esordisco con il primo post successivo a quello di presentazione.
La cosa non era pianificata, non so nemmeno se sto postando nella sezione giusta, ma visto che non si tratta di recensioni di penne, ma solo di un divertimento di un pomeriggio... direi che "chiacchiere in libertà" forse è la sezione giusta.
Al momento, le mie condizioni di salute mi impediscono di uscire di casa... in verità di uscire proprio dalla mia stanza, se non per espletare bisogni fisiologici... ci siamo capiti.
Ho sempre avuto la passione della fotografia. Non sono mai arrivato al livello di ideare (e lavorare a) progetti fotografici precisi, cosa che, a detta di tutti i frequentatori dei fotoclub, va fatta per "crescere" come fotografi. Io scatto più a tempo perso, mi piacciono molto i ritratti, ma non sento di avere nessun messaggio da portare avanti con le fotografie (l'unico messaggio che implicitamente porto avanti con le foto è "come è bella la mia prole/famiglia!". Messaggio non propriamente originale, anzi, piuttosto inflazionato, lo ammetto). Faccio ritratti di famiglia, documento bei momenti, vacanze, luoghi che visito: insomma, non ho velleità artistiche. Diciamo che, se mi viene una bella foto è perché, nell'era del digitale, se ne scattano a centinaia e una buona la si fa, per sbaglio, in mezzo alle altre.
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Comunque, in tutte le mie passioni sono afflitto dalla nota G.A.S. (Gear Acquisition Syndrome), che porta ad acquistare anche strumenti inutili al momento, ma che, in futuro, possono prima o poi servire. Alla fine dell'anno passato ho comprato un discreto treppiede Manfrotto. L'idea era di farci degli scatti notturni in città, o portarlo durante qualche scampagnata in montagna per catturare qualche panorama particolarmente suggestivo in modo ottimale. Naturalmente, in tutto questo tempo l'occasione di utilizzarlo non si è mai presentata. E chi va più in giro a divertirsi, di questi tempi?
Trovandomi recluso in camera mia, mi sono ricordato del treppiede e del fatto che non ho mai scattato fotografie di oggetti. In modo "serio", con un minimo di organizzazione, intendo.
Peraltro, non ho lenti macro, quindi mi sono dovuto arrangiare con quello che ho. Ho recuperato la mia vecchia Olympus che ha uno zoom molto potente, l'ho messa sul treppiede, ho organizzato un minimo di setup (quasi zero, una sorgente luminosa oltre alla luce naturale della finestra, un blocco bianco da usare come sfondo) e mi sono messo a giocare.
Dopo un'oretta di tentativi, errori, smadonnamenti (quando gli oggetti, maledetti loro, si spostavano dopo che ero riuscito a posizionarli in precario equilibrio come volevo io), sono riuscito a fare delle foto decenti, che spero siano di qualche interesse anche per gli appassionati del forum.
L'ho presa larga (chiacchiere in libertà siano, che diamine!), ma che cosa sono questi oggetti che ho fotografato?
Si tratta, naturalmente, di stilografiche che ho recentemente acquisito.
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Una Montblanc 146 degli anni '80 (quella con l'alimentatore split in ebanite e il pennino champagne, identica a una recensita qui nel forum) e una Pelikan M400 rossa (questa l'ho voluta dopo avere visto la recensione di una sua sorella maggiore qui nel forum. Volevo una rossa da tempo, ma mi stavo orientando su altre penne, prima di scoprire che Pelikan le faceva anche in questa colorazione). La Pelikan era così incrostata di vecchio inchiostro secco che il pennino nemmeno si riusciva a svitare...
Ho fatto l'errore di caricare la Montblanc appena la ho ricevuta senza controllarla, mi sembrava inutilizzata, ma ha presentato problemi di false partenze. Ieri le ho quindi lavate, asciugate e inchiostrate, e adesso me le sto godendo per scrivere baggianate ed esercitarmi in calligrafia, o meglio, esercitarmi per cercare di scrivere in modo decente, come dicevo nel post di presentazione.
Ad ogni modo, ho provato a scattare un po' di foto di queste penne, separate e insieme; la M400 l'ho messa affianco alla gloriosa M151 (la verde nera), giusto per vedere le differenze di finiture, ma anche la sorellina fa sempre la sua bella figura.
Le immagini le ho editate un minimo, senza esagerare (non sono dotato nel photoediting, perdo un sacco di tempo e spesso mi trovo a preferire le immagini come erano prima che le toccassi).
Spero piacciano, io comunque sono soddisfatto, ho occupato il tempo con qualcosa che mi ha divertito, magari a qualcuno fa piacere vedere queste foto e gli accostamenti fra stilografiche diverse.
Se c'è qualche esperto di fotografia che rileva degli errori (alcuni li ho visti tardi e ne sono consapevole: polvere sulle penne e errori di framing) o vuole darmi consigli per migliorare, sono bene accetti. Ho visto certe foto nelle recensioni che sono definibili pen porn da quanto sono belle!
Io ho scattato andando per tentativi, spostando luci, aggiungendo potenza, sottraendone, modificando la temperatura di colore, senza sapere esattamente cosa stessi facendo. Il tempo, almeno, è passato.
Ciao!