Una lunga carriera: Aurora Magellano
Inviato: venerdì 15 ottobre 2021, 14:18
- 1º gennaio: Arpanet cambia ufficialmente protocollo, adottando “Internet Protocol” e dando vita ad Internet. - 6 gennaio: San Giovanni Paolo II promulga la bolla d’indizione del giubileo per il 1950º anniversario della Redenzione.
- 19 gennaio, Cape Canaveral (Florida), USA: viene presentata alla stampa internazionale la nuova Fiat Uno. - 23 marzo, Stati Uniti: Ronald Reagan annuncia l'avvio della S.D.I. (iniziativa di difesa strategica), che diventa presto nota con il nome di "scudo spaziale".
- 30 giugno: dodicesima applicazione del minuto di 61 secondi.
1985
- 17 gennaio, Gran Bretagna: la British Telecom annuncia il ritiro delle celebri cabine rosse del telefono britanniche.
- 14 novembre, Padova: l'équipe guidata dal professor Vincenzo Gallucci esegue il primo cardiotrapianto in Italia, trapiantando su un falegname veneto il cuore d’un ragazzo morto in un incidente stradale.
- 19 novembre, Ginevra, Svizzera: primo incontro tra Ronald Reagan e Michail Gorbačëv. - 20 novembre: viene inaugurato il sistema operativo Windows 1.0.
- 8 dicembre, Tokyo, Giappone: con la vittoria nella Coppa Intercontinentale, la Juventus diviene il primo club al mondo a conquistare almeno una volta tutti i titoli ufficiali a livello internazionale.
In questo periodo è ancora rilevante l’aliquota di mercato che apprezza gli strumenti di scrittura sottili e slanciati. Un marchio storico, Aurora, lancia la stilografica Magellano (purtroppo, fino ad ora, non sono riuscito a stabilire in quale anno esatto sia avvenuto il lancio commerciale e tantomeno il prezzo).
Il modello riscuote un successo duraturo, tanto da essere ancora in produzione nel 2021 (dopo, azzardo, quasi quarant’anni), in ben 38 versioni diverse (delle quali 8 stilografiche e 30 fra penne a sfera, roller e matite meccaniche, incluse le varianti “Shorty”). Un successo che la pone senz’altro fra gli strumenti di scrittura più longevi della storia, in concorrenza persino con la celeberrima Parker 45 (47 anni), anche se su quantità sensibilmente diverse, dati i materiali con i quali viene prodotta la Magellano ed il periodo storico nel quale venne introdotta. Il modello A10, che Aurora elenca nel suo catalogo attuale dedicato al “Medio di gamma”, è ancora identico alla prima versione della stilografica: un attestato di notevole classicità del proprio stile. Inizialmente diffidente verso le stilografiche metalliche e sottili, mi sono avvicinato a questa parte del nostro mondo grazie ad un regalo: una Omas 80 (viewtopic.php?f=72&t=20141&hilit=omas+80).
Mi sono quindi avventurato nell’acquisto di un’Aurora Auretta Lusso, che ho molto apprezzato (viewtopic.php?f=72&t=23463&hilit=auretta+lusso).
Così, grazie anche alla cortesia di Linos, nostro amico di forum, ho acquistato una bella Aurora Magellano, in condizioni eccellenti.
Inizialmente, la motivazione è stata principalmente quella d’aggiungere un esemplare alla mia piccola collezione di stilografiche del marchio torinese, anche perché, diversi anni orsono, mi regalarono un’Aurora Magellano in versione penna a sfera. Devo però ammettere che, grazie ad un uso intenso, la stilografica s’è rivelata un vero piacere nella scrittura, oltre che sotto il profilo estetico.
Da quest’ultimo punto di vista, la Magellano trae la sua origine dal gusto degli anni Settanta del secolo XX, quando le linee dritte e le forme slanciate e sottili andavano per la maggiore.
Del catalogo Aurora, ad interpretare il medesimo filone estetico, hanno fatto parte anche le stilografiche Hastil (1969), Marco Polo (1982), Kona (disegnata da Giugiaro nel 1980 ma commercializzata nel 1986) ed Auretta Lusso.
Come ben sapete, la Hastil, disegnata dal milanese Marco Zanuso, è la più blasonata, anche grazie al fatto che è esposta al MOMA di New York, tempio dell’arte contemporanea (https://www.moma.org/collection/works/1919), primo strumento di scrittura ad essere considerato ufficialmente un’opera d’arte. Fu la capostipite di tutte le stilografiche sottili con forme cilindriche, inclusa la più famosa e popolare Sheaffer Targa, offerta per la prima volta nel 1976. Ma veniamo alle caratteristiche tecniche della Magellano:
- alimentazione: a cartuccia o con converter proprietario
- lunghezza chiusa: 138 mm
- lunghezza aperta: 123 mm
- lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 153 mm
- lunghezza del cappuccio: 60 mm
- lunghezza della sezione: 24 mm
- lunghezza della clip: 44,5 mm
- diametro del corpo: 8,6 mm
- diametro del cappuccio: 9,3 mm
- diametro della sezione: 8 mm
- peso complessivo (caricata con la cartuccia): 19 gr
- peso del cappuccio: 8 gr
- materiali: corpo e cappuccio in acciaio satinato, clip e vera sul cappuccio in acciaio cromato, pennino in acciaio dorato, sezione in materiale plastico. Il materiale della sezione rende la presa confortevole; il bilanciamento è ottimo, naturalmente diverso quando il cappuccio viene calzato: il metallo, con il suo peso, tende a portare il baricentro indietro, ma senza causare un vero sbilanciamento, aggiungendo nel contempo quel po’ di peso che, secondo i miei gusti, la rende ancor più piacevole; sotto questo aspetto, conta molto il gusto personale, ma la lunghezza del corpo consente anche a chi ha le mani grandi di scrivere agevolmente senza calzare il cappuccio.
Il quale, dotato d’una bella clip dorata, si chiude a pressione con uno scatto molto convincente e si calza molto bene, sempre a scatto, sul retro del fusto, evitando il rischio d’essere proiettato in giro per la stanza in caso di movimenti bruschi.
La clip, che assicura un’ottima presa, contrariamente a quanto potrebbe apparire a prima vista è dotata di buona elasticità, a tutto vantaggio della durata nel tempo.
La veretta, che con le sue forme bombate costituisce, insieme alla clip, il tratto caratteristico della Magellano, riporta incisa la scritta “Aurora”, in un bel corsivo, per tre volte. Il pennino, in acciaio dorato ed impreziosito da un’incisione piacevole, che riprende l’estetica della punta della penna, è scorrevole, anche se non burroso, ed eroga una quantità d’inchiostro ottimale: né troppa né poca, su ogni tipo di carta (con le inevitabili variazioni) ed a qualunque velocità di scrittura. La penna scrive anche solo con il suo peso. Per il collaudo, ma anche per l’uso quotidiano, ho utilizzato l’inchiostro Aurora nero. Qui vedete una prova di scrittura su carta Pigna Monocromo. I materiali donano a questa stilografica una robustezza notevole e la sottigliezza del fusto la rende praticissima per il taschino della giacca, evitando rigonfiamenti antiestetici ed ingombri scomodi. L’alimentazione a cartuccia, praticissima, è filosoficamente in linea con la natura dello strumento.
Esteticamente, trovo la Magellano molto “riposante”, abituato come sono ad aver a che fare, perché mi piacciono ovviamente, con stilografiche colorate, soprattutto marmorizzate, e di dimensioni maggiori, almeno in diametro.
Prima della conclusione, aggiungo due righe sulla penna a sfera. Nonostante la sottigliezza del corpo (7,15 mm di diametro), grazie al materiale di cui è costituita è dotata d’un peso piacevole (20 gr con il refill metallico originale) e grazie alla lavorazione superficiale non risulta affatto scivolosa. La punta a sfera scorre piacevolmente, senza sforzo.
Nel complesso, la Magellano è una penna indovinata, dotata di personalità e senza dubbio in grado di servire molto bene il suo proprietario per tanti anni. Grazie alla qualità dei materiali ed al design, essenziale ma non banale, fa bella mostra di sé in ogni situazione.
Ricordando anche la sua genesi temporale, quando si vendevano auto così, a prezzi tutto sommato non proibitivi…