. Nell’impugnare la Mirage si sente terribilmente quanto il baricentro della penna sia arretrato addirittura dietro l’impugnatura. Tutto il peso della penna ricade dove si forma il gradino e questo la rende molto scomoda da usare. Il fatto che non sia particolarmente lunga, poi, mi farebbe venire la tentazione di calzare il cappuccio sul fondo, ma questo esaspera la situazione e rende la penna praticamente inutilizzabile.
Venendo alla scrittura, anche qui purtroppo devo fare le mie rimostranze. Il pennino fruscia appena sulla carta, poco rumore e poche vibrazioni, ma sembra muoversi con il freno a mano tirato. Sarà che sono abituato a usare penne Pilot, ma questo mi pare proprio che fatichi a scorrere. La Justus 95 è la mia Pilot che corre meno ed è una delle poche cose che, se devo cercare il pelo nell’uovo, posso recriminarle, ma non c’è proprio paragone. È come scrivere con una sul vetro e con l’altra su una lavagna con il gesso.
Il flusso di inchiostro, nonostante abbia usato un Iroshizuku super fluido, è scarso e scostante, con qualche salto. Controllando, vedo i rebbi completamente serrati, la fenditura è azzerata già a metà della sua lunghezza.
Faccio veramente i complimenti a Visconti per la qualità della scatola, con cui questa penna tornerà al mittente. Non pensavo che una penna da 135€ potesse avere una qualità così scadente. Peccato.