A Casirati ha scritto: ↑domenica 17 aprile 2022, 8:43
Quale carta consigliereste per giudicare, nel modo più oggettivo possibile, la qualità di scrittura di una penna?
Una qualsiasi carta concepita per l'uso con inchiostro liquido.
Un tempo, quando lo scrivere a inchiostro liquido era cosa diffusissima, le carte erano tutte pensate in quel senso, persino le più economiche come quelle di certi quaderni scolastici che dovevano svolgere un compito al minor costo possibile.
Oggi, ovviamente, le cose stanno diversamente: si scrive molto poco in generale, e quando lo si fa si usa la biro, un fatto che i produttori non possono ignorare, e in virtù del quale devono agire di conseguenza. Quando noi parliamo di "carta scadente", in realtà non siamo necessariamente di fronte a una carta scarsa, ma semplicemente non adatta.
Tra le carte che ho trovato adatte agli inchiostri liquidi ci sono:
- tutte le Oxford Optik (la mia preferita);
- blocchi e quaderni Clairefontaine (specialmente Triomphe e Flying Spirit);
- tutto ciò che è Rhodia;
- Fabriano Eco Qua;
- Fabriano Copy 1 (risme);
- blocchi e quaderni Hamelin;
- blocchi legal Pigna (quelli gialli), ma in genere la carta gialla (esempio, post-it) regge meglio gli inchiostri;
- blocchi Pignastyl (alcuni peggiori di altri, dipende dai lotti, la qualità è incostante);
- quaderni Pigna Monocromo 80gr. (Quaxima 100, invece, è tendenzialmente troppo porosa, stratosferica con la biro), alcuni peggiori di altri, dipende dai lotti, la qualità è incostante;
- molte carte tedesche disponibili in store tedeschi (esempio, TeDi);
- alcuni blocchi e quaderni inglesi che, se becchi il lotto giusto, sono fantastici (Silvine), ma va a fortuna.
Discorso a parte per la Tomoe River, che non metto in elenco perché atipica.
Sicuramente dimentico qualcosa.
Il mio approccio, comunque, è di usare la carta più adatta (anche per quanto riguarda la rigatura, quelle troppo larghe mi indispongono e non le uso), perché se il risultato di scrittura è scadente non trovo più vantaggio nell'uso della stilografica, e a quel punto preferisco usare gel o addirittura biro; è ciò che faccio quando mi fisso con i Moleskine (dove scrivo esclusivamente a matita o biro) o quando non ho il controllo della carta in uso (oggi fatto rarissimo, ma un tempo era la regola).
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