Polemarco ha scritto: ↑mercoledì 6 ottobre 2021, 13:30
Ah ! Io aspetto Monet con una lezione sui colori complementari e sulle mescole ...
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L'arancione, essendo un colore chiaro e brillante, è difficilissimo da scurire.
Partiamo da un punto fermo che Maylota ha intuito: semplificando moltissimo, il nero non scurisce. O meglio, lo fa, ma, come qualsiasi altro colore più scuro in uno più chiaro, induce un viraggio cromatico più o meno evidente. I neri vanno valutati per quello che sono: colori a tutti gli effetti, e come tali devono essere considerati. In pittura, ad esempio, (ma anche con gli inchiostri, sempre di sintesi sottrattiva si tratta) il nero è prezioso per la composizione dei cosiddetti verdi rotti.
Mi sono ripromesso da tempo di scrivere qualcosa di più accurato sulle mescolanze di colori appena ne avrò il tempo materiale, piazzandolo qui sul forum in modo che possa essere utile in casi come questo (se si capisce come funziona si è autonomi), ma intanto rispondo alla domanda di Cesare Augusto.
Quindi, andiamo a noi.
Piccola precisazione: quando parlo di colori rotti, tralasciando i tecnicismi che molti potrebbero (almeno per ora) non capire appieno, mi riferisco (semplificando ancora molto) a colori non brillanti perché intorbiditi da terze tinte di natura diversa.
Alcuni esempi (semplifico ancora una volta, anche nelle nomenclature, ma è per capirsi).
Il rosso vivo è un colore puro; il rosso mattone è un colore rotto (contiene una componente verde). Il verde bandiera è un colore puro; il verde bruciato è un colore rotto (contiene una componente rossa). Il giallo margherita è un colore puro; il giallo ocra è un colore rotto (contiene una componente violetta).
Il Montblanc manganese orange, da quello che posso vedere on line, è un giallo arancio, ovvero un colore secondario formato da due colori primari (un giallo e un rosso magenta) in cui la componente gialla è preponderante. Questo significa che in mescola con un nero freddo (quindi con una componente blu) produrrà un verde più o meno rotto (cioè non brillante); questo succederà perché la componente blu del nero interagirà con la componente gialla dell'arancio, producendo una dominante verde che - a seconda della percentuale di blu (nel nero) e di giallo (nell'arancio) - sarà più o meno evidente. Questa componente verde, però, sarà rotta in maniera più o meno vistosa dalla componente rossa dell'arancio.
In mescola con un nero neutro produrrà un colore grigiastro/marroncino più o meno verdognolo (con le stesse dinamiche spiegate prima), con un nero caldo la componente verde potrebbe sparire facendo spazio a una brunastra. Questo in linea di massima, perché ha molto peso la composizione del nero: un nero vero (cioè monocolorante) si comporterà diversamente da un nero composto (come il Parker, ad esempio, che contiene tre colori se ricordo bene).
Possiamo quindi archiviare la miscela col nero.
Se usi il rosso otterrai semplicemente un arancio con una maggiore componente rossa. Niente di più, niente di meno.
Se usi un complementare esatto, in questo caso un blu (complementare dell'arancio) con sottotono violaceo (complementare del giallo che è preponderante), scurirai ma desaturerai il colore, ovvero lo romperai facendolo virare al grigio. Se il complementare non è esatto, le componenti "inesatte" indurranno una variazione. Esempio, un blu privo di componente violacea farà slittare il colore risultante verso il verde, in maniera tanto più evidente quanto più forte è la componente opposta. A blu neutro (un colore più raro di quanto si creda) slitterà comunque verso il verde, per via della componente gialla presente nel colore da modificare).
Ciò che farei io, tenendo presente che perderei comunque la brillantezza del colore, sarebbe usare un marrone molto brillante con una decisa componente rossa, come il Pelikan 4001 (ce ne saranno certamente altri che non conosco), evitanto quelli che anche solo accennano a un sottotono verde o blu.
