Valutazioni su qualità stilografiche italiane e giapponesi
Inviato: lunedì 27 dicembre 2021, 21:42
Vorrei condividere con voi una mia riflessione sull'argomento in oggetto.
Premetto che sono molto orgoglioso di usare un prodotto nazionale, qualunque esso sia se ben progettato e costruito.
Però, c'è sempre un però, ho notato negli ultimi anni (diciamo inizio secolo) uno scadere della qualità costruttiva (riferita ai singoli elementi costitutivi del prodotto finale) delle stilografiche italiane rispetto quelle giapponesi.
Intendo spiegarmi meglio, se ci riesco, perchè sono consapevole che il tema è quantomeno arduo da affrontare. Ho avuto alcune stilografiche italiane che nonostante io le preferissi hanno sempre mostrato qualche noia dovuta, secondo me, ad un mancato o inefficiente controllo di qualità: celluloide della Visconti (serie Voyager e qualche Manhattan) potenzialmente propensa alla cristallizzazione; Aurora Hastil che non ha mai voluto sapere di "partire subito" e, nel giro di cinque anni, ha mostrato il cedimento della cannula ove si innesta converter/cartuccia; Delta, bellissime, ma con conduttori e pennini (Boch ?) non all'altezza del prodotto finale proposto e abbisognevole di idonea manutenzione.
Per contro stilogtrafiche giapponesi (Pilot, Sailor e Platinum), più a meno dello stesso livello ma con un rapporto qualità/prezzo elevato, che scrivono da subito, sempre, comunque e bene. Non mi hanno dato mai alcun problema di inefficienza costruttiva. Anche la TWSBI (si lo sò non è giapponese) che pur sembrando un codice CAPTCHA si è dimostrata, finora, una magnifica sorpresa (posseggo una VAC 700 R Iris).
Per avere qualcosa di analogo (mi sembra che la TWSBI costruisca in policarbonato) bisogna spendere uno sproposito. Non sono un chimico ma mi riesce difficile pensare nel XXI secolo che tutte le celluloidi, ebaniti, bacheliti, galatiti siano tutte eguali, nei vari prodotti finali, cioè insiti portatrici sane di carenze strutturali che ne inficiano la durabilità (Posseggo una Waterman 52 di circa 80 anni e non mostra alcun segno di obsolescenza evidente e tra l'altro è ancora un piacere usarla).
E' solo una mia errata valutazione ?
Premetto che sono molto orgoglioso di usare un prodotto nazionale, qualunque esso sia se ben progettato e costruito.
Però, c'è sempre un però, ho notato negli ultimi anni (diciamo inizio secolo) uno scadere della qualità costruttiva (riferita ai singoli elementi costitutivi del prodotto finale) delle stilografiche italiane rispetto quelle giapponesi.
Intendo spiegarmi meglio, se ci riesco, perchè sono consapevole che il tema è quantomeno arduo da affrontare. Ho avuto alcune stilografiche italiane che nonostante io le preferissi hanno sempre mostrato qualche noia dovuta, secondo me, ad un mancato o inefficiente controllo di qualità: celluloide della Visconti (serie Voyager e qualche Manhattan) potenzialmente propensa alla cristallizzazione; Aurora Hastil che non ha mai voluto sapere di "partire subito" e, nel giro di cinque anni, ha mostrato il cedimento della cannula ove si innesta converter/cartuccia; Delta, bellissime, ma con conduttori e pennini (Boch ?) non all'altezza del prodotto finale proposto e abbisognevole di idonea manutenzione.
Per contro stilogtrafiche giapponesi (Pilot, Sailor e Platinum), più a meno dello stesso livello ma con un rapporto qualità/prezzo elevato, che scrivono da subito, sempre, comunque e bene. Non mi hanno dato mai alcun problema di inefficienza costruttiva. Anche la TWSBI (si lo sò non è giapponese) che pur sembrando un codice CAPTCHA si è dimostrata, finora, una magnifica sorpresa (posseggo una VAC 700 R Iris).
Per avere qualcosa di analogo (mi sembra che la TWSBI costruisca in policarbonato) bisogna spendere uno sproposito. Non sono un chimico ma mi riesce difficile pensare nel XXI secolo che tutte le celluloidi, ebaniti, bacheliti, galatiti siano tutte eguali, nei vari prodotti finali, cioè insiti portatrici sane di carenze strutturali che ne inficiano la durabilità (Posseggo una Waterman 52 di circa 80 anni e non mostra alcun segno di obsolescenza evidente e tra l'altro è ancora un piacere usarla).
E' solo una mia errata valutazione ?