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22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Ciao a tutti
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Ciao a tutti
Un saluto a tutti!
Sono un Italiano, originariamente di Torino. Vivo A Boston USA da circa dieci anni. Quest'anno mi sono messo a collezionare stilografiche. Ho sempre amato queste fantastiche penne. Di recente ho imparato ad apprezzare stilografiche con il pennino flessibile e mi sono concentrato su penne degli anni 1900-1950. Data la mia attuale collocazione geografica, ho acquistato molte Waterman e Parker ed alcune penne "hard rubber" (gomma dura in Italiano?) degli inizi del 900. Ho qualche Aurora e mi sta per arrivare la prima Alba fabbricata a Torino (Settimo credo) negli anni 40, inizio 50. Mi sono iscritto qui per imparare di piu' proprio sulle penne del mio paese! Gli esperti di marche meno note come Williamson (Torino), Alba, CISEA etc, fatevi sentire!
Ciao ed a presto,
Federico
Sono un Italiano, originariamente di Torino. Vivo A Boston USA da circa dieci anni. Quest'anno mi sono messo a collezionare stilografiche. Ho sempre amato queste fantastiche penne. Di recente ho imparato ad apprezzare stilografiche con il pennino flessibile e mi sono concentrato su penne degli anni 1900-1950. Data la mia attuale collocazione geografica, ho acquistato molte Waterman e Parker ed alcune penne "hard rubber" (gomma dura in Italiano?) degli inizi del 900. Ho qualche Aurora e mi sta per arrivare la prima Alba fabbricata a Torino (Settimo credo) negli anni 40, inizio 50. Mi sono iscritto qui per imparare di piu' proprio sulle penne del mio paese! Gli esperti di marche meno note come Williamson (Torino), Alba, CISEA etc, fatevi sentire!
Ciao ed a presto,
Federico
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Re: Ciao a tutti
Ciao Federico,benvenuto
non posso essere di aiuto perche' da poco m'interesso di stilografiche e comunque di materiale recente
comunque posso confermarti che se il tuo interesse e' sul vintage,allora sei sul sito giusto
benvenuto ancora apollinare
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benvenuto ancora apollinare
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Re: Ciao a tutti
Ciao Federico,rhr2010 ha scritto:Un saluto a tutti!
Sono un Italiano, originariamente di Torino. Vivo A Boston USA da circa dieci anni. Quest'anno mi sono messo a collezionare stilografiche. Ho sempre amato queste fantastiche penne. Di recente ho imparato ad apprezzare stilografiche con il pennino flessibile e mi sono concentrato su penne degli anni 1900-1950. Data la mia attuale collocazione geografica, ho acquistato molte Waterman e Parker ed alcune penne "hard rubber" (gomma dura in Italiano?) degli inizi del 900. Ho qualche Aurora e mi sta per arrivare la prima Alba fabbricata a Torino (Settimo credo) negli anni 40, inizio 50. Mi sono iscritto qui per imparare di piu' proprio sulle penne del mio paese! Gli esperti di marche meno note come Williamson (Torino), Alba, CISEA etc, fatevi sentire!
Ciao ed a presto,
Federico
anzitutto benvenuto, e non esitare a far domande, cercheremo di rispondere al meglio. Sappi comunque che invidio moltissimo la tua collocazione, dato che lì è sicuramente più facile entrare a contatto diretto con le penne che han fatto la storia della stilografica. Se ti capitasse di trovare una Chilton (per un certo periodo sono state prodotte proprio a Boston) fammi sapere, che sono una delle mie marche preferite. Per i pennini flessibili poi temo che entremo in concorrenza, sono un fan anch'io.
Riguardo l'"hard rubber" in italiano la ho sempre sentita chiamare ebanite, anche se credo che in USA "ebonite" fosse un marchio commerciale. Personalmente come materiale mi attira di più la celluloide ed il periodo più tardo (diciamo dagli anni '20), ma fra le mie penne preferite ci sono senza dubbio le filigree della Waterman.
Infine tieni conto che delle marche che citavi la Williamson è probabilmente più vicina a te che a noi. L'azienda infatti aveva sede a Janeswille vicino alla Parker, ed a lungo quella italiana era solo l'azienda di un rivenditore, che iniziò a produrre localmente pezzi di ricambio. Solo che a lui andò meglio che alla ditta originale e quando questa fallì continuò a produrre penne con lo stesso marchio.
Ciao
Simone
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Re: Ciao a tutti
Ciao Federico,anche io ti invidio un pò per la tua collocazione;gli Stati Uniti infatti,hanno collezionisti molto preparati ed esigenti.Ciò in una nazione che è al vertice per la tecnologia,dove però il culto della stilografica vive sicuramente di più che in molte nazioni europee.Ho trovato siti americani che sono una vera meraviglia(purtroppo per me conosco poco l'inglese!).Conosco molto bene marchi e modelli recenti;molto meno quelli antichi.Ma su questo argomento non si finisce mai di imparare.rhr2010 ha scritto:Un saluto a tutti!
Sono un Italiano, originariamente di Torino. Vivo A Boston USA da circa dieci anni. Quest'anno mi sono messo a collezionare stilografiche. Ho sempre amato queste fantastiche penne. Di recente ho imparato ad apprezzare stilografiche con il pennino flessibile e mi sono concentrato su penne degli anni 1900-1950. Data la mia attuale collocazione geografica, ho acquistato molte Waterman e Parker ed alcune penne "hard rubber" (gomma dura in Italiano?) degli inizi del 900. Ho qualche Aurora e mi sta per arrivare la prima Alba fabbricata a Torino (Settimo credo) negli anni 40, inizio 50. Mi sono iscritto qui per imparare di piu' proprio sulle penne del mio paese! Gli esperti di marche meno note come Williamson (Torino), Alba, CISEA etc, fatevi sentire!
Ciao ed a presto,
Federico
Benvenuto dunque!Sono certo che con lo scambio reciproco di informazioni ed opinioni tutti noi avremo qualcosa di nuovo da imparare.
A presto
Alessandro
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Re: Ciao a tutti
Grazie a tutti per le risposte.
Simone, grazie della spiegazione sulla Williamson. Mi e' stata riferita come compagnia di Torino; ma ovviamente con un nome anglosassone non ero molto sicuro della reale origine. Puoi indirizzarmi a qualche pagina web sull'argomento? Come hai avuto queste informazioni?
Riguardo le "Chilton", ne ho viste ed ho anche visto delle "Crocker" (Crocker era il padre del fondatore delle Chilton, Seth Crocker il padre, Seth Chilton Crocker il figlio). Questa storia mi e' stata raccontata da un amico. Una ricerca su google fornisce il seguente link che sembra attendibile: http://www.achaikin.com/chiltons.html
Devo ancora acquistare la mia prima Chilton e la mia prima Crocker. A Boston esistevano varie compagnie che producevano penne di buon livello. Una era la "Moore" che ha prodotto penne di buon livello agli inizi del novecento per poi entrare in un periodo di decadenza ed infine fallire.
Ad ogni modo terro' un occhio aperto per Chiltons e se ti faro' sapere. Ho un amico che ha collezionato per 25 anni ed ha delle Chilton e delle Crocker e tutte le marche possibili. La sua vera passione sono le Wahl Eversharp Doriche. E' anche un restauratore di altissimo livello e mi ha ricostruito i gioielli di lucite di varie "Hundred Year Pens" ed "Emblem" della Waterman.
Sono ance molto interessato a meccanismi di caricamento inusuali: "thumb fillers", "coin fillers" "eyedroppers", "safety pens", "lever-less twist pens" e "piston-fillers". Una traduzione in Italiano di questi termini sarebbe gradita...ci provo...caricamento a dito, caricamento a moneta, caricamento a pompetta, caricamento a torsione...sto diventando ridicolo...a proposito ebanite sembra un buon nome per "black hard rubber". Come si chiama "red hard rubber", ebanite rossa? Non sembra essere un nome sensato perche' ebanite richiama al nero...e come si traducono "red ripple" e "red mottled", "rosso ondulato" e "rosso pezzato"?
Ad ogni modo, sarebbe divertente riuscire ad organizzare "scambi" e "ricerche" reciproche sui due continenti. Gia' ora ho troppe Parker Vacumatic e molte "hundred year" ed "Emblem" della Wateman.
Per il momento, un saluto a tutti,
Federico
Simone, grazie della spiegazione sulla Williamson. Mi e' stata riferita come compagnia di Torino; ma ovviamente con un nome anglosassone non ero molto sicuro della reale origine. Puoi indirizzarmi a qualche pagina web sull'argomento? Come hai avuto queste informazioni?
Riguardo le "Chilton", ne ho viste ed ho anche visto delle "Crocker" (Crocker era il padre del fondatore delle Chilton, Seth Crocker il padre, Seth Chilton Crocker il figlio). Questa storia mi e' stata raccontata da un amico. Una ricerca su google fornisce il seguente link che sembra attendibile: http://www.achaikin.com/chiltons.html
Devo ancora acquistare la mia prima Chilton e la mia prima Crocker. A Boston esistevano varie compagnie che producevano penne di buon livello. Una era la "Moore" che ha prodotto penne di buon livello agli inizi del novecento per poi entrare in un periodo di decadenza ed infine fallire.
Ad ogni modo terro' un occhio aperto per Chiltons e se ti faro' sapere. Ho un amico che ha collezionato per 25 anni ed ha delle Chilton e delle Crocker e tutte le marche possibili. La sua vera passione sono le Wahl Eversharp Doriche. E' anche un restauratore di altissimo livello e mi ha ricostruito i gioielli di lucite di varie "Hundred Year Pens" ed "Emblem" della Waterman.
Sono ance molto interessato a meccanismi di caricamento inusuali: "thumb fillers", "coin fillers" "eyedroppers", "safety pens", "lever-less twist pens" e "piston-fillers". Una traduzione in Italiano di questi termini sarebbe gradita...ci provo...caricamento a dito, caricamento a moneta, caricamento a pompetta, caricamento a torsione...sto diventando ridicolo...a proposito ebanite sembra un buon nome per "black hard rubber". Come si chiama "red hard rubber", ebanite rossa? Non sembra essere un nome sensato perche' ebanite richiama al nero...e come si traducono "red ripple" e "red mottled", "rosso ondulato" e "rosso pezzato"?
Ad ogni modo, sarebbe divertente riuscire ad organizzare "scambi" e "ricerche" reciproche sui due continenti. Gia' ora ho troppe Parker Vacumatic e molte "hundred year" ed "Emblem" della Wateman.
Per il momento, un saluto a tutti,
Federico
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Re: Ciao a tutti
In breve ... cercando. Comunque trovi un riassunto sulla pagina del wiki:rhr2010 ha scritto:Grazie a tutti per le risposte.
Simone, grazie della spiegazione sulla Williamson. Mi e' stata riferita come compagnia di Torino; ma ovviamente con un nome anglosassone non ero molto sicuro della reale origine. Puoi indirizzarmi a qualche pagina web sull'argomento? Come hai avuto queste informazioni?
http://www.fountainpen.it/Williamson
con anche un riassunto dei riferimenti che ho trovato (però uno dei più imortanti, il primo, non è più raggiungibile, essendo il sito sostanzialmente perso per la "sparizione" del gestore...).
Si, conosco la storia e conosco anche quel sito, ho anche io attinto informazioni da lì (e non solo) per un'altra pagina del wiki:rhr2010 ha scritto: Riguardo le "Chilton", ne ho viste ed ho anche visto delle "Crocker" (Crocker era il padre del fondatore delle Chilton, Seth Crocker il padre, Seth Chilton Crocker il figlio). Questa storia mi e' stata raccontata da un amico. Una ricerca su google fornisce il seguente link che sembra attendibile: http://www.achaikin.com/chiltons.html
http://www.fountainpen.it/Chilton
Della Chilton comunque non mi interessano solo le penne (ne ho un paio) ma anche, e soprattutto, delle informazioni storiche, che sono piuttosto scarse, e soprattutto materiale cartaceo. Ma credo sia più raro delle penne; in realtà mi accontenterei, se fossero disponibili per la pubblicazione, anche di semplici scansioni, per mettere ad disposizione un po' di materiale in più su quella pagina. Idem per delle foto, io purtroppo sono molto scarso come fotografo
Si, anche quella era una marca molto interessante. Con una storia tra l'altro particolare, nascono dal brevetto di un musicista... (anche in questo caso ho fatto una pagina del wiki...).rhr2010 ha scritto: Devo ancora acquistare la mia prima Chilton e la mia prima Crocker. A Boston esistevano varie compagnie che producevano penne di buon livello. Una era la "Moore" che ha prodotto penne di buon livello agli inizi del novecento per poi entrare in un periodo di decadenza ed infine fallire.
Le Doric... sono, insieme alle Lucens, le mie penne preferite per quanto riguarda lo stile, ed hanno anche il vantaggio, rispetto alle Lucens di costare molto meno...rhr2010 ha scritto: Ad ogni modo terro' un occhio aperto per Chiltons e se ti faro' sapere. Ho un amico che ha collezionato per 25 anni ed ha delle Chilton e delle Crocker e tutte le marche possibili. La sua vera passione sono le Wahl Eversharp Doriche. E' anche un restauratore di altissimo livello e mi ha ricostruito i gioielli di lucite di varie "Hundred Year Pens" ed "Emblem" della Waterman.
Sarai stufo della mia autopromozione del Wiki, ma trovi le scelte che ho fatto sulla sezione vocabolario (http://www.fountainpen.it/Glossary) e per i caricamenti sulla pagina ad essi dedicata (http://www.fountainpen.it/Caricamento). Ma dato che al momento, a parte una serie di contributi di scansioni e foto di esterni, ed alcune sezioni relative alla riparazione curate da Ottorino, i contenuti storici del sito li ho gestiti solo io, mi farebbe piacere una tua opinione (e se ti va di contribuire no problem, ti faccio un accesso in scrittura quando vuoi).rhr2010 ha scritto: Sono ance molto interessato a meccanismi di caricamento inusuali: "thumb fillers", "coin fillers" "eyedroppers", "safety pens", "lever-less twist pens" e "piston-fillers". Una traduzione in Italiano di questi termini sarebbe gradita...ci provo...caricamento a dito, caricamento a moneta, caricamento a pompetta, caricamento a torsione...sto diventando ridicolo...a proposito ebanite sembra un buon nome per "black hard rubber". Come si chiama "red hard rubber", ebanite rossa? Non sembra essere un nome sensato perche' ebanite richiama al nero...e come si traducono "red ripple" e "red mottled", "rosso ondulato" e "rosso pezzato"?
Per quanto riguarda l'ebanite se si fa riferimento ai colori uniformi l'ho sempre sentita chiamare ebanite quando nera, ed ebanite rossa, se a tinta unita di quel colore. La BCHR (black chased hard rubber) invece l'ho sempre tradotto con ebanite cesellata. Il mottled invece l'ho sentito spesso chiamare ebanite fiammata, ed ho mantenuto questa dicitura mentre per il rippled non ho una traduzione, anche se ondulata penso possa andare bene.
Riguardo ai caricamenti, le safety si chiamano in genere rientranti: per piston filler io intendo il caricamento classico a stantuffo (quello della Pelikan poi adottato da praticamente tutti gli europei), ma spesso si intende anche il caricamento a siringa rovesciata (Onoto e poi Sheaffer e Eversharp). Il leverless non l'ho mai tradotto, essendo per me una variante del caricamento a torsione. Per thumb filler non ho una traduzione
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Re: Ciao a tutti
Grazie Simone per tutte le informazioni. Devo esplorare di piu' questo sito "fountainpen.it", ci sono molte informazioni estremamente utili. Molto interessante leggere tutte le informazioni sulla Williamson. Ai mai sentito parlare della marca "Alba". Ho acquistato di recente una Alba Torino, simile ad una vacumatic con striature marroni ed accenti dorati e con pennino flessibile. Mi deve ancora arrivare. Faro' un po' piu' ricerca, ma da qualche parte ho letto che era una delle marche minori nata a Settimo Torinese. Ah, le "Lucens", devono ancora entrare nella mia collezione...penne fantastiche...a proposito, come trovano le loro penne i collezionisti Italiani? Qui ci sono Pen Shows e l'altra sorgente e' ovviamente Internet, con i suoi aspetti buoni e cattivi...ad ogni modo devo andare a lavorare adesso, preferirei leggermi tutte le voci della tua wiki...
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Re: Ciao a tutti
No, non la conosco, ma a Settimo Torinese c'era un distretto industriale che produceva un gran numero di penne con tantissime marche, e, si dice, anche parecchi falsi...rhr2010 ha scritto:Grazie Simone per tutte le informazioni. Devo esplorare di piu' questo sito "fountainpen.it", ci sono molte informazioni estremamente utili. Molto interessante leggere tutte le informazioni sulla Williamson. Ai mai sentito parlare della marca "Alba". Ho acquistato di recente una Alba Torino, simile ad una vacumatic con striature marroni ed accenti dorati e con pennino flessibile. Mi deve ancora arrivare. Faro' un po' piu' ricerca, ma da qualche parte ho letto che era una delle marche minori nata a Settimo Torinese.
Vedo se riesco a trovare qualche informazione in più sui libri della Letizia Jacopini, ma non ce li ho sottomano e mi sa che prima di settembre non se ne riparla...
Si, qualche pen show c'è, ma tocchi un tasto dolente...rhr2010 ha scritto: Ah, le "Lucens", devono ancora entrare nella mia collezione...penne fantastiche...a proposito, come trovano le loro penne i collezionisti Italiani? Qui ci sono Pen Shows e l'altra sorgente e' ovviamente Internet, con i suoi aspetti buoni e cattivi...ad ogni modo devo andare a lavorare adesso, preferirei leggermi tutte le voci della tua wiki...
Se guardi nella sezione notizie ed eventi trovi parecchie vecchie discussioni.
Ciao
Simone
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Re: Ciao a tutti
Mi e' arrivata la "Alba" prodotta a Torino. Vedro' di mandare delle foto questa sera o al piu' presto, magari sulla thread appropriate. E' una penna piccola. 11.8 cm chiusa, 13.5 cm posted (traduzione?...con cappuccio sul barrel (traduzione?)). E' una button filler (devo ancora leggere la tua sezione in Italiano sui caricamenti). Il look sembra quello delle vacumatic, ma le striature sono irregolari con un effetto di luci molto bello, quasi madre perla. Sul barrel c'e' scritto "M2" poi dentro una cornice "ALBA" sopra e "TORINO" sotto e fuori dalla cornice N6. Il pennino e' un numero 3, stampato 14KT e di nuovo ALBA TORINO. Il pennino e' flessibile e scrive molto bene. Un po' piccola per i miei tipici gusti, ma e' una penna di qualita' medio-alta, probabilmente degli anni 40, fine ani 30?
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Re: Ciao a tutti
Ecco posted non mi viene, incappucciata mi pare bruttino...rhr2010 ha scritto:Mi e' arrivata la "Alba" prodotta a Torino. Vedro' di mandare delle foto questa sera o al piu' presto, magari sulla thread appropriate. E' una penna piccola. 11.8 cm chiusa, 13.5 cm posted (traduzione?...con cappuccio sul barrel (traduzione?)). E' una button filler (devo ancora leggere la tua sezione in Italiano sui caricamenti). Il look sembra quello delle vacumatic, ma le striature sono irregolari con un effetto di luci molto bello, quasi madre perla. Sul barrel c'e' scritto "M2" poi dentro una cornice "ALBA" sopra e "TORINO" sotto e fuori dalla cornice N6. Il pennino e' un numero 3, stampato 14KT e di nuovo ALBA TORINO. Il pennino e' flessibile e scrive molto bene. Un po' piccola per i miei tipici gusti, ma e' una penna di qualita' medio-alta, probabilmente degli anni 40, fine ani 30?
Comunque il button filler è il caricamento a pulsante di fondo, e barrel per me si tradice corpo.
Ciao
Simone
PS attendo la foto, se trovo informazioni poi ci facciamo una paginetta sul wiki.
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Re: Ciao a tutti
Ciao Simone,
ho messo alcune foto sulla lista "Storia e Produttori", mi scuso ma devo ancora migliorare le mie capacita' fotografiche.
Ciao,
Federico
ho messo alcune foto sulla lista "Storia e Produttori", mi scuso ma devo ancora migliorare le mie capacita' fotografiche.
Ciao,
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Re: Ciao a tutti
Le ho viste, bella penna.
Per la qualità non ti preoccupare, io sono molto peggio di te. L'importante è che si capisca, poi con la pratica si spera miglioreremo tutti.
Ciao
Simone
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Ciao
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Re: Ciao a tutti
Simone,
a proposito volevo complimentarmi per il sito. Ieri sera ho letto la sezione sui sistemi di caricamento che e' molto ben organizzata e di grande interesse. Ho guardato brevemente anche altre parti del sito che 'e molto interessante. Congratulazioni per il buon lavoro. Mi e' capitato anche di leggere parte dell'accesa diatriba sulla "Etiopia". Sono d'accordo con te che da un punto di vista tecnico non rappresenta una grande innovazione una penna da fronte in cui si sciolgono pastigliette nell'acqua. La Parker produceva gia' nella prima guerra mondiale trench pens con lo stesso sistema. Per il resto non so nulla della penna, la trovo piacevole da un punto di vista estetico ma con uno strano sapore, in quanto penso che il periodo coloniale sia semplicemente una pagina triste della storia Italiana in generale. Sono stato sorpreso di come quella persona fosse aggressiva e sgradevole, quando sarebbe stato sufficiente semplicemente esprimere il proprio parere in modo civile. Penso che dietro quei toni ci fosse di piu' del collezionismo, forse una nostalgia di (tristi) tempi andati. La mentalita' di gente come il signore bandito dal sito, che alla fine delle discussioni esordirebbe forse con un "ma lei non sa chi sono io" alla Toto', e' una delle ragioni per cui non vivo piu' della mia bella Patria.
Ciao,
Federico
a proposito volevo complimentarmi per il sito. Ieri sera ho letto la sezione sui sistemi di caricamento che e' molto ben organizzata e di grande interesse. Ho guardato brevemente anche altre parti del sito che 'e molto interessante. Congratulazioni per il buon lavoro. Mi e' capitato anche di leggere parte dell'accesa diatriba sulla "Etiopia". Sono d'accordo con te che da un punto di vista tecnico non rappresenta una grande innovazione una penna da fronte in cui si sciolgono pastigliette nell'acqua. La Parker produceva gia' nella prima guerra mondiale trench pens con lo stesso sistema. Per il resto non so nulla della penna, la trovo piacevole da un punto di vista estetico ma con uno strano sapore, in quanto penso che il periodo coloniale sia semplicemente una pagina triste della storia Italiana in generale. Sono stato sorpreso di come quella persona fosse aggressiva e sgradevole, quando sarebbe stato sufficiente semplicemente esprimere il proprio parere in modo civile. Penso che dietro quei toni ci fosse di piu' del collezionismo, forse una nostalgia di (tristi) tempi andati. La mentalita' di gente come il signore bandito dal sito, che alla fine delle discussioni esordirebbe forse con un "ma lei non sa chi sono io" alla Toto', e' una delle ragioni per cui non vivo piu' della mia bella Patria.
Ciao,
Federico
Re: Ciao a tutti
A Settimo Torinese ha sede un artigiano che produce
sotto il marchio F.I.L.C.A.O.
Questo il sito
http://www.filcaopens.com/
Benvenuto rhr2010
sotto il marchio F.I.L.C.A.O.
Questo il sito
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Re: Ciao a tutti
Ciao.Conobbi filcao sul sito di richard binder e cosi' andai a dare una sbirciata.ho conosciuto un anno fa,telefonicamente il Sig,Franco Grisolia,arzillo settantenne di grande conoscenza e disponibilita',nonche' dotato di grande pragmatica.
ho comprato una roxi,scelta dovuta al caricamento a pistone da me preferito ed alla forma =cigar= ugualmente preferita.con pennino in acciaio.posso confermarti che e' una ottima stio,con ottimo rapporto qualita' - prezzo,l'ho usata anche maltrattandola,temperatura,salinita',e sbattimenti vari.Ripeto,secondo me ottimo prodotto
Attualmente sono attratto dalla columbia,messa a punto con richard binder.al solito sono un attimo frenato causa il mio =non amore=per il pulsante di fondo.Ciao buona giornata apollinare
ho comprato una roxi,scelta dovuta al caricamento a pistone da me preferito ed alla forma =cigar= ugualmente preferita.con pennino in acciaio.posso confermarti che e' una ottima stio,con ottimo rapporto qualita' - prezzo,l'ho usata anche maltrattandola,temperatura,salinita',e sbattimenti vari.Ripeto,secondo me ottimo prodotto
Attualmente sono attratto dalla columbia,messa a punto con richard binder.al solito sono un attimo frenato causa il mio =non amore=per il pulsante di fondo.Ciao buona giornata apollinare
gmenn ha scritto:A Settimo Torinese ha sede un artigiano che produce
sotto il marchio F.I.L.C.A.O.
Questo il sito
http://www.filcaopens.com/
Benvenuto rhr2010