Omas - dubbi e perplessita'
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- Crescent Filler
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Omas - dubbi e perplessita'
Buonasera, ho una Omas Gentleman che comperai usata a Milano decenni fa. Mi piacque, la comperai. Dopo qualche tempo mi si grippo' il pistone, scusate ma ho usato il termine inglese e questo e' un forum italico, lo stantuffo.
Anche per questa penna, mentre ancora risiedevo in Italia, mi dissero di metterla in un cassetto e dimenticarmene perche' non era riparabile visto che la Omas era fallita.
Nel corso del 2020, non potendo piu' passare le mie giornate lavorando in giro per l'Europa, mi sono affacciato pesantemente al mondo delle auto-riparazioni, miii che italiano obrobrioso, ed ho scoperto tramite un contatto su FPN, in Tailandia, che c'era una persona in Belgio in grado di aiutarmi.
Mi sono messo in contatto con il belga e la penna e' tornata a funzionare. Il tipo ha dovuto rialesare la canna per consentire allo stantuffo di funzionare oltre a dover fare una modifica per fissare nuovamente l'asta dello stantuffo al corpo della penna. Pienamente soddisfatto.
Vedo che moltissime persone 'sbrodolano' solo a menzionare Omas ed i prezzi sulla baia ed altrove sono sempre esorbitanti.
A me, a seguito di questa esperienza, le Omas sembrano delle ciofeche e me ne tengo alla larga.
Purtroppo pero' ogni tanto vengo attratto da alcuni modelli affascinanti, le arco, le Lucens etc.
Vale la pena comperare questi modelli o corro il rischio di trovarmi fra le mani un'altra ciofeca ?
Saluti
Marco
Anche per questa penna, mentre ancora risiedevo in Italia, mi dissero di metterla in un cassetto e dimenticarmene perche' non era riparabile visto che la Omas era fallita.
Nel corso del 2020, non potendo piu' passare le mie giornate lavorando in giro per l'Europa, mi sono affacciato pesantemente al mondo delle auto-riparazioni, miii che italiano obrobrioso, ed ho scoperto tramite un contatto su FPN, in Tailandia, che c'era una persona in Belgio in grado di aiutarmi.
Mi sono messo in contatto con il belga e la penna e' tornata a funzionare. Il tipo ha dovuto rialesare la canna per consentire allo stantuffo di funzionare oltre a dover fare una modifica per fissare nuovamente l'asta dello stantuffo al corpo della penna. Pienamente soddisfatto.
Vedo che moltissime persone 'sbrodolano' solo a menzionare Omas ed i prezzi sulla baia ed altrove sono sempre esorbitanti.
A me, a seguito di questa esperienza, le Omas sembrano delle ciofeche e me ne tengo alla larga.
Purtroppo pero' ogni tanto vengo attratto da alcuni modelli affascinanti, le arco, le Lucens etc.
Vale la pena comperare questi modelli o corro il rischio di trovarmi fra le mani un'altra ciofeca ?
Saluti
Marco
- maylota
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Le Omas del periodo Francese (e cinese) hanno degli indubbi elementi di fragilità. Ma avere in mano una Omas che piace e che è stata rimessa in sesto è impagabile secondo me.
Venceremos.
- LucaC
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Prova qualche Omas anni 40-50-60 e vedrai che non resterai deluso.
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- Crescent Filler
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Grazie, ma che modelli scegliere? A che prezzi?
Omas - dubbi e perplessita'
Chi disse di metterla in un cassetto si sbagliava, bastava cercare un buon riparatore e non restava per decenni nel cassetto. 
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Omas - dubbi e perplessita'
Non occorreva mandarla in Belgio. Conosco un riparatore in Emilia che cura anche i casi disperati.
Per le Omas una garanzia.
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- Crescent Filler
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@marnautz, ho scoperto questo sito da un mese. Sono su FPN da molto più tempo, è ovvio che mi sia appoggiato a loro per i miei problemi passati. Probleni risolti perfettamente. Se la canna della Omas si dovesse restringere ancora, non l'oggetto che si usa in barca per ormeggiare, allora busserò alla tua porta. Grazie. Marco
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- Crescent Filler
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@linos, a Milano all'epoca c'erano il negozio il cui nome iniziava per E.. e finiva in ...essi, in Corso Magenta, e poi un negozietto lungo e stretto vicino al Carrobbio, che ora ha chiuso. Io mi rivolgevo a quest'ultimo che mi ha sempre risolto i problemi, ma era pragmatico, diceva subito se conveniva / era possibile riparare una penna. Anche una Sheaffer Valiant Snorkel che gli portai perché ormai grippata mi disse di lasciarla perdere perché mi sarebbe costata troppo.
Sono riuscito a farla rimettere a posto qui in UK. O era limitato lui o il suo riparatore, non so.
Iniziato a ripararmi da solo alcune mie penne mi si è aperto un mondo, di ricambi, ottenibili facilmente via internet. Se non riesco a terminare una riparazione chiedo in rete e mando la penna a chi mi consigliano. La lista si sta accorciando
Sono riuscito a farla rimettere a posto qui in UK. O era limitato lui o il suo riparatore, non so.
Iniziato a ripararmi da solo alcune mie penne mi si è aperto un mondo, di ricambi, ottenibili facilmente via internet. Se non riesco a terminare una riparazione chiedo in rete e mando la penna a chi mi consigliano. La lista si sta accorciando
- piccardi
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Omas - dubbi e perplessita'
Anche del periodo italiano prima del francese. Diciamo che van bene fino agli anni '70 (non troppo in la').
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
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- LucaC
- Crescent Filler
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Se trovi una Omas extra ogiva, una 556/S, una extra sfaccettata, una Omas GentlemEn, una Omas Lucens....tutte penne in celluloide con pennino spesso flessibile e molto fine. Spesso necessitano di una rimessa a punto per il sistema di caricamento, sarebbe meglio cercarle quando appaiono sul nostro mercatino per avere maggiore sicurezza. Fai un giro nella sezione "Omas" e potrai vedere parecchi modelli vintage.
- piccardi
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Per i modelli vintage, probabilmente è più completo (sono poco meno di 800 foto) fare un giro qui:
https://www.fountainpen.it/Categoria:Omas_Photos
quelle comparse sul forum ci sono state riportate, ma ce ne sono molte altre comprese quelle che mi è capitato di fotografare nel corso degli anni.
Simone
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- Levetta
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il rischio, purtroppo, con OMAS, c'è.
La cosa incredibile è che penne dello stesso tipo di modello, anche edizioni limitate, si sono comportate molto diversamente, nel tempo.
Per quanto riguarda la celluloide, più vai indietro nel tempo (max 1985-1990), più sei al sicuro: se il materiale è a posto, dovrebbe ormai essersi stabilizzato. Il rischio, però, è che pennino e altre parti (clip, cappuccio) non sempre siano quelle originariamente montate. Quindi, una buona pubblicazione dedicata, come quella della Signora Jacopini, è una ottima base di partenza per non prendere granchi (non scrivo fregature pk molte volte il venditore può anche essere in buona fede).
Ho invece avuto seri problemi penne del periodo 1990-2000: anche con edizioni limitate del 1991 e mi risulta che da lì in avanti il materiale non sia sempre del tutto affidabile.
Diffida in particolare della celluloide blu "marble", che è quella che ha dato più problemi di cristallizzazione e di "esalazioni" a dir poco letali per le penne (anche nelle edizioni limitate di anni dopo, ad esempio nelle celluloidi blu e trasparenti della 361, Armando Simoni et similia).
Il materiale "resina vegetale", molto diffuso nelle produzioni successive, è molto instabile per definizione; spesso si ritira e si distorce.
Attenzione particolare, quindi, alle verette del cappuccio: se non sono ben salde, lascia stare.
Anche l'avvitamento del cappuccio sul corpo della penna ti parla del suo stato: se è troppo duro nel chiuderla fino in fondo, qualcosa non va.
Sulle problematiche dello stantuffo, hai già avuto esperienza, del resto.
Non ho invece mai avuto riscontri negativi sulle penne in legno (Vespucci, Colombo, collezione "legni pregiati"), anch'esse molto belle, ma forse un po' passate di moda (ma la mia Vespucci me la tengo ben stretta ugualmente !)
Detto ciò, da buon petroniano, debbo dire che da sempre OMAS è comunque una delle mie marche preferite, che mi ha dato grandi soddisfazioni, perchè "quando va" - ed è la maggioranza dei casi - VA e VA MOLTO BENE.
Il consiglio pratico che mi permetto di darTi, in ultima analisi, è di comprarla da venditore serio e affidabile - non necessariamente il negozio, anzi, molto meglio le mostre scambio come quella che si terrà a breve a Bologna - e sempre "dal vivo".
Guardare la penna nei minimi dettagli tenendola in mano, sentirne i movimenti meccanici, sentirne anche l'odore (per capire se è in atto il problema di cui parlavo sopra alla celluloide, che ne fa uno molto sgradevole, quando si presenta questo fenomeno) sono accorgimenti molto utili per evitare profonde delusioni

La cosa incredibile è che penne dello stesso tipo di modello, anche edizioni limitate, si sono comportate molto diversamente, nel tempo.
Per quanto riguarda la celluloide, più vai indietro nel tempo (max 1985-1990), più sei al sicuro: se il materiale è a posto, dovrebbe ormai essersi stabilizzato. Il rischio, però, è che pennino e altre parti (clip, cappuccio) non sempre siano quelle originariamente montate. Quindi, una buona pubblicazione dedicata, come quella della Signora Jacopini, è una ottima base di partenza per non prendere granchi (non scrivo fregature pk molte volte il venditore può anche essere in buona fede).
Ho invece avuto seri problemi penne del periodo 1990-2000: anche con edizioni limitate del 1991 e mi risulta che da lì in avanti il materiale non sia sempre del tutto affidabile.
Diffida in particolare della celluloide blu "marble", che è quella che ha dato più problemi di cristallizzazione e di "esalazioni" a dir poco letali per le penne (anche nelle edizioni limitate di anni dopo, ad esempio nelle celluloidi blu e trasparenti della 361, Armando Simoni et similia).
Il materiale "resina vegetale", molto diffuso nelle produzioni successive, è molto instabile per definizione; spesso si ritira e si distorce.
Attenzione particolare, quindi, alle verette del cappuccio: se non sono ben salde, lascia stare.
Anche l'avvitamento del cappuccio sul corpo della penna ti parla del suo stato: se è troppo duro nel chiuderla fino in fondo, qualcosa non va.
Sulle problematiche dello stantuffo, hai già avuto esperienza, del resto.
Non ho invece mai avuto riscontri negativi sulle penne in legno (Vespucci, Colombo, collezione "legni pregiati"), anch'esse molto belle, ma forse un po' passate di moda (ma la mia Vespucci me la tengo ben stretta ugualmente !)
Detto ciò, da buon petroniano, debbo dire che da sempre OMAS è comunque una delle mie marche preferite, che mi ha dato grandi soddisfazioni, perchè "quando va" - ed è la maggioranza dei casi - VA e VA MOLTO BENE.
Il consiglio pratico che mi permetto di darTi, in ultima analisi, è di comprarla da venditore serio e affidabile - non necessariamente il negozio, anzi, molto meglio le mostre scambio come quella che si terrà a breve a Bologna - e sempre "dal vivo".
Guardare la penna nei minimi dettagli tenendola in mano, sentirne i movimenti meccanici, sentirne anche l'odore (per capire se è in atto il problema di cui parlavo sopra alla celluloide, che ne fa uno molto sgradevole, quando si presenta questo fenomeno) sono accorgimenti molto utili per evitare profonde delusioni
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- francoiacc
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Da amante del marchio credo che Omas ha avuto una storia molto lunga con i suoi alti e i suoi bassi. Insomma un po’ bisogna conoscerle, alcuni modelli sembrano identici esteticamente ma le differenze sono notevoli. Il consiglio è affidarsi a venditori seri se non si ha una buona cultura su questo marchio. 
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Grazie a tutti, sopratutto a maicol e piccardi per le loro spiegazioni. Se volessi ancora comperare Omas, cercherei modelli pre 1960 non andrei certo sui piu' recenti. Mi piacciono le penne d'epoca, del resto con queste ho iniziato. Ogni tanto 'sforo' periodo e recupero quel che trovo sulle varie bancarelle o nei cassetti di casa, che ormai sono vuoti.