Esistono molti modi di essere collezionista, per semplicità li racchiuderò in 3 macro categorie (si lo so non è bello semplificare):
1) collezionisti che amano sfoggiare, solitamente hanno teche con i loro pezzi, per loro non è importante utilizzare l'oggetto o meno, ma mostrarlo e raccontarne la storia o di come ne sono arrivati in possesso, le condizioni dell'oggetto sono importantissime, più l'oggetto è originale ed intonso più ha valore,
2) collezionisti conservatori, non utilizzano l'oggetto non perché non vogliono ma perché non possono, l'uso ne altererebbe lo stato di conservazione e l'obiettivo è invece conservare e preservare il più a lungo possibile (pensate a chi imbusta i fumetti, le banconote o inscatola le monete). Lo stato di conservazione è talmente importante da venire classificato. Senza parlare dell'importanza della rarità.
3) i collezionisti utilizzatori, per essi la soddisfazione del possesso si caratterizza attraverso l'uso, usano e consumano gli oggetti collezionati, li mettono da parte e li riprendono di tanto in tanto, anche se si rompono raramente li abbandonano ma cercano di recuperarli. Le loro collezioni raramente hanno un valore sul mercato, proprio perché lo stato degli oggetti non è buono, e i prodotti generalmente sono economici proprio perché devono essere utilizzati e si fa sempre fatica a farlo con prodotti molto costosi.
naturalmente nessun collezionista ricade in una sola delle categorie, ma può sviluppare comportamenti anche di tutti e tre.
veniamo finalmente al dubbio:
Poniamo che voi vi ritroviate nella terza categoria più che nelle altre, e che per un caso fortuito ritroviate in una scatola completamente dimenticata tra un trasloco ed un altro delle penne che avevate acquistato in lire 25/30 anni fa. Penne da budget non elevati, perché destinate all'uso, ma che dimenticate siano rispuntate così nella loro scatola, nuove, come fossero uscite oggi dal negozio.
Facciamo un esempio a caso (
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Una waterman phileas / kultur
Un paio di Pelikan Go M75
Una Parker Frontier primo modello 1996.
Penne belle, di marche note, anche con un loro fascino, ma non penne rare o dai materiali pregiati, o che possano regalare chissà quale esperienza di scrittura.
Ora potreste trovarvi nel dubbio... usarle? continuare a conservarle? cederle ad un collezionista più interessato a dei pezzi nuovi (non "come nuovi" proprio nuovi). Potreste far veramente felice qualcuno che senta un legame verso quella penna. D'altra parte non sono penne pregiate, il loro valore economico o anche storico è molto contenuto, ed anche utilizzarle per divertimento non sarebbe una grande perdita. Però quante di queste penne esistono completamente immacolate? Sembrerebbe quasi di far dispetto a qualcuno che la cerca proprio così.
Ma quanti cercano questi modelli economici dando un valore al fatto che siano intonsi? Forse nessuno, eppure...
voi che fareste?
marco