FountainPen.it Forum

Come scritto nella mia presentazione ho moderato per anni un forum, si trattava di appassionati di laghetti e carpe Koi.
Tra tutti noi iscritti era una cosa più o meno consueta avere un certo tipo di approccio: si partiva con l’allevamento della carpa Kohaku (“semplicissima” bianca e rossa), poi presi dall’entusiasmo si passava a carpe sempre più estrose, rare e con colori particolari, la mia preferita l’Ochiba, argento scuro con grandi macchie rame metallizzato, letteralmente “autunno che cade sull’acqua”… per poi capire che la perfezione della “semplice” Kohaku è ineguagliabile, così perfettamente zen, così bella da contemplare pur essendo quasi banale.

Voi appassionati di stilografiche vi ritrovate in questo approccio? Siete partiti con penne semplici, passati per le estrose e poi ritornati alla semplicità?
Si? No? Raccontatemi
Io in questo momento sono nella fase cinesate, ma sta già fortunatamente passando, ho un animo Jap e voglio la seconda Sailor c’è poco da fare

Chiedo scusa per essermi persa il tuo messaggio di presentazione e ti do il benvenuto ora.
Ma... esiste un forum per appassionati di carpe koi?
Scommetto che a farci una capatina, tempo cinque minuti sarei in trip pensando a come mi piacerebbe realizzare il mio laghetto e a quante e quali carpe metterci...
Ho una domanda: all'isola Bella io e mio figlio ci siamo messi a "giocare" con le carpe koi, nel senso che sembravano essere ben coscenti della nostra presenza, e rispondevano a dei finti lanci guizzando nella direzione della mano, tornando da noi in attesa, un po' come cagnolini. Quando ci siamo allontanati ci hanno seguito lungo il bordo, rimanendo a guardarci. Poi sono arrivate delle altre persone e loro si sono spostate. Possibile che interagiscano così attivamente? I pesci rossi, per dire, generalmente se ne infischiano.

Per quanto riguarda le penne, dipende cosa intendi con estrose.
Ma non mi pare di aver subito variazioni di gusto.

Sono partito un anno fa con una Schneider Opus da 4€ eliminata dopo poco per una Lamy. In breve mi sono fatto prendere e ho capito quello che mi interessava dalla prima Penna: un pennino flessibile per farci della calligrafia. Ho valutato un po’ l’offerta del mercato e, totalmente inesperto ho evitato le vintage per il rischio di cadere in problemi di restauro.
Ho scoperto che il pennino moderno con le migliori caratteristiche di flessibilità è il pennino Falcon di Pilot (almeno per rimanere in prezzi umani per una prima penna, altrimenti c’era il Calligraphy della Montblanc 149, per il quale ti rimando ai post del Maestro Fufluns), pur con noti problemi di flusso. Problemi tanto noti da scoraggiare un utente del forum che aveva deciso venderla. La penna è stata il mio primo amore stilografico!

A tutela dei progettisti di Pilot, quello del pennino FA non è un problema per lo scopo originale della penna: il pennino che scrive i kanji viene sollecitato poco e per brevi tratti, il problema è ciò che gli chiediamo di fare noi con un corsivo senza soste, con tratti larghi, lunghi e anche veloci a volte.

Ho fatto tutto il possibile per sistemare il problema sostituendo l’alimentatore con uno creato appositamente in ebanite, ho cercato inchiostri più fluidi, più lubrificanti e finalmente sono riuscito a fare una messa a punto come si deve della penna.
Imparato decentemente il Copperplate, mi sono state chieste delle partecipazioni di nozze scritte a mano con le quali ho ripagato la penna, la modifica e l’inchiostro, oltre a una nuova penna.

L’amore ormai conclamato per le stilografiche mi ha portato a sperare di poterle usare anche al lavoro, per appunti e firme veloci su cartaccia. In cerca di praticità ho provato una retrattile cinese con inchiostro X-Feather (permanente, waterproof e studiato per non spandere su carte economiche. Non spiuma nemmeno sullo Scottex!!!). La retrattile cinese era un clone della Platinum Curidas e, da cinese, non sigillava bene la punta una volta chiusa. L’inchiostro si asciugava nel giro di un paio di minuti rendendo in breve inservibile la penna.
Preso dall’amaro in bocca, ho acquistato per il mio compleanno una Pilot Capless. Non la porterò mai al lavoro, ma la sto usando alla grande per prendere appunti del corso online di tedesco o per altri appunti veloci. La penna è meravigliosa! Solida come una spada in mano e delicata come una bacchetta magica sulla carta.

La penna premio per le partecipazioni di nozze, avendo già una penna specialistica per la calligrafia e una iper-pratica per lo studio, doveva essere una penna bella ed elegante per occasioni formali. Sono stato a lungo indeciso sulla Sailor Pro Gear, ma alla fine sono rimasto in casa Pilot e ho fatto un colpaccio con la Justus 95. Ho tra le bozze una recensione della penna che credo di pubblicare domani.

Per il momento, di tornare alle penne da 4€ non ho motivi. Niente di ciclico all’orizzonte
Se sei per le giapponesi, non puoi fare a meno di provare una Pilot

Esme ha scritto: ↑domenica 3 aprile 2022, 1:49 Chiedo scusa per essermi persa il tuo messaggio di presentazione e ti do il benvenuto ora.
Ma... esiste un forum per appassionati di carpe koi?
Scommetto che a farci una capatina, tempo cinque minuti sarei in trip pensando a come mi piacerebbe realizzare il mio laghetto e a quante e quali carpe metterci...
Ho una domanda: all'isola Bella io e mio figlio ci siamo messi a "giocare" con le carpe koi, nel senso che sembravano essere ben coscenti della nostra presenza, e rispondevano a dei finti lanci guizzando nella direzione della mano, tornando da noi in attesa, un po' come cagnolini. Quando ci siamo allontanati ci hanno seguito lungo il bordo, rimanendo a guardarci. Poi sono arrivate delle altre persone e loro si sono spostate. Possibile che interagiscano così attivamente? I pesci rossi, per dire, generalmente se ne infischiano.

Per quanto riguarda le penne, dipende cosa intendi con estrose.
Ma non mi pare di aver subito variazioni di gusto.

Il forum non è più molto attivo, non ci andare a meno che tu non abbia una cospicua cifra da investire, perché sai com’è… il laghetto, la pompa, il filtro, il materiale per il filtro…

Venendo alla tua domanda le Koi sono l’equivalente ittico del più pacioso cane da compagnia, sono affettuose, per quello che può essere un pesce, molto curiose e socievoli. Addirittura se il laghetto ha un ponticello, come nel mio caso, riconoscono i passi tramite le vibrazioni del legno e sanno chi porterà loro del cibo.

Per contro questo meraviglioso carattere è stata per le mie una condanna, ne avevo 9, sparite in due giorni dopo la visita di un airone. I pesci rossi ovviamente ci sono ancora tutti, diffidenti e selvatici. Riprenderò le koi quando avrò terminato le reti di protezione perché è stato davvero doloroso

Koten90 ha scritto: ↑domenica 3 aprile 2022, 2:08 Se sei per le giapponesi, non puoi fare a meno di provare una Pilot

Ho una Sailor entry level che adoro, mai provato Pilot, vorrei un’altra Sailor, ho le mani piccole e mi piace scrivere senza cappuccio, trovo che per la mia mano sia la combinazione perfetta peso, forma, pennino… fino ad’ora… e se la Pilot fosse ancora meglio? Ecco sono nel tunnel, addio

Cris1976 ha scritto: ↑domenica 3 aprile 2022, 9:46 Il forum non è più molto attivo, non ci andare a meno che tu non abbia una cospicua cifra da investire, perché sai com’è… il laghetto, la pompa, il filtro, il materiale per il filtro…

Grazie per le informazioni.
Mi salverebbe la mancanza di spazio... ma una volta ho guardato un forum di allevatori di formiche, perché serviva a mio figlio per la scuola, e la parte di costruzione dei formicai già mi aveva messo in scimmia, e io odio le formiche.

Mi spiace per le tue carpe, l'airone avrà pensato di essere al ristorante.

Tutte queste premesse, però, suggerirebbero una Namiki o una Nakaya...

Cris1976 ha scritto: ↑domenica 3 aprile 2022, 9:52

Koten90 ha scritto: ↑domenica 3 aprile 2022, 2:08 Se sei per le giapponesi, non puoi fare a meno di provare una Pilot

Ho una Sailor entry level che adoro, mai provato Pilot, vorrei un’altra Sailor, ho le mani piccole e mi piace scrivere senza cappuccio, trovo che per la mia mano sia la combinazione perfetta peso, forma, pennino… fino ad’ora… e se la Pilot fosse ancora meglio? Ecco sono nel tunnel, addio

Mani piccole, cappuccio non calzato, giapponese..
Direi, rimanendo su prezzi abbordabili, Pilot Prera, che trovi facilmente sia in versione trasparente che opaca, oppure l'alternativa più difficile la sorella esotica Pilot Lucina che come colori ha qualcosa di "carpesco".
Spesa intermedia e provi se le Pilota fanno per te.

Koten90 ha scritto: ↑domenica 3 aprile 2022, 2:08
L’amore ormai conclamato per le stilografiche mi ha portato a sperare di poterle usare anche al lavoro, per appunti e firme veloci su cartaccia. In cerca di praticità ho provato una retrattile cinese con inchiostro X-Feather (permanente, waterproof e studiato per non spandere su carte economiche. Non spiuma nemmeno sullo Scottex!!!). La retrattile cinese era un clone della Platinum Curidas e, da cinese, non sigillava bene la punta una volta chiusa. L’inchiostro si asciugava nel giro di un paio di minuti rendendo in breve inservibile la penna.

Scusa, ma quindi sto clone Platinum Curidas ti funziona o no?
Perché anche io ne ho una, mannaggia a me l'ho presa col pennino corazzato, e è un tormento, tanto che l'ho archiviata dopo due prove con inchiostri differenti, ma mi piacerebbe farla riprendere, se ci fosse modo...


Ma veniamo all'argomento
mmmhhh allora, io ho iniziato perché ho sempre scritto con le stilo fin quando avevo modo di scrivere molto (quindi fino alla fine dell'Università) poi non avendo grandi prospettive di scrivere granché che non fosse la lista della spesa, ho preferito delle classiche penne a sfera.
Poi un giorno in un negozio ho visto le Lamy con tutti i loro colori e inchiostri e a quel punto ci sono cascata con tutte le scarpe, come si suol dire...
Solo che a me più che la penna, piacciono i colori degli inchiostri e il tratto che fa una stilografica che è immensamente più piacevole di quello di una biro.
Quindi la mia scimmia principale è diventata quella degli inchiostri, seguita per necessità da quella per le penne. Penne che "se sono economiche è meglio".

Per ora direi che la febbre si alza e si abbassa per l'una o per l'altra delle due cose ma sono rimasta sempre sulle economiche e per gli inchiostri... beh, non penso che si possa parlare di "cerchio della scimmia" perché sono talmente tanti e vari e ognuno diverso...

Orchidea40 ha scritto: ↑domenica 3 aprile 2022, 11:31 Scusa, ma quindi sto clone Platinum Curidas ti funziona o no?
Perché anche io ne ho una, mannaggia a me l'ho presa col pennino corazzato, e è un tormento, tanto che l'ho archiviata dopo due prove con inchiostri differenti, ma mi piacerebbe farla riprendere, se ci fosse modo...

Cestinata. Era inutilizzabile. Il concetto di una penna “clic e scrivi!” Era annullato dal fatto che era sempre secca. Shakera, picchietta, ghirigora il foglio e dopo un paio di minuti riparte a scrivere. Ho provato con un inchiostro lubrificante ed era lo stesso. Smontata un paio di volte per il lavaggio e le parti interne cominciavano a soffreire. Via! Bisogna capire quando arrendersi. La Capless può restare ferma inchiostrata per un mese e ripartire perfettamente con il primo tratto.

Cris1976 ha scritto: ↑domenica 3 aprile 2022, 9:52 Ho una Sailor entry level che adoro, mai provato Pilot, vorrei un’altra Sailor, ho le mani piccole e mi piace scrivere senza cappuccio, trovo che per la mia mano sia la combinazione perfetta peso, forma, pennino… fino ad’ora… e se la Pilot fosse ancora meglio? Ecco sono nel tunnel, addio

Se ti capita di passare in un negozio, provale. Magari non ti piace eh…
la Capless c’è anche il versione Decimo (= slim) che forse trovi anche con il Prime in amazzonia.
La Custom 74 è la versione slim della 742, che a sua volta è la slim della 743 (più o meno le dimensioni della mia Justus)

non credo di aver fatto un ciclo del genere, fasi sì però, all'inizio della mia riaccesa passione per le stilografiche (interrotta per un periodo non brevissimo dal PC, in un era in cui il PC era nato da poco) ho avuto una intensa fase Pelikan, che si è poi stemperata solo dopo un poco nell'interesse per molti atri tipi di stilografiche diverse.
A volte ritorna abbastanza forte però

(M60 presa di recente)

A parte disponibilità economiche illimitate, penso si parta sempre con le opzioni più economiche per poi raffinarsi nel tempo


È molto bella la Sailor Maki-e Koi-no Takinobori, che riprende il racconto popolare della carpa " Koi " molto determinata che si è sforzata di raggiungere la cima delle rapide del Fiume Giallo, ma temo sia fuori budget

Però, in effetti, pensandoci, una cosa ciclica ce l'ho!

Per quanto mi riguarda è ciclico l'amore per un certo inchiostro, nel senso che è capitato spesso che per parecchio amassi molto questo o quel colore, tenendolo sempre a disposizione tra le penne inchiostrate e poi all'improvviso...
non lo posso più usare, non mi piace più e quasi mi disturba vederlo.

E magari mi affeziono ad un colore che fino a quel momento non mi diceva nulla di particolare.

Poi ritorno al colore iniziale.

Cicli del genere li hanno avuti due inchiostri Lamy, il topaz e il benitoite, e un inchiostro Diamine, il soft mint, che anzi è anche peggio perché questo odio-amore è continuo e dipende dalla carta su cui scrivo.
(Dovrò provare a cambiargli penna!)

Orchidea40 ha scritto: ↑martedì 5 aprile 2022, 11:46 Però, in effetti, pensandoci, una cosa ciclica ce l'ho!

Per quanto mi riguarda è ciclico l'amore per un certo inchiostro, nel senso che è capitato spesso che per parecchio amassi molto questo o quel colore, tenendolo sempre a disposizione tra le penne inchiostrate e poi all'improvviso...
non lo posso più usare, non mi piace più e quasi mi disturba vederlo.

E magari mi affeziono ad un colore che fino a quel momento non mi diceva nulla di particolare.

Poi ritorno al colore iniziale.

Cicli del genere li hanno avuti due inchiostri Lamy, il topaz e il benitoite, e un inchiostro Diamine, il soft mint, che anzi è anche peggio perché questo odio-amore è continuo e dipende dalla carta su cui scrivo.
(Dovrò provare a cambiargli penna!)

Devi solo comprare più penne e tenerne in rotazione con più inchiostri. Così ti girano meno sotto gli occhi e non fanno in tempo a stufarti

Cris1976 ha scritto: Voi appassionati di stilografiche vi ritrovate in questo approccio? Siete partiti con penne semplici, passati per le estrose e poi ritornati alla semplicità?
Si? No?

No.

Mi ricorderebbe la storia dell'approccio "in cascata" dell'analisi dei prerequisiti di un software; semplicemente non lo faccio

Io sono partito dal "tutto quello che scrive o può essere aggiustato per farlo nuovamente scrivere" e, per via di raffinamenti successivi, in alcuni decenni ho portato il mio focus stilografico alle ebaniti fiammate vintage (soprattutto Waterman), alle Conklin Crescent filler ed alle penne con rivestimento a galleria.

Questo significa che le altre penne non le compro ????


Ma nemmeno per idea. è solo che quando ne trovo una delle suddette sono più contento.


L'unica ciclicità che possa identificare, nel mio comportamento, è per il panino con la mortadella; lo adoravo, per una decina di anni non lo potevo soffrire, ora mi piace di nuovo. (questa precisazione è una cosa alla Bons....)