149 Calligraphy in azione

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fufluns
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149 Calligraphy in azione

Messaggio da fufluns »

Ieri mattina, sabato, ho cambiato l'inchiostro della 149 Calligraphy, che aveva terminato la sua carica di Black Permanent. L'ho lavata (20 cicli di aspirazione ed espulsione) per eliminare con certezza i pigmenti in sospensione dell'inchiostro nero permanente di Montblanc.

L'ho caricata con quello che considero l'inchiostro migliore per questa penna, il Montblanc Blue Permanent. Un blu saturo, che non allarga il tratto ma é scorrevole, non spiuma e, cosa per me molto importante, non trapassa su nessun tipo di carta, lasciandomi perciò molto scelta quanto ai supporti.

Avevo indicato in un altro argomento (viewtopic.php?f=8&t=26882) che, appena ne avessi avuta l'occasione, avrei inviato alcune fotografie sequenziali del lavoro di questa ottima penna. Eccone giunta l'occasione.

Per avervi subissato di blande metafore e commenti sulla calligrafia e la scrittura, certo vi sarete accorti che mi diverto a mettere "in bella copia" un po' di baggianate che invento a bella posta come scusa per sciupare qualche foglio di buona carta...

Nella imagine che segue potete vedere, nella parte in basso della pagina di sinistra, la baggianata odierna così come é spuntata dalla mente febbrile in caccia di occasioni per sfoderare penna e inchiostro. Qualcuno noterá che non vi sono correzioni: la pratica quasi quotidiana dell'invenzione, per quanto baggianesca, dà i suoi frutti e rende subdolamente esperti... Tempo necessario per questa prima operazione: 3 minuti, più il tempo di pensare la baggianata e perfezionarla un poco nella testa prima di scriverla. Preferisco non fare i conti di questa parte...


Tappe 1-2.jpg

Il quadernetto é una cosa cinese che trovavo qui in Costa Rica (ma ho già comprato quelli che c'erano e non ne hanno fatti arrivare piú), che mi garbava per avere una carta decentona e le stesse misure dei Cahiers di Moleskine, ma le linee distanti tra loro 8 mm invece dei 6 mm moleskiniani. Su questi fogli con righe da 8 mm si può iniziare ad abbozzare l'impaginazione del testo buttato giù alla pagina di sinistra.

Sulla destra si vede il secondo passaggio. Ho spezzato il testo in righe che mi piacessero per il contenuto e l'estensione e ho provato ad allineare le righe al centro. Qui ho già preso la decisione che, essendo due frasi, saranno separate tra loro da uno spazio maggiore a quello di una sola linea. Ho anche deciso che le due frasi, che iniziano con la stessa lettera, avranno un capolettera fiorito grande. Ne ho abbozzato, malamente, l'idea, che perfezionerò in seguito. Ho sbadatamente dimenticato di documentare una fase intermedia della preparazione, cioè il testo senza gli occhielli ascendenti delle lettere "b", "f" e "l", e senza gli occhielli discendenti delle "f", "g" e "y". Aggiungo gli occhielli in una terza fase, ad eccezione degli ascendenti e discendenti che intendo fiorire. Nella immagine sopra, purtroppo, si vede questa fase già completata.

Le fioriture aggiunte in questa fase non sono definitive. Di fatto, nella versione finale - che vedrete più sotto - le due fioriture sulla terza riga sono state ridotte ad una, e una fioritura é stata aggiunta alla quarta riga. Nella parola "calligraphy", infine, sarà eliminata una delle due fioriture.

Tempo totale necessario per questa seconda e terza operazione: circa 30 minuti.

La parte più critica di questo lavoro é certamente una esecuzione decente delle due "T" che servono da capolettera, oltre alla curvatura armonica delle fioriture degli ascendenti e discendenti. Vado a praticare le due cose con qualche esercizio. Uso qui un quaderno più grande, con maggior spazio per la scrittura (é un quaderno A4 EcoQua di Fabriano, con carta di 85 g/mq), ma con le righe anch'esse di 8 mm, la stessa altezza che voglio utilizzare per la versione finale. Noterete che l'inchiostro Blue Permanent si comporta egregiamente su entrambi i tipi di carta, per quanto non sofisticate. Tempo totale necessario per questa quarta fase: altri 30 minuti.

Tappa 4.jpg

A questo punto scelgo la carta per la versione "in bella copia". Ho a disposizione la metá di un bel foglio di Fabriano Artistica per acquarello, una carta di cotone pressata a freddo che non ho mai provato ma che al tatto é bellissima e ha un colore bianco caldo. Il mio foglio é della versione da 240 grammi.

Calcolo grosso modo l'altezza dei due blocchi di testo e disegno a matita le righe-guida. Uso un'altezza-x di 8 mm e un'interlinea di 18 mm. L'interlinea tra i due blocchi di testo é di 42 mm. Ora, con l'aiuto di un ROLL-O-RULER (si tratta di un apparato di poco costo per tracciare linee parallele alla distanza desiderata, che consiglio vivamente di acquistare a chi voglia cimentarsi con frequenza con la calligrafia) traccio le linee guida diagonali con un'inclinazione di 50 gradi.

Per entrambi i capolettera, segno a matita il punto più esterno della curva, sul quale dovrei poi coincidere con l'inchiostro. Siccome, per trasmettere meglio la informazione, non ho cancellato le linee guida tracciate a matita prima di fotografare il risultato finale, potrete osservare che nella "T" superiore l'inchiostro ha coperto la matita, ma nella inferiore la mano é rimasta un poco "alta" e il segno é ancora visibile. Una volta cancellata la matita, solo un occhio molto addestrato noterebbe la differenza.

Senza averlo calcolato con precisione, stimo che il tempo necessario alla preparazione del foglio sia di circa 40 minuti.

Ora, con calma, buona disposizione, una tazza di caffè e il braccio riposato, si può iniziare a scrivere. Per prima cosa, data la loro difficoltà, disegno i due capolettera. Non sono perfetti, ma sufficientemente accettabili per proseguire con il lavoro. In caso di un errore grave, dovrei cambiare il foglio, perché é del tutto inutile continuare a calligrafare un lavoro che sarà comunque inaccettabile in una qualunque delle sue parti. La scrittura completa del testo dura, in questo caso, più di 1 ora.

Monbtblanc 149 Calligraphy, The transformation large.jpg

In basso, al centro, aggiungo la "firma". Lo faccio con un carattere in stampatello un po' compresso, dopo averlo scritto su un altro foglio per poterlo poi copiare "centrato" nella composizione. Per fotografare il foglio grande ho dovuto appoggiarlo sul pavimento, facendo manovre virtuose con il cavalletto sollevato e le gambe, estese, appoggiate su due tavoli, per ottenere una vista assiale della composizione.

Avevo poi pensato di tradurre in italiano il testo inglese, al piede della fotografia con la versione finale. Poi, però, ho pensato meglio tradurlo anch'esso in una versione calligrafica, ma di calligrafia moderna. Mi piacciono tutte le calligrafie che si definiscono come "gestuali", e tra la altre cose la 149 Calligraphy sembra proprio uno strumento indicato per eseguirle.

Ecco qui:

Montblanc 149 Calligraphy, La trasformazione ©FP.jpg

La carta, in questo caso, é Fabriano Unica, in colore bianco; l'inchiostro é ancora Montblanc Permanent Blue.
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Koten90
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Messaggio da Koten90 »

Caro Franco, grazie di cuore per questa condivisione.
Non ho ancora letto tutto (sono le 2:15 qui e comincio a perdere colpi). Intanto ti rispondo così posso ritrovare il post tra i “Miei” e da domani diventerà il mio Bignamino.

Per tutti gli altri: capito? Le chiama baggianate!!! :wtf:

Aggiornamento delle 9.10.
È già un’ora che leggo e rileggo la spiegazione dei vari passaggi e studio le foto e mi vengono tantissime domande.
La più pressante riguarda interlinea e altezza degli occhielli: tu scrivi:
fufluns ha scritto: domenica 3 aprile 2022, 2:02 Ho sbadatamente dimenticato di documentare una fase intermedia della preparazione, cioè il testo senza gli occhielli ascendenti delle lettere "b", "f" e "l", e senza gli occhielli discendenti delle "f", "g" e "y". Aggiungo gli occhielli in una terza fase, ad eccezione degli ascendenti e discendenti che intendo fiorire. Nella immagine sopra, purtroppo, si vede questa fase già completata.

[…]

Uso un'altezza-x di 8 mm e un'interlinea di 18 mm. L'interlinea tra i due blocchi di testo é di 42 mm.
L’interlinea di 18mm non rispetta il canone 3:2:3 tipico del Copperplate (seguendo questo standard, io avrei predisposto linee da 12-8-12-12-8-12, quindi altezza-x 8 e interlinea 24) e buona parte degli occhielli non sono limitati nella loro parte di interlinea. Per esempio, i discendenti delle f sono lunghissimi e scendono fin quasi a toccare le t della riga sotto, ma g e y sono molto più contenute. Il fatto che in preparazione metti gli occhielli in un secondo momento mi fa pensare che ogni occhiello sia calibrato per alleggerire il testo dove serve. Ho capito bene?
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Messaggio da MiraB »

Poter ammirare un talento all'opera e veder nascere una sua creazione, è un' occasione preziosa!
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Caterina
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Messaggio da stanzarichi »

Come già detto: uno spettacolo!!! Grazie infinite della condivisione!
Riccardo
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Thefinenib
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Messaggio da Thefinenib »

Grazie per aver condiviso le foto ed avercele spiegate.
Vorrei porgerle due domande:
1) Quali fonti consiglia ad un neofita della calligrafia?
2) A chi si è ispirato per la versione gestuale?
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Mir70
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Messaggio da Mir70 »

Koten90 ha scritto: domenica 3 aprile 2022, 2:16 (...)
L’interlinea di 18mm non rispetta il canone 3:2:3 tipico del Copperplate (seguendo questo standard, io avrei predisposto linee da 12-8-12-12-8-12, quindi altezza-x 8 e interlinea 24) e buona parte degli occhielli non sono limitati nella loro parte di interlinea. Per esempio, i discendenti delle f sono lunghissimi e scendono fin quasi a toccare le t della riga sotto, ma g e y sono molto più contenute.
(...)
Koten90, trovo i lavori del buon Franco splendidi, proprio perché - come egli ci racconta in altra discussione - :
fufluns ha scritto: martedì 29 marzo 2022, 21:22 (...)
Troppa ortodossia mi è sempre parsa una cosa che non convive volentieri con la creatività.
(...)
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Koten90
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Messaggio da Koten90 »

Infatti non è assolutamente mia intenzione criticare, ma solo capire come la sua creatività pieghi il canone rigido della calligrafia. Sono assolutamente affascinato dai suoi lavori e a catturarmi l’attenzione è quella diversità, quel quid in più che ci mette.
Dubito fortemente che certe modifiche siano frutto del caso, visto quanta cura e tempo ci dedica. Ma chi mi dice che non sia un “troppo noioso seguire tutte quelle regole! Come viene, viene e me la godo così. È un hobby e non un lavoro” anche se Franco troverebbe certamente un modo più elegante di dare la stessa risposta :lol:

Dopo aver letto per bene il post questa mattina, la mia prima considerazione è stata quella di provare a riprodurre il testo, tanto mi piace il suo stile.

Ci sono stato ancora un’oretta buona dopo aver scritto la risposta per cercare altre considerazioni, ma per il momento attendo
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Messaggio da fufluns »

Koten90 ha scritto: domenica 3 aprile 2022, 2:16 L’interlinea di 18mm non rispetta il canone 3:2:3 tipico del Copperplate (seguendo questo standard, io avrei predisposto linee da 12-8-12-12-8-12, quindi altezza-x 8 e interlinea 24) e buona parte degli occhielli non sono limitati nella loro parte di interlinea. Per esempio, i discendenti delle f sono lunghissimi e scendono fin quasi a toccare le t della riga sotto, ma g e y sono molto più contenute. Il fatto che in preparazione metti gli occhielli in un secondo momento mi fa pensare che ogni occhiello sia calibrato per alleggerire il testo dove serve. Ho capito bene?
E' come lei dice, Alessio. Il rapporto canonico 3:2:3+3:2:3+3:2, ecc. é a mio avviso quello più adatto per un testo esteso e con i caratteri non troppo grandi (diciamo, con una altezza-x di 4-5 mm al massimo). In un testo più schiettamente calligrafico, più corto, con caratteri più grandi (da 8-10 mm in su), l'uso del rapporto canonico crea grandi superfici rettangolari di spazio vuoto, che finiscono per dominare la composizione.

Si può ovviare a questo fiorendo gli occhielli per riempire gli spazi vuoti, ma ciò comporta - per i miei gusti - un eccesso di fioriture sulla pagina.

L'alternativa é ridurre il rapporto (es. 1:1+1:1:1:1+1 ecc. ), che permette di ridurre la dominanza dei rettangoli vuoti e, di conseguenza, la necessità di colmare questi vacui con eccesso di fioriture. L'aspetto complesso di questa scelta é, però, che vi sono casi nei quali i discendenti delle linea superiore e gli ascendenti della inferiore si toccano, e ciò richiede un poco di sperimentazione per essere risolto. É a questo fine che preparo una stesura del testo interrompendo le aste degli ascendenti e discendenti appena sopra o sotto il rigo, per poter distribuire gli occhielli cum lumen rationis quando posso già vedere il testo, e per apportare le fioriture in modo che non sembrino distribuite automaticamente (per esempio, non su tutte le linee). L'altezza degli occhielli, come dice, é decisa ad occhiometro proprio per equilibrare i vuoti e pieni del testo, equilibrio che é a mio parere uno dei segreti chiave della calligrafia (anche se non lo conseguo).

Le allego una prova che ho fatto apposta, questa mattina, per spiegare il concetto in una forma più grafica, utilizzando il mio nome di usuario.

fufluns.jpg

Tra la prima e la seconda riga il rapporto é mantenuto nel canonico 2:3+3:2; gli occhielli non si toccano, perché ognuno é costruito nello spazio a lui dedicato. Noterà che, alla destra dell'occhiello discendente della "f" rimane un grande spazio vuoto. Per occultarlo, avrei dovuto estendere lo svolazzo della "s" nella linea inferiore a questa area, ma ne avrei ottenuto una fioritura esagerata per la finale.

Tra la seconda e la terza riga uso un rapporto di 1:1+1:1. Ora posso riempire lo spazio con gli occhielli di "fl" nella linea inferiore. Li disegno un poco più corti, per evitare l'effetto speculare con l'occhiello della "f". Devo anche, impercettibilmente, allargare un poco la prima "u" per aumentare lo spazio disponibile tra l'asta della prima e l'occhiello della seconda "f', dove deve inserirsi l'occhiello discendente della "f" superiore.

Tra la terza e la quarta riga uso un rapporto 4:5+5:4. E' sufficiente perché gli occhielli ascendenti inferiori (disegnati più corti) non interferiscano con i discendenti superiori, e per lasciare lo spazio per una fioritura. La curva di invito dell'occhiello superiore della prima "f" ne fa un leggero capolettera.

Ho scritto queste righe come se la mia fosse l'opinione di un esperto. Non lo é. Sperimento in forma libera con la calligrafia, applicando - quando ne sono capace - alcune delle idee e dei concetti che mi paiono più efficaci a livello compositivo per il mio modo di scrivere. Si tratta solo di una opinione come le altre.
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Messaggio da fufluns »

Thefinenib ha scritto: domenica 3 aprile 2022, 13:20 Grazie per aver condiviso le foto ed avercele spiegate.
Vorrei porgerle due domande:
1) Quali fonti consiglia ad un neofita della calligrafia?
2) A chi si è ispirato per la versione gestuale?
Per le grafie da studiare, direi la onciale e la cancelleresca con una penna dal pennino tronco, e la Copperplate per il pennino appuntito. Si possono studiare le tre insieme, ma l'ideale sarebbe praticare ogni settimana una delle grafie per impadronirsi bene del ductus particolare di ogni lettera in ognuno degli stili.

Per la mia esperienza, la maggior parte dei ducti, in ogni tipo di grafia occidentale, é essenzialmente derivato dal ductus specifico delle lettere in uno di questi tre stili. Appresi questi tre, gli altri si imparano molto più velocemente.

I caratteri del "gestuale" furono copiati da un font che trovai in rete già abbastanza tempo addietro. Non ne ricordo il nome, ma suppongo ne avesse uno. Le condivido la copia che ne feci, a suo tempo, utilizzando il pennino doppio largo di una Montblanc 149. Per il tipo di disegno delle lettere, mi pare adeguato per essere eseguito tanto con il pennino tronco come con quello flessibile appuntito.

Gestuale BB.jpg
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Messaggio da Koten90 »

fufluns ha scritto: domenica 3 aprile 2022, 20:57 E' come lei dice, Alessio. Il rapporto canonico 3:2:3+3:2:3+3:2, ecc. é a mio avviso quello più adatto per un testo esteso e con i caratteri non troppo grandi (diciamo, con una altezza-x di 4-5 mm al massimo). In un testo più schiettamente calligrafico, più corto, con caratteri più grandi (da 8-10 mm in su), l'uso del rapporto canonico crea grandi superfici rettangolari di spazio vuoto, che finiscono per dominare la composizione.

Si può ovviare a questo fiorendo gli occhielli per riempire gli spazi vuoti, ma ciò comporta - per i miei gusti - un eccesso di fioriture sulla pagina.

L'alternativa é ridurre il rapporto (es. 1:1+1:1:1:1+1 ecc. ), che permette di ridurre la dominanza dei rettangoli vuoti e, di conseguenza, la necessità di colmare questi vacui con eccesso di fioriture. L'aspetto complesso di questa scelta é, però, che vi sono casi nei quali i discendenti delle linea superiore e gli ascendenti della inferiore si toccano, e ciò richiede un poco di sperimentazione per essere risolto. É a questo fine che preparo una stesura del testo interrompendo le aste degli ascendenti e discendenti appena sopra o sotto il rigo, per poter distribuire gli occhielli cum lumen rationis quando posso già vedere il testo, e per apportare le fioriture in modo che non sembrino distribuite automaticamente (per esempio, non su tutte le linee). L'altezza degli occhielli, come dice, é decisa ad occhiometro proprio per equilibrare i vuoti e pieni del testo, equilibrio che é a mio parere uno dei segreti chiave della calligrafia (anche se non lo conseguo).

Le allego una prova che ho fatto apposta, questa mattina, per spiegare il concetto in una forma più grafica, utilizzando il mio nome di usuario.

fufluns.jpg

Tra la prima e la seconda riga il rapporto é mantenuto nel canonico 2:3+3:2; gli occhielli non si toccano, perché ognuno é costruito nello spazio a lui dedicato. Noterà che, alla destra dell'occhiello discendente della "f" rimane un grande spazio vuoto. Per occultarlo, avrei dovuto estendere lo svolazzo della "s" nella linea inferiore a questa area, ma ne avrei ottenuto una fioritura esagerata per la finale.

Tra la seconda e la terza riga uso un rapporto di 1:1+1:1. Ora posso riempire lo spazio con gli occhielli di "fl" nella linea inferiore. Li disegno un poco più corti, per evitare l'effetto speculare con l'occhiello della "f". Devo anche, impercettibilmente, allargare un poco la prima "u" per aumentare lo spazio disponibile tra l'asta della prima e l'occhiello della seconda "f', dove deve inserirsi l'occhiello discendente della "f" superiore.

Tra la terza e la quarta riga uso un rapporto 4:5+5:4. E' sufficiente perché gli occhielli ascendenti inferiori (disegnati più corti) non interferiscano con i discendenti superiori, e per lasciare lo spazio per una fioritura. La curva di invito dell'occhiello superiore della prima "f" ne fa un leggero capolettera.

Ho scritto queste righe come se la mia fosse l'opinione di un esperto. Non lo é. Sperimento in forma libera con la calligrafia, applicando - quando ne sono capace - alcune delle idee e dei concetti che mi paiono più efficaci a livello compositivo per il mio modo di scrivere. Si tratta solo di una opinione come le altre.
Hai perfettamente esaurito le mie domande. Di nuovo ti ringrazio tantissimo per la spiegazione accurata e chiara.
La foto con gli esempi di diversa interlinea è il massimo! Almeno a livello teorico e “occhiometrico” ho capito perfettamente e sono perfettamente d’accordo sul fatto che sia un metodo estremamente efficace, molto più che appesantire il testo con le fioriture, per quanto belle possano essere. Ora il difficile sarà mettere in pratica e fare pratica del metodo con tutta la preparazione, ma più che difficile direi stimolante.
Grazie grazie grazie Franco
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Messaggio da balthazar »

Sempre molto bella e curata la scrittura e ancora più interessante entrare nel mondo del come fare (grazie). Quello che mi lascia perplesso è l'inchiostro usato, ovvero il Permanent Blue di Montblanc. Sarà la mia boccetta difettata? ma a me non riesce di farlo scrivere decentemente, secco all'inverosimile, lascia un tratto abbastanza piatto e tende a seccare subito. Spinto dalla lettura dell'articolo di Flufluns, ho caricato ieri la mia M600 con pennino fine e tutti i difetti si sono puntualmente ripresentati.
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Messaggio da linusmax »

Congratulazioni ! Non credo che possa arrivare mai a questo anche provandoci, ritengo necessario un testo che spieghi bene, passo passo, come raggiungere simili risultati.
Sarebbe molto interessante conoscere come ci si arriva a realizzare in autonomia simili risultati.

Grazie e spero tu possa parlarci anche di questo.
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Messaggio da Cex71 »

Caro Franco,

grazie per le bellissime fotografie e anche per le dettagliate spiegazioni, a volte guardando le Tue fotografie non si intuisce il grande lavoro che c'è stato per produrre questi bellissimi scritti. Posso solo intuire il piacere di avere una penna che scriva così, dei fogli di carta adatti, una tazza di caffè e un po' di tempo per dedicarsi a questo hobby...
Complimenti come sempre, e come sempre ogni volta penso che dovrei prima o poi prendere una 149 calligraphy (anche se sarebbe un po' sprecata nelle mie mani :lol: )
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Messaggio da Thefinenib »

fufluns ha scritto: domenica 3 aprile 2022, 21:06
Thefinenib ha scritto: domenica 3 aprile 2022, 13:20 Grazie per aver condiviso le foto ed avercele spiegate.
Vorrei porgerle due domande:
1) Quali fonti consiglia ad un neofita della calligrafia?
2) A chi si è ispirato per la versione gestuale?
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Chiarissimo. Grazie per la delucidazione.

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Messaggio da fufluns »

balthazar ha scritto: lunedì 4 aprile 2022, 7:54 Sempre molto bella e curata la scrittura e ancora più interessante entrare nel mondo del come fare (grazie). Quello che mi lascia perplesso è l'inchiostro usato, ovvero il Permanent Blue di Montblanc. Sarà la mia boccetta difettata? ma a me non riesce di farlo scrivere decentemente, secco all'inverosimile, lascia un tratto abbastanza piatto e tende a seccare subito. Spinto dalla lettura dell'articolo di Flufluns, ho caricato ieri la mia M600 con pennino fine e tutti i difetti si sono puntualmente ripresentati.
Leggo con frequenza di appassionati che, su questo e su altri forum, hanno l'impressione di avere una boccetta di Blue Permanent difettosa. Non lo credo. Il Blue Permanent é a mio avviso un inchiostro dalle caratteristiche calligrafiche, e come tutti i calligrafici é leggermente asciutto e viscoso. Dá il meglio di sé scrivendo adagio, e in quel caso mantiene le linee esattamente come escono dalla penna, che é proprio ciò che uno desidera quando fa un po' di calligrafia.

Provi ancora una volta ad usarlo così, in modo pausato, senza correre, sapendo che cosa attendersi, godendo delle sue caratteristiche invece di prenderle con insofferenza: é probabile che le piacerà.

Buona scrittura!
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