Memorie dei papà del forum.....
Inviato: mercoledì 29 settembre 2021, 9:58
Ciao a tutti.
Da più di tre anni sono padre e più passa il tempo più mi accorgo del perché il mio status venga definito "il mestiere più difficile del mondo" (insieme a quello della madre, naturalmente).
Oggi la gestione foto di Google (quella governata dall'algoritmo balzato agli onori della cronaca perché crudelmente ricorda i momenti teneri con il defunto a chi sta cercando di superare un lutto) mi ha messo in evidenza una foto di tre anni fa esatti quando mio figlio aveva qualche mese. Ho sempre considerato queste cose insulse e mielose al punto di darmi fastidio, eppure quella foto sfocata ha fatto breccia nel mio cuore senza fronzoli.
E. è nel suo box, sorridente con una pallina di plastica verde in mano e tanti peluches tutti intorno, a mala pena conscio della sua esistenza, per nulla di cosa sia la vita vissuta.
Quanto è difficile accettare che anch'egli ha il suo destino, suo e solo suo in scatola chiusa da accettare e basta, sul quale io posso agire solo indirettamente andando a creare le condizioni che abbassino il più possibile la probabilità che sia infausto. Il mio è un ruolo di testimonianza e un po' anche di riluttante rinuncia a controllare l'incontrollabile... perché so che non posso e non devo difenderlo a prescindere da quella tempesta tremenda e meravigliosa che è la vita, la quale merita anche lui di solcare con la sua navicella, lungo o breve che sia il Viaggio, per godersela e soffrirla fino in fondo tra fortune, rovesci, sbagli e scelte lungimiranti. È così per tutti e sarà così anche per lui. So anche che la prima persona da cui devo difenderlo sono io... con le mie aspettative, i miei nervosismi, le mie stanchezze e i litigi coniugali.
Chissà se riuscirò a trasmettergli il valore della cultura, della fatica per arrivare alla meta (quindi dell'alpinismo
), e magari delle stilografiche.
Ho pensato anche a quanto è cambiata la paternità negli ultimi anni... il mio vecchio è riuscito ad essere un buon padre senza nemmeno sapere quale scuola superiore facessi e ancora adesso credo ignori platealmente che sono perito agrario. Non parliamo di quanto ho fatto in seguito. Io invece voglio già chiedere un colloquio alle maestre dell'asilo senza che queste abbiamo ancora convocato i genitori. Due uomini agli antipodi.
E voi? Come vivete il vostro essere papà? E se non avete figli cosa pensate di questo ruolo così difficile?
Ciao.
Da più di tre anni sono padre e più passa il tempo più mi accorgo del perché il mio status venga definito "il mestiere più difficile del mondo" (insieme a quello della madre, naturalmente).
Oggi la gestione foto di Google (quella governata dall'algoritmo balzato agli onori della cronaca perché crudelmente ricorda i momenti teneri con il defunto a chi sta cercando di superare un lutto) mi ha messo in evidenza una foto di tre anni fa esatti quando mio figlio aveva qualche mese. Ho sempre considerato queste cose insulse e mielose al punto di darmi fastidio, eppure quella foto sfocata ha fatto breccia nel mio cuore senza fronzoli.
E. è nel suo box, sorridente con una pallina di plastica verde in mano e tanti peluches tutti intorno, a mala pena conscio della sua esistenza, per nulla di cosa sia la vita vissuta.
Quanto è difficile accettare che anch'egli ha il suo destino, suo e solo suo in scatola chiusa da accettare e basta, sul quale io posso agire solo indirettamente andando a creare le condizioni che abbassino il più possibile la probabilità che sia infausto. Il mio è un ruolo di testimonianza e un po' anche di riluttante rinuncia a controllare l'incontrollabile... perché so che non posso e non devo difenderlo a prescindere da quella tempesta tremenda e meravigliosa che è la vita, la quale merita anche lui di solcare con la sua navicella, lungo o breve che sia il Viaggio, per godersela e soffrirla fino in fondo tra fortune, rovesci, sbagli e scelte lungimiranti. È così per tutti e sarà così anche per lui. So anche che la prima persona da cui devo difenderlo sono io... con le mie aspettative, i miei nervosismi, le mie stanchezze e i litigi coniugali.
Chissà se riuscirò a trasmettergli il valore della cultura, della fatica per arrivare alla meta (quindi dell'alpinismo

Ho pensato anche a quanto è cambiata la paternità negli ultimi anni... il mio vecchio è riuscito ad essere un buon padre senza nemmeno sapere quale scuola superiore facessi e ancora adesso credo ignori platealmente che sono perito agrario. Non parliamo di quanto ho fatto in seguito. Io invece voglio già chiedere un colloquio alle maestre dell'asilo senza che queste abbiamo ancora convocato i genitori. Due uomini agli antipodi.
E voi? Come vivete il vostro essere papà? E se non avete figli cosa pensate di questo ruolo così difficile?
Ciao.