Mi fiondo subito su questa discussione, perché gran parte del mio tempo libero è dedicato ai libri, e il negozio che frequento di più è proprio la libreria. E conoscere le preferenze letterarie degli altri è una cosa che potrà farmi solo bene!
Mutuando da Irishtales il termine, il mio passepartout (questo termine mi piace un sacco, perché io l'ho fatto e ne porto ancora i segni... Scherzi a parte, di recente li ho ripresi e non posso che apprezzare la capacità di Primo Levi di dare testimonianze oggettive, anziché giudizi.
Il successivo momento è stato caratterizzato da libri fantasy come se piovesse (Brooks, Paolini, Troisi e compagnia bella, anche se Tolkien devo ancora leggerlo, e penso lo farò quanto prima...), ma di cui oggi apprezzo ancora solo quelli della saga "I Guardiani della Notte" di Sergej Luk'janenko (che fatica scriverlo tutto...), e quel poco che ho letto delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, che non ho continuato perché ho deciso di darmi un po' ai classici. Il primo che ho letto è stato "Le notti bianche", che mi è piaciuto moltissimo, ma di cui non credo di aver colto tutte le sfumature, e quindi conto di riprenderlo quando sarò maturato un altro po'. Successivamente, ho avuto anch'io il "momento Wilde", su cui non so esprimere una preferenza; ho amato la sua capacità di capovolgere i luoghi comuni (chi ha detto "The importance of being Earnest"?
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), ma ho come l'impressione che sia ancora troppo in alto, per un nanetto come me. Poi ci sono stati Goethe con "Le affinità elettive", Stendhal con "La Certosa di Parma" e altri autori. Il periodo "classici" è stato bruscamente interrotto da quello "saggi": quando il mio "mentore" mi ha portato un libro su Alessandro Magno non ho resistito e l'ho letto, abbandonando sulla sua zattera il povero Huck Finn... Ne ho letti altri, principalmente sulla storia della Sicilia e su Federico II (un altro dei miei personaggi storici preferiti) ma anche sul Medioevo in generale. La storia è sempre stata la mia materia preferita, e devo dire che questi testi mi stanno aiutando moltissimo, oggi.
Attualmente, invece, sto leggendo Paradise Lost di John Milton (ed ecco svelato il mistero del nome utente, ma lo scriverò comunque sul topic), perché consigliatomi dal mio professore di lettere del ginnasio (che vede Omero ovunque, anche nelle vicende di Renzo e Lucia!), che lo vede come un proseguimento dei poemi del cantore cieco e di Virgilio. È una lettura piuttosto difficile per me, che sta procedendo a rilento in un pantano di versioni e di analisi del testo, ma non posso dire che non mi stia piacendo, anzi!
Sul mio comodino riposano già "Delitto e castigo" e "Papà Goriot". Chi nominate?
Andrea_R ha scritto: ora avrei in programma La Metamorfosi
Visto che più o meno siamo coetanei (perché non fondiamo il club degli sbarbatelli?
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), mi permetto di risponderti. Io l'ho letto, perché lo sentivo nominare spesso ma non l'avevo mai avuto sotto mano. È stata una lettura che ho fatto volentieri, anche se a volte assume tratti un po' grotteschi. Se non avessi letto il saggio introduttivo, forse non sarei andato oltre il livello "
Gregor Samsa è diventato uno scarafaggio! E quindi?" Quindi considera questo aspetto, e se il libro ti attrae leggilo senza indugio. Mal che vada, non avrai sacrificato molto tempo, visto che si può anche finire in fretta.