Penne da battaglia
Inviato: sabato 28 agosto 2021, 18:02
Questa volta proprio nel senso di “penne da portare in battaglia”.
Durante il primo conflitto mondiale, se eravate un ricco abitante di Parigi arruolato nell’esercito – verosimilmente come ufficiale – per le vostre dotazioni da campo “fuori ordinanza” avreste potuto continuare a servirvi chez Kirby, Beard & Co, la rinomata, sciccosissima maison di fondazione inglese che, a due passi dall’Opéra, riforniva di argenteria, cristalleria, mobili di lusso, orologi, gioielli e… stilografiche di importazione (americana e inglese) la crème de la crème della Ville lumière. @Simone: per la datazione, contrariamente alle mie abitudini, non ho acquistato le riviste intere (perché mi interessava principalmente altro nel lotto), ma mi è stato assicurato che la prima pubblicità è del 1915: per prudenza, visto quello che sta sul retro dell’Ad (la pubblicizzazione di un sommario delle battaglie dei primi due anni di guerra), io la daterei alla fine del 1915.
Parrebbe che il “negozio”, che rendeva disponibili i cataloghi di entrambi i marchi, durante la Guerra fosse Importatore/Distributore e forse anche Rappresentante del marchio americano Waterman (prima di Jules Fagard, quindi), ma che vendesse anche penne del marchio anglo-americano Swan (del produttore Mabie, Todd & Co, poi anche Ltd., comunque all’epoca rappresentato a Parigi da A.K. Watts), proprio nell’anno del passaggio della proprietà dagli USA alla Gran Bretagna.
Nonostante la pubblicità da me conferita indichi genericamente al #5 «penna a serbatoio Swan o Waterman», la penna raffigurata nel disegno può essere soltanto una rientrante Waterman: infatti, nonostante le (scarsissime) rientranti della Swan assomiglino molto nella forma alle Waterman (https://www.fountainpen.it/Swan_Safety_Propelling_Pen), non vi sono riscontri di cataloghi o pubblicità che ne attestino la produzione già all’epoca della Grande Guerra, ma solo molto dopo (1921).
Quindi la penna stilizzata nella pubblicità è con tutta probabilità una Waterman #14S (Safety), come ancora si chiamavano le rientranti #44 prima del cambio di numerazione, introdotto solo un paio di anni dopo (1917) negli U.S.A.: nelle pubblicità generiche, infatti, molto spesso era scelta la misura 4 del pennino.
Tutto ciò considerato, la penna della Swan – che era sicuramente una semplice eyedropper – avrebbe avuto bisogno di un guscio metallico corazzato con clip (che nell’Ad però non vediamo), per la sua protezione e per essere tenuta il più possibile “in verticale” (cosa che non era necessaria per la Waterman, che sotto questo aspetto era quindi superiore), come ben si osserva in questa Ad conferita da Simone:
https://www.fountainpen.it/File:1915-Sw ... Pen-2C.jpg
Per una mia presentazione del guscio/corazza Swan:
https://forum.fountainpen.it/viewtopic. ... 37#p137537
Ovviamente, in trincea le stilografiche andavano alimentate con inchiostro “in compresse” da sciogliere in acqua (#9), da non confondersi assolutamente con quelle per la preparazione del Thé (#11)…
Se, anche grazie alle dotazioni supplementari, foste riusciti a sopravvivere per ben due anni in quell’Inferno in terra, avreste potuto scrivere a casa con la vostra fedele rientrante, penna "da trincea" per eccellenza, fumando la pipa… (che da spenta era, però, anche più sicura!).
Per una carrellata delle mie recensioni di alcune declinazioni del mitico modello Waterman 4x pubblicizzato nelle Ads si veda:
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=25&t=15958
Per una (fortunatamente pacifica!) “prova sul campo” di una safety Waterman, vi rimando ad un mio resoconto estivo di qualche anno fa:
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=12682
Grazie per l’attenzione!
Giorgio
Durante il primo conflitto mondiale, se eravate un ricco abitante di Parigi arruolato nell’esercito – verosimilmente come ufficiale – per le vostre dotazioni da campo “fuori ordinanza” avreste potuto continuare a servirvi chez Kirby, Beard & Co, la rinomata, sciccosissima maison di fondazione inglese che, a due passi dall’Opéra, riforniva di argenteria, cristalleria, mobili di lusso, orologi, gioielli e… stilografiche di importazione (americana e inglese) la crème de la crème della Ville lumière. @Simone: per la datazione, contrariamente alle mie abitudini, non ho acquistato le riviste intere (perché mi interessava principalmente altro nel lotto), ma mi è stato assicurato che la prima pubblicità è del 1915: per prudenza, visto quello che sta sul retro dell’Ad (la pubblicizzazione di un sommario delle battaglie dei primi due anni di guerra), io la daterei alla fine del 1915.
Parrebbe che il “negozio”, che rendeva disponibili i cataloghi di entrambi i marchi, durante la Guerra fosse Importatore/Distributore e forse anche Rappresentante del marchio americano Waterman (prima di Jules Fagard, quindi), ma che vendesse anche penne del marchio anglo-americano Swan (del produttore Mabie, Todd & Co, poi anche Ltd., comunque all’epoca rappresentato a Parigi da A.K. Watts), proprio nell’anno del passaggio della proprietà dagli USA alla Gran Bretagna.
Nonostante la pubblicità da me conferita indichi genericamente al #5 «penna a serbatoio Swan o Waterman», la penna raffigurata nel disegno può essere soltanto una rientrante Waterman: infatti, nonostante le (scarsissime) rientranti della Swan assomiglino molto nella forma alle Waterman (https://www.fountainpen.it/Swan_Safety_Propelling_Pen), non vi sono riscontri di cataloghi o pubblicità che ne attestino la produzione già all’epoca della Grande Guerra, ma solo molto dopo (1921).
Quindi la penna stilizzata nella pubblicità è con tutta probabilità una Waterman #14S (Safety), come ancora si chiamavano le rientranti #44 prima del cambio di numerazione, introdotto solo un paio di anni dopo (1917) negli U.S.A.: nelle pubblicità generiche, infatti, molto spesso era scelta la misura 4 del pennino.
Tutto ciò considerato, la penna della Swan – che era sicuramente una semplice eyedropper – avrebbe avuto bisogno di un guscio metallico corazzato con clip (che nell’Ad però non vediamo), per la sua protezione e per essere tenuta il più possibile “in verticale” (cosa che non era necessaria per la Waterman, che sotto questo aspetto era quindi superiore), come ben si osserva in questa Ad conferita da Simone:
https://www.fountainpen.it/File:1915-Sw ... Pen-2C.jpg
Per una mia presentazione del guscio/corazza Swan:
https://forum.fountainpen.it/viewtopic. ... 37#p137537
Ovviamente, in trincea le stilografiche andavano alimentate con inchiostro “in compresse” da sciogliere in acqua (#9), da non confondersi assolutamente con quelle per la preparazione del Thé (#11)…
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Se, anche grazie alle dotazioni supplementari, foste riusciti a sopravvivere per ben due anni in quell’Inferno in terra, avreste potuto scrivere a casa con la vostra fedele rientrante, penna "da trincea" per eccellenza, fumando la pipa… (che da spenta era, però, anche più sicura!).
Per una carrellata delle mie recensioni di alcune declinazioni del mitico modello Waterman 4x pubblicizzato nelle Ads si veda:
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?f=25&t=15958
Per una (fortunatamente pacifica!) “prova sul campo” di una safety Waterman, vi rimando ad un mio resoconto estivo di qualche anno fa:
https://forum.fountainpen.it/viewtopic.php?t=12682
Grazie per l’attenzione!
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Giorgio