Il mio pensiero di fine anno.
- jackfountain
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Buonasera Amiche ed Amici del Forum,
non detetestatemi se condivido qualche riga con voi.
Vi auguro un felice inizio di settimana.
Buona notte.
Jack
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Jack
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"La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre" [J. Dewar]
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Grazie Jack, molto belle e azzeccate le tue parole.
Daniele
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Buongiorno Daniele,
Ti ringrazio molto.
Questo "percorso" è uno dei viaggi più belli che abbia mai intrapreso e me lo sto proprio godendo, immagino come te e tutti noi qui presenti.
Buona giornata.
Jack
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Grazie Jack. Ho apprezzato molto il tuo scritto sia nel contenuto che nell'esecuzione. Allego un tratto del libro che sto leggendo "Chiamati all'Amore" di Anthony De Mello perché lo trovo così in sintonia con ciò che dici. Grazie ancora e Buone Feste anche a te e ai tuoi cari.jackfountain ha scritto: ↑lunedì 20 dicembre 2021, 0:33 Buonasera Amiche ed Amici del Forum,
non detetestatemi se condivido qualche riga con voi.
Vi auguro un felice inizio di settimana.
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Dai Jack ti manca un ultimo passaggio, spegni la luce e scrivi a lume di candela favorisce la concentrazione e ti fa sentire solo con te stesso
Scherzi a parte condivido ovviamente buona parte di quanto scrivi ma la vita di oggi non sempre ci consente di abbandonarci a certi piacere.

Scherzi a parte condivido ovviamente buona parte di quanto scrivi ma la vita di oggi non sempre ci consente di abbandonarci a certi piacere.
Cesare Augusto
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Ci hanno spesso insegnato a separare l'attività intellettuale da quella pratica, a partire dall'impostazione scolastica.
Fortunatamente più di recente le neuroscienze stanno cambiando questa chiave di lettura.
Mi ero segnata un passaggio di un articolo che mi aveva girato un'amica psicologa, perché l'avevo trovato esplicativo della necessità di "fare" che a volte mi prende.
"Attraverso le mani catturiamo una quantità indefinibile di informazioni ambientali, esploriamo le caratteristiche di un oggetto, registrandone dello stesso le proprietà fisiche, definiamo noi stessi in termini di identità corporea, inviamo importanti segnali non verbali, ci avvaloriamo del contatto interpersonale e di tutte le sue implicazioni associate; insomma le mani sono preziosi strumenti di mediazione fra la realtà percepita e l’idea di mondo che vi si forma nel contempo dentro un orizzonte aperto, flessibile e circolare."
Fortunatamente più di recente le neuroscienze stanno cambiando questa chiave di lettura.
Mi ero segnata un passaggio di un articolo che mi aveva girato un'amica psicologa, perché l'avevo trovato esplicativo della necessità di "fare" che a volte mi prende.
"Attraverso le mani catturiamo una quantità indefinibile di informazioni ambientali, esploriamo le caratteristiche di un oggetto, registrandone dello stesso le proprietà fisiche, definiamo noi stessi in termini di identità corporea, inviamo importanti segnali non verbali, ci avvaloriamo del contatto interpersonale e di tutte le sue implicazioni associate; insomma le mani sono preziosi strumenti di mediazione fra la realtà percepita e l’idea di mondo che vi si forma nel contempo dentro un orizzonte aperto, flessibile e circolare."
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"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
[sir Terry Pratchett]
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scusate non posso esimermi...Esme ha scritto: ↑lunedì 20 dicembre 2021, 12:03 "Attraverso le mani catturiamo una quantità indefinibile di informazioni ambientali, esploriamo le caratteristiche di un oggetto, registrandone dello stesso le proprietà fisiche, definiamo noi stessi in termini di identità corporea, inviamo importanti segnali non verbali, ci avvaloriamo del contatto interpersonale e di tutte le sue implicazioni associate; insomma le mani sono preziosi strumenti di mediazione fra la realtà percepita e l’idea di mondo che vi si forma nel contempo dentro un orizzonte aperto, flessibile e circolare."
adesso ho bisogno che qualcuno mi spieghi un orizzonte aperto e circolare. Stiamo forse supponendo una sorta di determinismo intrinseco che questa identità corporea definita da noi stessi e che si muove in questo mondo auto-costruito per qualsiasi percorso intraprenderà (orizzonte aperto) non farà altro che tornare al punto di partenza (orizzonte circolare)?
Marco
Io e le stilografiche: https://youtube.com/user/riktik73
Il mio blog dedicato alle stilografiche: https://fountainpendoodles.blogspot.com/
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Ciao,Silemar ha scritto: ↑lunedì 20 dicembre 2021, 10:09 Grazie Jack. Ho apprezzato molto il tuo scritto sia nel contenuto che nell'esecuzione. Allego un tratto del libro che sto leggendo "Chiamati all'Amore" di Anthony De Mello perché lo trovo così in sintonia con ciò che dici. Grazie ancora e Buone Feste anche a te e ai tuoi cari.![]()
ti ringrazio molto, poi questo passaggio è assolutamente perfetto!!!
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TI abbraccio calorosamente.
Jack
ehhh, mi sa che tra un po' .... con gli ultimi rincari dell'energia elettrica....Automedonte ha scritto: ↑lunedì 20 dicembre 2021, 10:22 Dai Jack ti manca un ultimo passaggio, spegni la luce e scrivi a lume di candela favorisce la concentrazione e ti fa sentire solo con te stesso![]()
Scherzi a parte condivido ovviamente buona parte di quanto scrivi ma la vita di oggi non sempre ci consente di abbandonarci a certi piacere.
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Concordo, i ritmi e la frenesia un po' ci limitano ma un ritaglio di tempo, anche piccolo, io provo sempre a ricavarmelo.
Ti auguro una splendida giornata.
Jack
beh sarebbe interessante approfondire... la questione incuriosisce.riktik ha scritto: ↑lunedì 20 dicembre 2021, 13:15 scusate non posso esimermi...
adesso ho bisogno che qualcuno mi spieghi un orizzonte aperto e circolare. Stiamo forse supponendo una sorta di determinismo intrinseco che questa identità corporea definita da noi stessi e che si muove in questo mondo auto-costruito per qualsiasi percorso intraprenderà (orizzonte aperto) non farà altro che tornare al punto di partenza (orizzonte circolare)?
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Il piacere dell'analogico in un mondo ormai digitale. La tecnologia è utile, ma a volte è spersonalizzante. Scrivendo con una stilografica, oltre al piacere del gesto, c'è anche la riconoscibilità dello scrivente a prima vista, se si conosce la grafia di quest'ultimo. Con un computer, si scrive tutti allo stesso modo. Detto questo, anche a me piace ritagliarmi un momento da dedicare alla lettura (anche se leggo prevalentemente col kindle
), alla scrittura stilografica, e a preparami un buon tè a foglie sfuse. Anche se la tecnologia non va demonizzata, ma compresa e usata, senza farci usare da questa.
Dovresti leggere un po' cosa ne pensava Tolkien a riguardo, anche del progresso
Un ritorno all'analogico che mi piace, purché non diventi un estremismo. Quelli non fanno mai bene
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Dovresti leggere un po' cosa ne pensava Tolkien a riguardo, anche del progresso
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Un ritorno all'analogico che mi piace, purché non diventi un estremismo. Quelli non fanno mai bene
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Una lettera sentita e condivisa. Spesso pure io sento di aver perso molto, soprattutto da quando ho scoperto i videogiochi (che però da mesi sono completamente passati oltre le mie attenzioni) e in seguito il PC. Per lo più nel caso mio si sono trattati di distrazioni, anche se sarei ingiusto se negassi che non mi abbiano anche arricchito, da certi punti di vista. Però a volte il peso di ciò che ho perso è davvero... pesante. Cosa è cambiato? Una volta leggevo quintali di libri, scrivevo decine di pagine pur con una disgrafia che disgustava persino me, ma ero anche pieno di sogni, di immaginazione, di voglia di creare, di aspirazioni... Tutto ciò oggi si è estinto, in parte per colpa della tencologia.
Per fortuna però da quando ho (ri)scoperto le stilografiche almeno ho ripreso a scrivere, su diari e quaderni. E, oggi come allora, lo faccio a lume di candela. Per evocare l'atmosfera giusta quando si usano determinati strumenti... Una cosa che consiglio a chiunque... ma attenzione a non dare fuoco alla casa
Auguri e lunga vita. Pure alle stilografiche!
Per fortuna però da quando ho (ri)scoperto le stilografiche almeno ho ripreso a scrivere, su diari e quaderni. E, oggi come allora, lo faccio a lume di candela. Per evocare l'atmosfera giusta quando si usano determinati strumenti... Una cosa che consiglio a chiunque... ma attenzione a non dare fuoco alla casa
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Auguri e lunga vita. Pure alle stilografiche!
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Jack,
anch'io ho molto apprezzato il tuo scritto.
Ho studiato e lavoro in un mondo di "tecnologia" ma ho sempre apprezzato le attività manuali (senza troppi ausilii tecnologici ...insomma) e nel limite del possibile ho sempre cercato di mantenerle vive.... sia all'aperto che al chiuso
Oltre alle stilografiche, con le quali ho riscoperto il piacere della scrittura (non scrivo mai al computer tutto quello che posso scrivere a mano), mantengo ferrea la passione per la lettura esclusivamente di libri cartacei e ho una passione per i coltelli (anche degli orologi
).
Di questi ultimi in particolare mi piacciono le tecniche di affilatura manuale con le pietre ad acqua.... la percezione del proprio corpo (sviluppata in tanti anni di arti marziali) per mantenere la giusta e costante angolazione, il movimento lento e l'inconfondibile suono del metallo sulla pietra.
Rilasante.
Anche qui, devo ammettere, che gli orientali (i giapponesi in particolare) sono maestri.
anch'io ho molto apprezzato il tuo scritto.
Ho studiato e lavoro in un mondo di "tecnologia" ma ho sempre apprezzato le attività manuali (senza troppi ausilii tecnologici ...insomma) e nel limite del possibile ho sempre cercato di mantenerle vive.... sia all'aperto che al chiuso
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Oltre alle stilografiche, con le quali ho riscoperto il piacere della scrittura (non scrivo mai al computer tutto quello che posso scrivere a mano), mantengo ferrea la passione per la lettura esclusivamente di libri cartacei e ho una passione per i coltelli (anche degli orologi
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Di questi ultimi in particolare mi piacciono le tecniche di affilatura manuale con le pietre ad acqua.... la percezione del proprio corpo (sviluppata in tanti anni di arti marziali) per mantenere la giusta e costante angolazione, il movimento lento e l'inconfondibile suono del metallo sulla pietra.
Rilasante.
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Anche qui, devo ammettere, che gli orientali (i giapponesi in particolare) sono maestri.
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No, anzi direi che è più una negazione del determinismo e del positivismo illuminista, secondo cui l'abilità dell'intelletto è separata da quella pratica (e ne è superiore). Questo brano è estrapolato da un lungo articolo e l'ultima parte citata in effetti è forse poco comprensibile senza il resto.riktik ha scritto: ↑lunedì 20 dicembre 2021, 13:15 Stiamo forse supponendo una sorta di determinismo intrinseco che questa identità corporea definita da noi stessi e che si muove in questo mondo auto-costruito per qualsiasi percorso intraprenderà (orizzonte aperto) non farà altro che tornare al punto di partenza (orizzonte circolare)?
Il continuo rimando a cui fa riferimento è quello tra cervello e mani.
Nell'articolo, basandosi anche sulle evidenze delle neuroscienze, si indagava come non solo le mani abbiano bisogno del cervello, ma anche il cervello abbia bisogno delle mani.
Il saper pensare aiuta il saper fare, ma anche il saper fare aiuta il saper pensare.
Il percorso circolare si riferisce alla correlazione tra idea e strumento, capacità immaginativa e competenza pratica, in un rimando reciproco che perfeziona il processo.
Capire aiuta a fare, ma fare aiuta a capire.
Aggiungo anche che secondo le neuroscience gli strumenti che prendiamo in mano sono percepiti dal cervello come parti del nostro corpo.
ps: purtroppo non ho più i riferimenti all'articolo, altrimenti li avrei dati
Ultima modifica di Esme il lunedì 20 dicembre 2021, 16:21, modificato 1 volta in totale.
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Bello scritto Jack, condiviso in toto, per quel che mi riguarda, ma credo che in molti qui nel forum si siano rivisti nelle tue parole...

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Le candele costanojackfountain ha scritto: ↑lunedì 20 dicembre 2021, 13:59ehhh, mi sa che tra un po' .... con gli ultimi rincari dell'energia elettrica....Automedonte ha scritto: ↑lunedì 20 dicembre 2021, 10:22 Dai Jack ti manca un ultimo passaggio, spegni la luce e scrivi a lume di candela favorisce la concentrazione e ti fa sentire solo con te stesso![]()
Scherzi a parte condivido ovviamente buona parte di quanto scrivi ma la vita di oggi non sempre ci consente di abbandonarci a certi piacere.volenti o nolenti (come si suol dire)....
Concordo, i ritmi e la frenesia un po' ci limitano ma un ritaglio di tempo, anche piccolo, io provo sempre a ricavarmelo.
Ti auguro una splendida giornata.
Jack

A parte gli scherzi concordo con ciò che avete scritto tu e Silemar.
Ricambio gli auguri
Enrica
"Non essere mai codardo o crudele. Cerca di essere sempre gentile, ma non smettere mai di essere buono." Doctor Who
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mhm, posto che il concetto mi sembra cerchi di esprimere qualcosa di più astratto dell'orizzonte reale (un orizzonte percepito, insomma) e pur non avendo alcuna nozione di psicologia, tuttavia mi sembra che se l'orizzonte fosse aperto, e se potessimo guardare in ogni direzione senza ostacoli, l'orizzonte sarebbe precisamente circolare... o no? (che lo vediamo piatto è solo perchè ne vediamo solo un pezzo, ed in realtà anche il pezzo che vediamo è curvo...)riktik ha scritto: ↑lunedì 20 dicembre 2021, 13:15scusate non posso esimermi...Esme ha scritto: ↑lunedì 20 dicembre 2021, 12:03 "Attraverso le mani catturiamo una quantità indefinibile di informazioni ambientali, esploriamo le caratteristiche di un oggetto, registrandone dello stesso le proprietà fisiche, definiamo noi stessi in termini di identità corporea, inviamo importanti segnali non verbali, ci avvaloriamo del contatto interpersonale e di tutte le sue implicazioni associate; insomma le mani sono preziosi strumenti di mediazione fra la realtà percepita e l’idea di mondo che vi si forma nel contempo dentro un orizzonte aperto, flessibile e circolare."
adesso ho bisogno che qualcuno mi spieghi un orizzonte aperto e circolare. Stiamo forse supponendo una sorta di determinismo intrinseco che questa identità corporea definita da noi stessi e che si muove in questo mondo auto-costruito per qualsiasi percorso intraprenderà (orizzonte aperto) non farà altro che tornare al punto di partenza (orizzonte circolare)?