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A mio figlio piacciono molto esteticamente e medita di investire parte delle "mance natalizie" in una delle due.
A me invece entrambe non fanno impazzire e non le ho mai avute, quindi non saprei come consigliarlo.
So bene che non è semplice, ma qualcuno che le conosce potrebbe darmi qualche informazione di confronto?
Soprattutto riguado a tratto/flusso e a eventuali problemi di fragilità (ha tredici anni, non è il caso che si confronti con penne troppo delicate).
Grazie fin d'ora.

Esme ha scritto: ↑mercoledì 29 dicembre 2021, 12:12 A mio figlio piacciono molto esteticamente e medita di investire parte delle "mance natalizie" in una delle due.
A me invece entrambe non fanno impazzire e non le ho mai avute, quindi non saprei come consigliarlo.
So bene che non è semplice, ma qualcuno che le conosce potrebbe darmi qualche informazione di confronto?
Soprattutto riguado a tratto/flusso e a eventuali problemi di fragilità (ha tredici anni, non è il caso che si confronti con penne troppo delicate).
Grazie fin d'ora.

Sulla 25 non ti posso dire nulla. L' Auretta Lusso mi fu regalata per la prima comunione, ero ancora più giovane di tuo figlio e continua a non fare una piega dopo averla maltratta in ogni modo nel corso degli anni dell'adolescenza.

Io le ho entrambe. Ed entrambe mi piacciono tantissimo esteticamente ma come scrittura vince l'Auretta. Il pennino "cilindrico" della 25 è un pò troppo rigido. L'auretta ha invece il problema opposto: se la maltratti il pennino si disallinea ed inizia a graffiare ma si riallinea con semplicità.
Buona scrittura!
Luca

Idem, nessuna esperienza diretta con la 25. Per quanto riguarda l'Auretta lusso la reputo robusta il giusto, flusso costante ma non copioso, che è un fattore positivo per evitare sbavature dell'inchiostro sul foglio (sopratutto in ambiente scolastico, dove per la fretta nello scrivere o voltare pagina , la mano magari passa sullo scritto appena steso).

Forse l'Auretta perché la 25, avendo il corpo metallico, potrebbe essere un po' pesantina, la forma di quest'ultima non mi dispiace, ho anche il roller che ho usato per molti anni. Non dico niente sulla scrittura perché ci sono troppe varianti in ballo e il giudizio basato sulle mie penne e sulle mie sensazioni non ha alcun valore.
e Buon Anno

Tra le due, quasi quasi, consiglierei la Parker 15 o la Parker 45.

Bons ha scritto: ↑mercoledì 29 dicembre 2021, 15:35 Tra le due, quasi quasi, consiglierei la Parker 15 o la Parker 45.

Beh, la 45 è un mulo da scrittura. Scrive sempre, e lo fa bene, è carina da vedere ed elegante, ma non vistosa. Facile da manutenere, ottima per la scuola

Grazie per le utili informazioni, le passo al figlio che ha già idee molto precise su cosa vuole da un pennino (flusso non stitico, tratto non troppo fine e scorrevolezza).
L'Auretta temevo avesse ereditato i problemi della Hastil, ma da quello che mi dite non è così.

Bons ha scritto: ↑mercoledì 29 dicembre 2021, 15:35 Tra le due, quasi quasi, consiglierei la Parker 15 o la Parker 45.

Per dirla tutta, io tra le due gli avrei consigliato l'Auretta prima serie...

la Parker 25 è una discreta penna, anche se oggi con tutte le opzioni disponibili forse non me la andrei a cercare.
E' in metallo satinato, se usata senza cappuccio non è poi pesante.
Mio padre ne ha avuta una dal 1975 (anno in cui fu lanciata - ho riferimenti precisi che la ricevette in omaggio quell'anno) ed io l'ho usata qualche volta, ma i ricordi sono abbastanza lontani...
Col tempo tende a segnarsi un po' la plastica della sezione che non è rigidissima. Il pennino è effettivamente rigido, ma scorrevole.
L'estetica in acciaio satinato con quello strano restringimento sul fusto (che serve a calzare il cappuccio) a me non dispiaceva.
Molto anni 70, era l'era delle "cilindriche".
https://pencollect.co.uk/parker25.htm

Mi permetto anche di dire che il design della 25 è molto più pulito e gradevole di quello della lusso.
Nel mondo anglosassone la 25 è considerata iconica (probabilmente perchè made in UK), un po' come la Hastil da noi.

Non conosco la 25 stilo (ne ho una ma a sfera) ma ho l’Auretta, quella con i raccordi morbidi.
Non ho particolari segnalazioni da fare ed è una onesta e robusta penna economica.
Attenzione che si possono usare esclusivamente le cartucce Aurora ColorCart (quelle piccole): no DuoCart e no Platinum (cartucce o converter). Domani mi arriveranno delle cartucce Sailor che, da quanto ho letto sul forum, sono compatibili. Sperem.

Io voto la Parker 25, che scrive benissimo ed è molto comoda. Penso ne abbiano prodotte quantità incredibili (e quando ancora la produzione era in USA e UK) e ai tempi nasceva come la penna dei 18-35enni, un target che era apparentemente trascurato dai concorrenti - è evidente che anche negli anni 70 la stilografica non era un prodotto "giovane" (Fonte: https://parkerpens.net/parker25.html )
Il loghino "Parker" si può avere in vari colori in modo da eventualmente capire il colore dell'inchiostro all'interno, se uno ha più penne. Inoltre è una delle pochissime penne che sono perfette per scrivere col cappuccio innestato sul fusto ed è molto facile da smontare e rimontare senza fare danni.

Ulteriori informazioni, grazie.
Entrambe mi sembrano idonee.
Dovrá tirare una monetina o risparmiare ulteriormente per prenderle entrambe...

geko ha scritto: ↑mercoledì 29 dicembre 2021, 19:51 Domani mi arriveranno delle cartucce Sailor che, da quanto ho letto sul forum, sono compatibili. Sperem.

Le cartucce Sailor vanno bene.
L’imbocco é più largo delle colorcart ma il diametro esterno è solo un paio di decimi più largo, quanto basta per fare tenuta all’esterno.
Per ora l’Auretta funziona perfettamente e non ci sono perdite di inchiostro.

Grazie, informazione utile e da ricordare.

maylota ha scritto: ↑mercoledì 29 dicembre 2021, 21:26 Io voto la Parker 25, che scrive benissimo ed è molto comoda. Penso ne abbiano prodotte quantità incredibili (e quando ancora la produzione era in USA e UK) e ai tempi nasceva come la penna dei 18-35enni, un target che era apparentemente trascurato dai concorrenti - è evidente che anche negli anni 70 la stilografica non era un prodotto "giovane" (Fonte: https://parkerpens.net/parker25.html )
Il loghino "Parker" si può avere in vari colori in modo da eventualmente capire il colore dell'inchiostro all'interno, se uno ha più penne. Inoltre è una delle pochissime penne che sono perfette per scrivere col cappuccio innestato sul fusto ed è molto facile da smontare e rimontare senza fare danni.

sì, praticamente hanno continuato a produrla fino alla fine degli anni 90.