Calligrafia, pennino e calamaio.
Inviato: martedì 4 dicembre 2012, 22:06
Come suggerito dall'amica Daniela (Irishtales) apro una discussione dedicata alla calligrafia praticata esclusivamente con i cosiddetti "pennini da intinzione", anche se questo è un forum dedicato alla penne stilografiche mi sembra doveroso e per certi versi necessario porre l'attenzione su questi antichi strumenti di scrittura. I vantaggi sono molto evidenti: precisione di scrittura, variazione del tratto, possibilità di cambiare pennino istantaneamente e a prezzi ridicoli, poter cambiare inchiostro altrettanto istantaneamente senza dover lavare il serbatoio della penna. Inoltre gli stili della calligrafia sono nati con le penne da intinzione e per queste furono concepiti, anche se in tempi più recenti tutti gli stili sembrano essere stati aggiornati ai nuovi mezzi della tecnologici. Credo che l'amante della stilografica e della calligrafia, non potrà fare a meno di provare penna e calamaio, perchè ciò aiuta a capire meglio la stilografica medesima e a capirne meglio pregi e difetti. I due mezzi non devono essere vissuti in modo antagonistico, ma complementare, l'uno arricchisce l'altro e viceversa. Posso comunque assicurare che una seduta di scrittura seguendo uno stile calligrafico e usando una penna da intinzione è spesso fonte di grande soddisfazione e gratificazione, specialmente se si è in grado di giungere a risultati esteticamente pregevoli. Però un pennino può anche essere una dannazione se non è usato come dovrebbe, cosa che spesso comporta l'abbandono definitivo di questo strumento di scrittura per altri più agevoli e pratici. Una breve ricerca su google potrà darvi qualche nozione sui vari tipi di pennini, della loro storia e dei modi corretti d'uso, io per ora mi limiterò alle nozioni elementari, anche perchè non sono un esperto e praticamente sto imparando insieme a voi.
Intanto i materiali di base:
Le aste, altrimenti dette canotti, cannotti, cannucce, si possono trovare comodamente in rete al modico costo da 3 6 euro circa. Consiglio di prendere quelle in legno perchè più grate alla mano ed hanno un grip migliore.
I pennini, qui c'è veramente da sbizzarrirsi, in rete e su Ebay sono disponibili pennini di ogni specie. All'inizio, tanto per prendere familiarità con il nuovo oggetto, forse è meglio non prenderne uno specificatamente calligrafico. Ricordarsi di bruciacchiare il pennino prima dell'uso, poichè i pennini sono realizzati in lamierino stampato di acciaio dolce, essi sono piuttosto soggetti alla ruggine, quindi vengono messi in commercio con uno strato sottilissimo di vernice onde impedirne l'ossidazione. Se si usa un pennino in cui c'è la vernice, l'inchiostro avrà molta difficoltà ad aderire sulla superficie, tenderà a fare le dannatissime gocce ed avrà un tratto per niente uniforme. Volendo li si può modificare usando carte abrasive per renderli più adeguati alle nostre esigenze.
Gli inchiostri, anche qui c'è da sbizzarrirsi praticamente senza limiti, ma se proprio si vuole la finezza si potranno scegliere tutti quegli inchiostri, anche stilografici, che hanno una buona densità, questo garantisce durata nella scrittura e tratto corposo. Ma comunque si possono veramente usare tutti i tipi di inchiostro senza problemi, addirittura è previsto anche l'uso di tempere colorate diluite in acqua, così pure inchiostri di china e chi più ne ha, più ne metta, davvero non c'è limite alla fantasia. Nota di colore (in tutti i sensi): il noto scienziato ed alchimista Athanasius Kircher scrisse il testamento spirituale usando il proprio sangue, questo per dire che nella storia è stato veramente usato di tutto per scrivere. In questo senso la penna da intinzione ci restituisce una libertà che è impensabile con una penna stilografica.
La carta, anche qui c'è massima libertà di scelta, io uso prevalentemente quella da fotocopie per i miei esercizi di calligrafia, ma su questo lascio spazio a chi ne sa più di me (Ottorino e Daniela).
Qui di seguito un link ad una foto in cui è illustrato un pennino che uso abbastanza regolarmente, lo usavo al tempo delle elementari e sono riuscito a trovarne una scatola su ebay. Il pregio di questo pennino è la possibilità di scrivere veramente con tutto, l'ho usato con tutti i Diamine che posseggo (Sherwood Green, Prussian Blue, Sapphire Blue, Bilberry), Delta Seppia, Pelikan Royal Blue, e non ho avuto nessun problema. Con la china il tratto si ingrossa leggermente ed è di una nitidezza oserei dire impressionante, questo per me è il vero carattere Extra Fine. Da usare con cautela e leggerezza perchè ha la punta talmente fine tale da incidere il suppporto cartaceo e quindi c'è rischio di spandere un poco. Se si avrà avuto l'avvertenza di passarlo sulla fiamma, regalerà momenti di eccellente scrittura, molto leggera e di scorrevolezza più che accettabile.
Non è in grado di produrre marcate differenze nel tratto poichè non si tratta di un pennino flessibile, tuttavia la sua grande autonomia e precisione potranno costituire un buon inizio per chi non ha mai usato penna e calamaio.
download/file.php?id=2968
Per ora direi che può bastare, la prossima scriverò sui pennini in acciaio e in rame della Mitchell, che dicono essere i migliori per chi si diletta con la calligrafia, seguiranno foto, test di scrittura ed impressioni personali.
Intanto i materiali di base:
Le aste, altrimenti dette canotti, cannotti, cannucce, si possono trovare comodamente in rete al modico costo da 3 6 euro circa. Consiglio di prendere quelle in legno perchè più grate alla mano ed hanno un grip migliore.
I pennini, qui c'è veramente da sbizzarrirsi, in rete e su Ebay sono disponibili pennini di ogni specie. All'inizio, tanto per prendere familiarità con il nuovo oggetto, forse è meglio non prenderne uno specificatamente calligrafico. Ricordarsi di bruciacchiare il pennino prima dell'uso, poichè i pennini sono realizzati in lamierino stampato di acciaio dolce, essi sono piuttosto soggetti alla ruggine, quindi vengono messi in commercio con uno strato sottilissimo di vernice onde impedirne l'ossidazione. Se si usa un pennino in cui c'è la vernice, l'inchiostro avrà molta difficoltà ad aderire sulla superficie, tenderà a fare le dannatissime gocce ed avrà un tratto per niente uniforme. Volendo li si può modificare usando carte abrasive per renderli più adeguati alle nostre esigenze.
Gli inchiostri, anche qui c'è da sbizzarrirsi praticamente senza limiti, ma se proprio si vuole la finezza si potranno scegliere tutti quegli inchiostri, anche stilografici, che hanno una buona densità, questo garantisce durata nella scrittura e tratto corposo. Ma comunque si possono veramente usare tutti i tipi di inchiostro senza problemi, addirittura è previsto anche l'uso di tempere colorate diluite in acqua, così pure inchiostri di china e chi più ne ha, più ne metta, davvero non c'è limite alla fantasia. Nota di colore (in tutti i sensi): il noto scienziato ed alchimista Athanasius Kircher scrisse il testamento spirituale usando il proprio sangue, questo per dire che nella storia è stato veramente usato di tutto per scrivere. In questo senso la penna da intinzione ci restituisce una libertà che è impensabile con una penna stilografica.
La carta, anche qui c'è massima libertà di scelta, io uso prevalentemente quella da fotocopie per i miei esercizi di calligrafia, ma su questo lascio spazio a chi ne sa più di me (Ottorino e Daniela).
Qui di seguito un link ad una foto in cui è illustrato un pennino che uso abbastanza regolarmente, lo usavo al tempo delle elementari e sono riuscito a trovarne una scatola su ebay. Il pregio di questo pennino è la possibilità di scrivere veramente con tutto, l'ho usato con tutti i Diamine che posseggo (Sherwood Green, Prussian Blue, Sapphire Blue, Bilberry), Delta Seppia, Pelikan Royal Blue, e non ho avuto nessun problema. Con la china il tratto si ingrossa leggermente ed è di una nitidezza oserei dire impressionante, questo per me è il vero carattere Extra Fine. Da usare con cautela e leggerezza perchè ha la punta talmente fine tale da incidere il suppporto cartaceo e quindi c'è rischio di spandere un poco. Se si avrà avuto l'avvertenza di passarlo sulla fiamma, regalerà momenti di eccellente scrittura, molto leggera e di scorrevolezza più che accettabile.
Non è in grado di produrre marcate differenze nel tratto poichè non si tratta di un pennino flessibile, tuttavia la sua grande autonomia e precisione potranno costituire un buon inizio per chi non ha mai usato penna e calamaio.
download/file.php?id=2968
Per ora direi che può bastare, la prossima scriverò sui pennini in acciaio e in rame della Mitchell, che dicono essere i migliori per chi si diletta con la calligrafia, seguiranno foto, test di scrittura ed impressioni personali.