Pilot Custom 74 Pennino Soft Fine
Inviato: giovedì 9 settembre 2021, 16:42
Dopo due mesi di utilizzo, vorrei condividere con voi le mie impressioni sulla Pilot Custom 74 con pennino in oro 14KT soft fine, ovvero un pennino che non può essere definito flessibile ma che ha una morbidezza ed un'elasticità che lo rendono in grado di ottenere una variazione di tratto abbastanza consistente e gradevole.
Estetica e materiali
La Pilot Custom 74 ha il corpo in resina plastica di ottima qualità, il cappuccio è a vite e il bellissimo pennino, come detto, è in oro 14KT.
Il sistema di caricamento è a cartuccia/converter proprietario e quest'ultimo non è incluso nella dotazione iniziale; viene fornita soltanto un cartuccia Pilot con attacco proprietario.
Per quanto riguarda l'estetica, a mio avviso, la Custom 74 ha una bellezza molto classica esaltata dalla particolare e armoniosa clip che la contraddistingue rispetto ad altre giapponesi.
Nel panorama delle stilografiche "a sigaro", ritengo che la Pilot in parola abbia una sua peculiare grazia e sia molto piacevole da ammirare e, finanche, da contemplare. Per quanto il design, di certo, nel complesso non risulti originalissimo.
Pennino e scrittura
Come spesso avviene in tema di penne giapponesi in questa fascia di prezzo, la scelta di una stilografica orientale è dettata più dall'attenzione alla qualità del pennino e alla scrittura piuttosto che alle caratteristiche estetiche. In altri termini, chi sceglie una Pilot, una Sailor od una Platinum, difficilmente è attirato dalle forme.
Chi acquista una stilografica di questo tipo - almeno ciò vale sicuramente per il sottoscritto - è attratto dalla piacevolezza e dalla precisione della scrittura, nonché dall'estrema cura nella realizzazione di ciò che rappresenta il cuore di una penna, ovvero il pennino.
Devo dire che non mi ero mai interessato all'universo "flex" delle stilografiche e quindi, dopo vari studi e ricerche, ho deciso di approcciare questo mondo con una penna di produzione moderna che presentasse delle doti di elasticità, più che di flessibilità intesa come elemento caratterizzante delle penne vintage.
Ciò premesso, posso dire che sono molto soddisfatto di questo pennino: la variazione di tratto non è certo quella delle stilografiche d'epoca, tuttavia si passa da un tratto fine per davvero ad un medio/broad.
Sia chiaro: non è un pennino che, sebbene elastico, assecondi in maniera naturale le variazioni di tratto, proprio perché non si tratta di un pennino flex. Ricordiamoci, infatti, che la Pilot lo presenta come soft e non come flessibile.
Ed infatti, per ottenere un tratto più spesso occorre esercitare volutamente una moderata pressione sul pennino in oro; la variazione, quindi, non è propriamente naturale come avviene invece nei flessibili vintage, stile Omas o Radius Superior per intenderci. Dopo averla provata intensamente, posso dire che è una stilografica che non disdegna sessioni di scrittura moderatamente prolungate.
Vero è che se dovessi scrivere tanto e in maniera distratta, preferirei sempre la mia Pelikan M200.
Diciamo che la Custom 74 è perfetta, almeno per la mia personalissima esperienza, per approcciare timidi tentativi di calligrafia e per scrivere per il puro piacere di imprimere su carta ghirigori e svolazzi a mo' di vezzo e per puro diletto stilografico.
Sembrerà banale ma quest'ultima è un'attività che mi rilassa e per cui ho smesso di cercare un senso...
Con questo non voglio dire, ovviamente, che è soltanto una penna "da firma" o "da svolazzi".
In tema di flusso, quello della Custom 74 è molto, molto regolare e, sicuramente, non generoso.
Non mi sento di definirlo stitico ma, certamente, siamo lontani dalla copiosità di una Pelikan.
Dopo aver provato vari inchiostri - tra cui Pelikan 4001, Diamine Blue-Black e Ancient Copper, Waterman Serenity Blue, insomma i classiconi - quello che più mi soddisfa come lubrificazione, regolarità e che non manda in crisi l'alimentatore quando si esercita una pressione degna di nota, è senza dubbio l'Aurora Nero.
Sicuramente non mancherò di provare, prima o poi, il Pilot Iroshizuku Asa-Gao da cui mi aspetto esaltanti prestazioni.
Non faccio parte della corrente stilografica che crede fermamente nel "rodaggio". Per il sottoscritto una stilografica dovrebbe scrivere bene fin da subito e, soprattutto, senza interventi o stratagemmi di alcun tipo.
Ad onor del vero, tuttavia, ammetto che il flusso della Custom 74 è notevolmente migliorato con l'utilizzo, come se la penna si fosse gradualmente "aperta"... Sperando di aver reso l'idea!
Il feedback di scrittura si avverte il giusto: il pennino ti fa sentire in maniera piacevole ciò che sta avvenendo sulla carta e non sfugge via...
La Pilot in questione, almeno il mio modello, non ha mai accennato una falsa partenza o uno skipping.
Scrive, scrive, scrive ed è sempre pronta.
Da segnalare, in tutta sincerità, una leggerissima tendenza all'impuntamento quando si tracciano linee dal basso verso l'alto con determinati tipi di carta; ad esempio, ciò può accadere con il blocco Pigna Master che ha una trama abbastanza presente e non patinata.
Per quanto concerne il temuto fenomeno del "railroading", consistente nei cosiddetti binari che si formano quando l'alimentatore non riesce a fornire adeguato inchiostro al pennino, non posso dire che non avvenga mai ma è pur vero che imparando a dosare la pressione, andando lentamente e, soprattutto, con l'inchiostro Aurora Nero, ho veramente ridotto, se non azzerato, questo inconveniente.
Se avesse un alimentatore pienamente efficiente al 100%, come quello delle vintage, diciamo che la Custom 74 rasenterebbe davvero la perfezione.
Conclusioni
In definitiva, considerando anche il prezzo da me pagato per questa stilografica - 135 euro su un noto negozio online e per la convenzione col forum che approfitto per ringraziare - non posso che ritenermi molto soddisfatto di questa Custom 74.
La morbidezza e l'elasticità del pennino invogliano a scrivere e marcano la differenza con i pennini rigidi "ordinari": quando prendo in mano altre penne, inizialmente è come se mi mancasse qualcosa...
Il "soft" del pennino, insomma, si avverte e non poco!
Di certo non ho una bella grafia, tuttavia mi illudo che la mia scrittura abbia acquistato un rigore elegante e armonioso grazie al tratto davvero fine di questa stilografica e alle sue piacevolissime variazioni.
Per concludere davvero, se dovessi attribuire un voto sarebbe un convinto 8 e mezzo.
Cari saluti
Estetica e materiali
La Pilot Custom 74 ha il corpo in resina plastica di ottima qualità, il cappuccio è a vite e il bellissimo pennino, come detto, è in oro 14KT.
Il sistema di caricamento è a cartuccia/converter proprietario e quest'ultimo non è incluso nella dotazione iniziale; viene fornita soltanto un cartuccia Pilot con attacco proprietario.
Per quanto riguarda l'estetica, a mio avviso, la Custom 74 ha una bellezza molto classica esaltata dalla particolare e armoniosa clip che la contraddistingue rispetto ad altre giapponesi.
Nel panorama delle stilografiche "a sigaro", ritengo che la Pilot in parola abbia una sua peculiare grazia e sia molto piacevole da ammirare e, finanche, da contemplare. Per quanto il design, di certo, nel complesso non risulti originalissimo.
Pennino e scrittura
Come spesso avviene in tema di penne giapponesi in questa fascia di prezzo, la scelta di una stilografica orientale è dettata più dall'attenzione alla qualità del pennino e alla scrittura piuttosto che alle caratteristiche estetiche. In altri termini, chi sceglie una Pilot, una Sailor od una Platinum, difficilmente è attirato dalle forme.
Chi acquista una stilografica di questo tipo - almeno ciò vale sicuramente per il sottoscritto - è attratto dalla piacevolezza e dalla precisione della scrittura, nonché dall'estrema cura nella realizzazione di ciò che rappresenta il cuore di una penna, ovvero il pennino.
Devo dire che non mi ero mai interessato all'universo "flex" delle stilografiche e quindi, dopo vari studi e ricerche, ho deciso di approcciare questo mondo con una penna di produzione moderna che presentasse delle doti di elasticità, più che di flessibilità intesa come elemento caratterizzante delle penne vintage.
Ciò premesso, posso dire che sono molto soddisfatto di questo pennino: la variazione di tratto non è certo quella delle stilografiche d'epoca, tuttavia si passa da un tratto fine per davvero ad un medio/broad.
Sia chiaro: non è un pennino che, sebbene elastico, assecondi in maniera naturale le variazioni di tratto, proprio perché non si tratta di un pennino flex. Ricordiamoci, infatti, che la Pilot lo presenta come soft e non come flessibile.
Ed infatti, per ottenere un tratto più spesso occorre esercitare volutamente una moderata pressione sul pennino in oro; la variazione, quindi, non è propriamente naturale come avviene invece nei flessibili vintage, stile Omas o Radius Superior per intenderci. Dopo averla provata intensamente, posso dire che è una stilografica che non disdegna sessioni di scrittura moderatamente prolungate.
Vero è che se dovessi scrivere tanto e in maniera distratta, preferirei sempre la mia Pelikan M200.
Diciamo che la Custom 74 è perfetta, almeno per la mia personalissima esperienza, per approcciare timidi tentativi di calligrafia e per scrivere per il puro piacere di imprimere su carta ghirigori e svolazzi a mo' di vezzo e per puro diletto stilografico.
Sembrerà banale ma quest'ultima è un'attività che mi rilassa e per cui ho smesso di cercare un senso...
Con questo non voglio dire, ovviamente, che è soltanto una penna "da firma" o "da svolazzi".
In tema di flusso, quello della Custom 74 è molto, molto regolare e, sicuramente, non generoso.
Non mi sento di definirlo stitico ma, certamente, siamo lontani dalla copiosità di una Pelikan.
Dopo aver provato vari inchiostri - tra cui Pelikan 4001, Diamine Blue-Black e Ancient Copper, Waterman Serenity Blue, insomma i classiconi - quello che più mi soddisfa come lubrificazione, regolarità e che non manda in crisi l'alimentatore quando si esercita una pressione degna di nota, è senza dubbio l'Aurora Nero.
Sicuramente non mancherò di provare, prima o poi, il Pilot Iroshizuku Asa-Gao da cui mi aspetto esaltanti prestazioni.
Non faccio parte della corrente stilografica che crede fermamente nel "rodaggio". Per il sottoscritto una stilografica dovrebbe scrivere bene fin da subito e, soprattutto, senza interventi o stratagemmi di alcun tipo.
Ad onor del vero, tuttavia, ammetto che il flusso della Custom 74 è notevolmente migliorato con l'utilizzo, come se la penna si fosse gradualmente "aperta"... Sperando di aver reso l'idea!
Il feedback di scrittura si avverte il giusto: il pennino ti fa sentire in maniera piacevole ciò che sta avvenendo sulla carta e non sfugge via...
La Pilot in questione, almeno il mio modello, non ha mai accennato una falsa partenza o uno skipping.
Scrive, scrive, scrive ed è sempre pronta.
Da segnalare, in tutta sincerità, una leggerissima tendenza all'impuntamento quando si tracciano linee dal basso verso l'alto con determinati tipi di carta; ad esempio, ciò può accadere con il blocco Pigna Master che ha una trama abbastanza presente e non patinata.
Per quanto concerne il temuto fenomeno del "railroading", consistente nei cosiddetti binari che si formano quando l'alimentatore non riesce a fornire adeguato inchiostro al pennino, non posso dire che non avvenga mai ma è pur vero che imparando a dosare la pressione, andando lentamente e, soprattutto, con l'inchiostro Aurora Nero, ho veramente ridotto, se non azzerato, questo inconveniente.
Se avesse un alimentatore pienamente efficiente al 100%, come quello delle vintage, diciamo che la Custom 74 rasenterebbe davvero la perfezione.
Conclusioni
In definitiva, considerando anche il prezzo da me pagato per questa stilografica - 135 euro su un noto negozio online e per la convenzione col forum che approfitto per ringraziare - non posso che ritenermi molto soddisfatto di questa Custom 74.
La morbidezza e l'elasticità del pennino invogliano a scrivere e marcano la differenza con i pennini rigidi "ordinari": quando prendo in mano altre penne, inizialmente è come se mi mancasse qualcosa...
Il "soft" del pennino, insomma, si avverte e non poco!
Di certo non ho una bella grafia, tuttavia mi illudo che la mia scrittura abbia acquistato un rigore elegante e armonioso grazie al tratto davvero fine di questa stilografica e alle sue piacevolissime variazioni.
Per concludere davvero, se dovessi attribuire un voto sarebbe un convinto 8 e mezzo.
Cari saluti