Scrittura Italiana
Inviato: lunedì 24 gennaio 2022, 3:05
In questi giorni, occhieggiando il manuale di calligrafia di Ranieri Percossi (nella terza edizione, dal 1924), sono stato attratto da un modello calligrafico che Percossi chiama “Scrittura Italiana”. Si tratta di un alfabeto corsivo e obliquo che l'autore dovette considerare di particolare rilevanza, poiché ne sottolinea l'importanza con queste parole:
"Scrittura Italiana / Questo carattere, per essere di forma semplice ed elegante, si adopera per fare risaltare, in una scrittura, le parole più importanti, perciò si dovrà studiare con gran cura" (Percossi 1924).
Non sapendo se questo modello di scrittura fosse un'invenzione di Percossi, ne ho cercato tracce tra i materiali disponibili in rete. Ho trovato ben poco, ma il modello della Scrittura Italiana era indubbiamente già noto e in uso da tempo, perché un alfabeto quasi identico era stato calligrafato, circa quarant'anni prima, in un manuale per le scuole preparato dal professor A. Piomarta (s.d.), edito a Bergamo in due edizioni (una economica). Sebbene l'opera di Piomarta non rechi una data di pubblicazione, viene però citata in un allegato a "Il Risveglio Educativo" [1(43), 1885], dove è riportata tra i libri in deposito presso l'amministrazione della rivista (Anonimo 1885). La scrittura compare con lo stesso nome anche in una piccola e bella opera di Nicola D'Urso (1905, 1916), calligrafo salentino molto dotato. Dal canto suo Michele Favaloro, nel suo Manuale di calligrafia per l'uso nelle classi elementari di calligrafia (Favaloro s.d.), presenta un carattere molto simile e lo chiama "Rotonda inclinata", una variante della bastarda francese.
La Scrittura Italiana è, a mio avviso, un'ortografia "innaturale" e particolarmente difficile. Tutte le curve sono formate da due o più tratti da eseguire separatamente, sollevando la penna, perché le ombre sono ai lati opposti della curva e si possono realizzare solo iniziando le linee ingrossate della curva da punti opposti, e poi facendo coincidere i tratti sottili. Davvero complicato. Ammetto che, per sua natura, la Scrittura Italiana dovrebbe probabilmente essere fatta con un pennino troncato sottile invece di un pennino appuntito flessibile, ma il tema delle curve “composte”, di fatto, non cambierebbe.
Qui sto copiando l'intero alfabeto (inclusi i caratteri numerici) nella versione di Percossi, per vostro riferimento. Ho provato a scrivere solo una riga in Scrittura Italiana e, pur ammettendo che la grafia ha una sua grazia e "importanza", l'ho comunque trovata molto difficile da eseguire.
Ho usato una carta Fabriano Ingres Bianca (ricordo che Bianco, nel gergo fabrianese, é il colore avorio, mentre il vero bianco é denominato "Ghiaccio") da 160 grammi, un poco più liscia di quella da 90 grammi, che é più adatta alla scrittura quotidiana. L'inchiostro é Alt Goldgrün di Rohrer & Klingner.
Fonti citate
Anonimo. 1885. Libri in deposito presso l’amministrazione del Risveglio. Per la Scuola 43: 312 [allegato a Il Risveglio Educativo 1(43), luglio 1885].
D’Urso, N. 1905 [ed edizioni successive]. Calligrafia moderna, Metodo teorico pratico per apprendere le varie scritture. Terni, Cooperativa.
D’Urso, N. 1916. Calligrafia Moderna. Parte Prima. Torino, G. B. Paravia & C.
Percossi, R. 1924. Calligrafia. Cenno storico, cifre numeriche, materiale adoperato... Terza edizione. Milano, Ulrico Hoepli Editore.
Piomarta, A. s.d. Premiato metodo graduale per l'apprendimento della calligrafia. Modello di scrittura Italiana e Aldina. Bergamo, Poligrafiche.
"Scrittura Italiana / Questo carattere, per essere di forma semplice ed elegante, si adopera per fare risaltare, in una scrittura, le parole più importanti, perciò si dovrà studiare con gran cura" (Percossi 1924).
Non sapendo se questo modello di scrittura fosse un'invenzione di Percossi, ne ho cercato tracce tra i materiali disponibili in rete. Ho trovato ben poco, ma il modello della Scrittura Italiana era indubbiamente già noto e in uso da tempo, perché un alfabeto quasi identico era stato calligrafato, circa quarant'anni prima, in un manuale per le scuole preparato dal professor A. Piomarta (s.d.), edito a Bergamo in due edizioni (una economica). Sebbene l'opera di Piomarta non rechi una data di pubblicazione, viene però citata in un allegato a "Il Risveglio Educativo" [1(43), 1885], dove è riportata tra i libri in deposito presso l'amministrazione della rivista (Anonimo 1885). La scrittura compare con lo stesso nome anche in una piccola e bella opera di Nicola D'Urso (1905, 1916), calligrafo salentino molto dotato. Dal canto suo Michele Favaloro, nel suo Manuale di calligrafia per l'uso nelle classi elementari di calligrafia (Favaloro s.d.), presenta un carattere molto simile e lo chiama "Rotonda inclinata", una variante della bastarda francese.
La Scrittura Italiana è, a mio avviso, un'ortografia "innaturale" e particolarmente difficile. Tutte le curve sono formate da due o più tratti da eseguire separatamente, sollevando la penna, perché le ombre sono ai lati opposti della curva e si possono realizzare solo iniziando le linee ingrossate della curva da punti opposti, e poi facendo coincidere i tratti sottili. Davvero complicato. Ammetto che, per sua natura, la Scrittura Italiana dovrebbe probabilmente essere fatta con un pennino troncato sottile invece di un pennino appuntito flessibile, ma il tema delle curve “composte”, di fatto, non cambierebbe.
Qui sto copiando l'intero alfabeto (inclusi i caratteri numerici) nella versione di Percossi, per vostro riferimento. Ho provato a scrivere solo una riga in Scrittura Italiana e, pur ammettendo che la grafia ha una sua grazia e "importanza", l'ho comunque trovata molto difficile da eseguire.
Ho usato una carta Fabriano Ingres Bianca (ricordo che Bianco, nel gergo fabrianese, é il colore avorio, mentre il vero bianco é denominato "Ghiaccio") da 160 grammi, un poco più liscia di quella da 90 grammi, che é più adatta alla scrittura quotidiana. L'inchiostro é Alt Goldgrün di Rohrer & Klingner.
Fonti citate
Anonimo. 1885. Libri in deposito presso l’amministrazione del Risveglio. Per la Scuola 43: 312 [allegato a Il Risveglio Educativo 1(43), luglio 1885].
D’Urso, N. 1905 [ed edizioni successive]. Calligrafia moderna, Metodo teorico pratico per apprendere le varie scritture. Terni, Cooperativa.
D’Urso, N. 1916. Calligrafia Moderna. Parte Prima. Torino, G. B. Paravia & C.
Percossi, R. 1924. Calligrafia. Cenno storico, cifre numeriche, materiale adoperato... Terza edizione. Milano, Ulrico Hoepli Editore.
Piomarta, A. s.d. Premiato metodo graduale per l'apprendimento della calligrafia. Modello di scrittura Italiana e Aldina. Bergamo, Poligrafiche.