TWSBI Prairie Green
Inviato: venerdì 17 settembre 2021, 17:33
Buongiorno a tutti/e!
È fantastico essere nuovamente su questi schermi dopo lunga assenza: prometto che la prossima recensione sarà una nuova puntata della Saga del Viola Definitivo (e una puntata succosa: quella di un inchiostro che dovete comprare tutti!)
Per celebrare la prima riunione del CSM che ha avuto luogo mercoledì sera, foriera della ripresa di ritmi di vita più normali, e la luce in fondo al tunnel che iniziamo a vedere dopo due anni di pandemia.
Pandemia nella quale, personalmente, ho realizzato il sogno dell’italiano medio: ho finalmente raggiunto la piena stabilità occupazionale, perché sono diventata un dipendente pubblico (per la cronaca, ho già subappaltato a mille desideri stilografici i primi stipendi) proprio questa estate.
Quindi, celebriamo la speranza con il TWSBI PRAIRIE GREEN!
Già da un primo sguardo, si capisce che è un verde chiaro pieno di personalità: come il – per la verità molto simile – Diamine Calligraphy Passion, ha uno shading pronunciatissimo che passa dal verde prato, al giallo, al verde bandiera. Valorizzato appieno da un pennino grande (un B o un M abbondante, direi), crea l’effetto del vento che passa tra l’erba alta. Insomma, questa volta è proprio vero: nomen omen.
Sotto questo aspetto, le scansioni a seguire sono eccezionalmente attendibili per colore e resa, almeno sul mio schermo!
Trovo che sia l’ideale per disegnare, o per scrivere lettere, appunti personali – o anche correzioni, perché richiama abbastanza l’attenzione.
In un certo senso, l’unico difetto che ci si può trovare è che a lungo andare può affaticare un po’ lo sguardo alla lettura.
Dal punto di vista delle caratteristiche tecniche, non c’è niente da dire. Si lava facilmente, non macchia le plastiche – anche se richiede un po’ più di insistenza per sciacquarlo su quelle trasparenti o visulator – e non è aggressivo sui materiali (tranne, credo, la galalite: ma su quest’ultima penso siano aggressive anche le carezze).
L’unica cosa leggermente seccante è che… be’, il flusso è un po’ secco, restringe il tratto. Caratteristica comune, ho notato, a molti inchiostri orientali.
Da usare, quindi, preferibilmente su penne con flusso abbondante o alimentatore efficiente.
Il prezzo è sui 6,50/7,00 euro per boccetta in vetro da 18 ml, quindi tutto sommato onesto.
Insomma, un inchiostro consigliabile!
È fantastico essere nuovamente su questi schermi dopo lunga assenza: prometto che la prossima recensione sarà una nuova puntata della Saga del Viola Definitivo (e una puntata succosa: quella di un inchiostro che dovete comprare tutti!)
Per celebrare la prima riunione del CSM che ha avuto luogo mercoledì sera, foriera della ripresa di ritmi di vita più normali, e la luce in fondo al tunnel che iniziamo a vedere dopo due anni di pandemia.
Pandemia nella quale, personalmente, ho realizzato il sogno dell’italiano medio: ho finalmente raggiunto la piena stabilità occupazionale, perché sono diventata un dipendente pubblico (per la cronaca, ho già subappaltato a mille desideri stilografici i primi stipendi) proprio questa estate.
Quindi, celebriamo la speranza con il TWSBI PRAIRIE GREEN!
Già da un primo sguardo, si capisce che è un verde chiaro pieno di personalità: come il – per la verità molto simile – Diamine Calligraphy Passion, ha uno shading pronunciatissimo che passa dal verde prato, al giallo, al verde bandiera. Valorizzato appieno da un pennino grande (un B o un M abbondante, direi), crea l’effetto del vento che passa tra l’erba alta. Insomma, questa volta è proprio vero: nomen omen.
Sotto questo aspetto, le scansioni a seguire sono eccezionalmente attendibili per colore e resa, almeno sul mio schermo!
Trovo che sia l’ideale per disegnare, o per scrivere lettere, appunti personali – o anche correzioni, perché richiama abbastanza l’attenzione.
In un certo senso, l’unico difetto che ci si può trovare è che a lungo andare può affaticare un po’ lo sguardo alla lettura.
Dal punto di vista delle caratteristiche tecniche, non c’è niente da dire. Si lava facilmente, non macchia le plastiche – anche se richiede un po’ più di insistenza per sciacquarlo su quelle trasparenti o visulator – e non è aggressivo sui materiali (tranne, credo, la galalite: ma su quest’ultima penso siano aggressive anche le carezze).
L’unica cosa leggermente seccante è che… be’, il flusso è un po’ secco, restringe il tratto. Caratteristica comune, ho notato, a molti inchiostri orientali.
Da usare, quindi, preferibilmente su penne con flusso abbondante o alimentatore efficiente.
Il prezzo è sui 6,50/7,00 euro per boccetta in vetro da 18 ml, quindi tutto sommato onesto.
Insomma, un inchiostro consigliabile!